Borse europee col fiato sospeso. A Milano (-0,63%) vanno ko le banche
di Cheo Condina
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Seduta all'insegna della debolezza per le Borse europee in attesa del discorso che, a breve, pronuncerà il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, davanti al Parlamento catalano. La peggiore in Europa è Madrid che in chiusura cede circa l'1% mentre Milano lascia sul terreno lo 0,63% depressa dal segmento bancario, che paga la nuova stretta della Bce in arrivo sui crediti deteriorati. Non ha dato benzina ai listini europei, tutti negativi a parte Londra, neppure la nuova seduta positiva, sui nuovi record, da parte di Wall Street. A Piazza Affari vendite su Bper (-2,1%) e Banco Bpm (-2,2%). Giù anche Unicredit (-2%) e Atlantia (-1,4%) nel primo giorno di Opa sulla spagnola Abertis. In cima al listino di Milano, invece, brilla la moda grazie alla trimestrale in crescita di Lvmh: Moncler chiude a +2,5%,Salvatore Ferragamo a +0,7% e Yoox a +0,5%. Bene anche Saipem (+1,7%) dopo l'annuncio di commesse in Cile e Messico da 350 milioni di dollari e grazie al balzo del greggio: +2,5% il Wti a 50,8 dollari al barile. Chiude positiva anche Mediaset (+1,8%) con gli operatori che scommettono su una soluzione a breve della diatriba legale con Vivendi. Sul fronte dei cambi, il rapporto euro/dollaro torna sopra quota 1,18 a 1,181 (ieri a 1,1726). La moneta unica vale inoltre 132,39 yen (132,18 ), mentre il dollaro-yen si attesta a 112,09 (112,70). Sul fronte dei titoli di Stato si allargano gli spread periferici con il Btp-Bund a quota 175 punti base e quello del Bonos spagnolo a 127 punti base.
Banche ancora deboli, pesa la stretta Bce sulle sofferenze
Banche ancora sotto pressione a Piazza Affari, fatta eccezione di Ubi Banca, che ieri ha emesso un bond da 750 milioni di euro con scadenza 2022. I titoli dei principali istituti di credito hanno imboccato la strada del ribasso la scorsa settimana, dopo la nuova stretta della Bce in tema di crediti in sofferenza e oggi hanno continuato a perdere terreno. L’istituto centrale ha indicato che i crediti deteriorati maturati a partire dall’anno venturo dovranno essere coperti al 100%. In più nel messaggio principale che il regolatore ha inviato alle banche si indica che dopo sette anni che i crediti sono classificati come crediti deteriorati (Npe) devono essere svalutati a zero, anche se esistono dei collateral. Questo comporterà probabilmente accantonamenti annuali.
La continua pressione della Bce in tema di crediti deteriorati spinge la maggior parte degli analisti a un giudizio di prudenza sul comparto delle banche.
A Milano chiudono in rosso le Banco Bpm, le Banca Pop Ere le Unicredit. Debole anche Intesa Sanpaolo(-1,37%), all’indomani della notizia che la Compagnia Sanpaolo ha ceduto ieri - attraverso un accelerated bookbuilding - 150 milioni di titoli dell’istituto, paro allo 0,95% del capitale, limando la propria quota all’8,25% del capitale. La mossa della Compagnia è in linea con quanto previsto dalla legislazione sulle Fondazioni che non possono investire più del 33% degli attivi in un unico emittente. Per altro secondo gli esperti la stessa Compagnia Sanpaolo dovrebbe vendere ancora titoli di Intesa in modo da portarsi al 3% circa del capitale dell’istituto guidato da Carlo Messina entro l’aprile del 2018. Intanto Banca d'Italia ha annunciato che nel mese di agosto i prestiti alle famiglie da parte del sistema bancario sono cresciuti del 2,7 % mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,1%.
Atlantia giù nel primo giorno di opa su Abertis
Atlantia sotto la lente a Piazza Affari, nel giorno in cui parte l’opa sulla spagnola Abertis, dopo che ieri la Cnmv ha approvato l’operazione. Proprio ieri sera l'azienda spagnola ha annunciato il trasferimento della propria sede da Barcellona a Madrid, a seguito della crisi catalana. Atlantia, va ricordato, mette sul piatto 16,5 euro per azione oppure azioni Atlantia con un rapporto di concambio di 0,697 per ogni azione Abertis. La strada, però, si profila in salita. Innanzitutto il governo spagnolo potrebbe imporre ulteriori paletti visto che una società di concessioni statali passa sotto il controllo di un gruppo italiano. Inoltre la spagnola Acs potrebbe lanciare una contro-offerta. Avrà tempo fino al prossimo 19 ottobre per annunciare le proprie mosse.
Anche per questo i titoli di Abertis a Madrid navigano sopra il prezzo offerto da Atlantia, sia quello cash di 16,5 euro, sia quello con scambio in azioni che corrisponde a un valore dei titoli Abertis attorno a 17,1 euro.
Mediaset sull'ottovolante, chiude in rialzo
Mediaset continua a catalizzare l'attenzione a Piazza Affari in attesa di novità sul futuro dell'azienda che, alla fine, potrebbe trovare una quadra con la francese Vivendi, dopo la rottura tra i due gruppi a seguito della mancata acquisizione di Premium. I titoli del Biscione, dopo un avvio positivo, hanno invertito rotta, per poi schizzare nuovamente nel pomeriggio (toccando +5%) e chiudere, infine, comunque in rialzo. Ieri avevano guadagnato oltre l'8%.
Quest'oggi il quotidiano francese Les Echos ribadisce quanto indicato dal Sole 24 Ore dei giorni scorsi, ossia che sono in corso trattative tra Vivendi e Mediaset, anche se per adesso non c'è niente di formale. Ad ogni modo, sostiene Les Echos, un accordo potrebbe essere raggiunto entro un mese. L'intesa dovrebbe passare dal vaglio dell'Agcom e dovrebbe comunque comportare l'abbassamento della quota di Vivendi in Mediaset dall'attuale 30% circa al 9-10%.
Secondo il quotidiano transalpino la quadra potrebbe essere raggiunta con il coinvolgimento di Mediaset come fornitore di contenuti nella joint venture tra Telecom Italia e Canal Plus. Ovviamente le discussioni in corso riguardano anche la causa avviata da Mediaset per il mancato rispetto dell'accordo di cessione della pay-tv Premium a Vivendi e per la quale il gruppo di Cologno Monzese ha chiesto danni fino a 3 miliardi di euro. L'udienza in tribunale è stata fissata per il prossimo 19 dicembre. Equita continua a raccomandare prudenza su Mediaset, sebbene ritenga che trattative in corso tra la società e Vivendi siano positive, con la possibilità di un accordo a tre Mediaset-Vivendi-Tim.
Bene la moda dopo conti superiori alle attese del colosso Lvmh
Seduta positiva per i titoli della moda, incoraggiati dagli ottimi conti diffusi ieri dal colosso del lusso, Lvmh. Chiude come migliore dell'Ftse Mib Moncler; positive anche Salvatore Ferragamoe Luxottica Group, quest'ultima a dispetto dell'incertezza legata all'operazione di integrazione con la franceseEssilor International.
Ieri Lvmh ha annunciato i conti del terzo trimestre, risultati al di sopra delle attese. Nonostante l'euro forte abbia soffiato contro, il gruppo che fa capo alla famiglia Arnault ha vantato un giro d'affari superiore a 10 miliardi, complice il consolidamento di Christian Dior Couture. Nei primi nove mesi dell'anno, le vendite hanno raggiunto 30,1 miliardi (+14% sul dato pubblicato e +12% organico.) Credit Suisse ha confermato la raccomandazione di 'Buy' sulle azioni di Lvmh.
Tokyo chiude ai massimi da luglio 2015
Ancora una chiusura positiva per la Borsa di Tokyo, alla riapertura dopo un lungo week-end, con l'indice Nikkei ai massimi da luglio 2015. La seduta era partita all'insegna della debolezza su rinnovati timori del possibile lancio di un missile dalla Corea del Nord in occasione dell'anniversario della fondazione del partito del lavoratori ma le preoccupazioni si sono dissipate nel corso della seduta. Cosi' al termine delle contrattazioni l'indice Nikkei dei titoli guida ha guadagnato lo 0,64% terminando a 20.823,51 punti. Il più ampio indice Topix ha archiviato la giornata in progresso dello 0,47% a 1.695,14 punti.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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