Europa rialza la testa orfana di Wall Street. Milano chiude a +1% trainata dalle banche
Dopo l’ultima settimana di fibrillazione, legata alle mosse sui tassi delle Banche centrali per frenare l’inflazione, i listini tornano a respirare. Sul Ftse Mib pesa lo stacco cedole (-0,29%). Euro torna sopra 1,05 dollari, spread poco mosso a 202 punti
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo l’ultima settimana di fibrillazione, legata alle mosse sui tassi delle Banche centrali per frenare l’inflazione, finora senza grande successo, le Borse europee tornano a respirare e mettono a segno una seduta all’insegna dei rialzi (più indietro la sola Parigi a causa dell’incertezza politica legata alle future alleanze post-voto del presidente Macron). Orfani di Wall Street, chiusa per festività, i listini del Vecchio Continente, cercando di frenare le ansie per una possibile recessione, hanno trovato conforto nell’ultima parte della seduta soprattutto nelle parole di Christine Lagarde della Bce, che sullo scudo anti-spread ha lanciato un chiaro messaggio ai mercati: lo strumento anti-frammentazione «sarà efficace, proporzionato e coerente con il nostro mandato: chi ha dubbi sulla nostra determinazione fa un errore».
Nonostante lo stacco cedole per sette big, che ha pesato per circa lo 0,29%, il FTSE MIB è stato tra gli indici migliori, agevolato in particolare dallo sprint dei bancari (legato anche allo spread in crescita ma rimasto poco sopra i 200 punti). In testa Banco Bpm, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Acquisti su Telecom Italia con i francesi di Vivendi che puntano a valorizzare la rete circa 31 miliardi di euro (debito compreso). In fondo Hera e, tra le altre, Snam Rete Gas che hanno staccato la cedola. Eni festeggia l'ingresso nel maxi-progetto sul Gnl del Qatar.
Eni in evidenza dopo maxi progetto Lng in Qatar
Per quanto riguarda Eni, La società guidata da Claudio Descalzi è stata selezionata da QatarEnergy come nuovo partner internazionale per l’espansione del progetto North field east (Nfe), nel paese del Golfo. Nel dettaglio, l'intesa prevede la creazione di una nuova joint venture che deterrà il 12,5% del progetto, che avrà una capacità di liquefazione pari a 45 miliardi di metri cubi l'anno, per una durata di 27 anni. Nella joint venture QatarEnergy deterrà una quota del 75% e Eni il restante 25%. Tramite un investimento da 28,75 miliardi di dollari, Nfe dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2025 e aumenterà in modo rilevante la capacità di esportazione di Gnl del Qatar. Grazie all'operazione, secondo gli analisti di Equita, Eni migliora la diversificazione delle fonti energetiche assicurandosi l'accesso al produttore leader nel Lng e rafforza la presenza in Medio Oriente. Equita su Eni ha un giudizio "buy" con target price a 18,5 euro; stessa valutazione da parte di Akros, che però ha un prezzo obiettivo di 16,5 euro: secondo i suoi analisti l'operazione è positiva e migliora la diversificazione del gruppo petrolifero.
Al di fuori del paniere principale non si è fermato il rally di Risanamento. A scatenare la corsa dell'azione, che in due sedute ha fatto +23%, è stata l'ufficializzazione dell'accordo da parte di Milano Santa Giulia (controllata di Risanamento) con il Comune di Milano ed Esselunga sulla convenzione urbanistica per la variante al Piano integrato di intervento di Milano Santa Giulia per l’avvio dei lavori che porteranno al completamento del quartiere.
Spread chiude poco mosso a 202 punti, tasso al 3,77%
Chiusura su livelli praticamente invariati per lo spread tra BTp e Bund che, in un contesto di generale debolezza per i bond euro, si è mosso oggi all'interno di un range ristretto per effetto della contemporanea salita del rendimento del Bund tedesco. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco si è attestato a 202 punti, uno in più rispetto ai 201 punti registrati nel finale di venerdì. Si segnala in aumento, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato gli scambi al 3,77%, dal 3,69% dell closing della vigilia.
Dopo il crollo di venerdì e un tentativo di recupero in avvio, torna a scendere il prezzo del petrolio: il future agosto sul Wti cede lo 0,03% a 107,96 dollari al barile, mentre l'analoga consegna per il Brent perde lo 0,39% a 112,68 dollari. Il gas consegna luglio ad Amsterdam rimbalza del 6,2% a 125 euro dopo le nuove restrizioni alle forniture dalla Russia. Il Bitcoin cerca di difendere quota 20mila dollari riconquistata domenica. Sul mercato dei cambi, l’euro risale a 1,0522 dollari (da 1,0465 di venerdì) mentre il dollaro/yen è a quota 134,90, ripiegando dai 135,17 di venerdì (massimo degli ultimi 24 anni). Il rapporto euro/yen è a 141,93 (da 141,45).
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