Il nuovo blitz di Mosca sul gas frena le Borse europee, Milano tiene (+0,8%) grazie alle banche
In rosso Francoforte dopo l'annuncio del taglio delle forniture da parte di Gazprom. Acquisti sugli istituti di credito Ue in vista della pubblicazione dei conti semestrali ma l'Ifo avverte: «Germania sull'orlo della recessione». Euro in risalita oltre 1,02 dollari
di Enrico Miele
Le ultime da Radiocor
Usa: Casa Bianca, "continueremo a rafforzare legami con Taiwan, da Cina reazione sproporzionata"
Russia: Pil II trimestre sceso del 4% rispetto al 2021
Borsa: per Europa settimana positiva grazie a frenata prezzi Usa, +1,7% Milano
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La nuova guerra del gas tra Mosca e l’Europa fa sentire i suoi effetti sui listini azionari, già nervosi in attesa delle imminenti decisioni della Fed sui tassi e dopo i dati macro che certificano l’arrivo di una recessione ormai imminente (è il caso della Germania). L’annuncio di Gazprom, infatti, che ha deciso di colpo di ridurre drasticamente da mercoledì 27 luglio le consegne di gas russo nel Vecchio Continente ha mandato in ansia i mercati dopo i rialzi della mattina, con Francoforte finita subito in “rosso” e Parigi poco sopra la parità. Stavolta ha fatto eccezione la Borsa Milano, grazie al riscatto dei bancari in attesa che inizi la stagione delle trimestrali.
Oltre al balzo del prezzo del gas, che in chiusura scambiava ad Amsterdam sui 177,3 euro al MWh (+10,6%), a pesare sull’umore degli investitori è stato il peggioramento superiore alle attese del clima di fiducia delle imprese tedesche misurato dall'istituto Ifo, che ha certificato una Germania «sull'orlo di una recessione». Intanto, sale l’attesa per la due giorni di riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Fed, che mercoledì alzerà ancora una volta i tassi di interesse (le aspettative sono per un aumento di 75 punti base, anche se sono emerse previsioni di un possibile rialzo di 1 punto).
A Piazza Affari, che continua a fare i conti con la crisi di governo e con l'incertezza in vista delle elezioni del 25 settembre, il FTSE MIB ha chiuso in rialzo grazie al buon andamento delle banche, che si avvicinano all'appuntamento con la pubblicazione dei conti semestrali. Più debole Francoforte (DAX 30) mentre hanno alla fine retto, ma poco sopra la parità, Parigi (CAC 40) e Londra (FT-SE 100), con l'andamento volatile di Wall Street che ha contribuito a rallentare gli indici europei nella seconda parte della seduta. Il listino statunitense ha poi chiuso in maniera contrastata: il Dow Jones sale dello 0,28% a 31.990,00 punti, il Nasdaq perde lo 0,43% a 11.782,67 punti mentre lo S&P 500 avanza dello 0,13% a 3.966,72 punti.
Ifo: Germania sull'orlo di una recessione
Sul fronte macro, in Germania è peggiorato più delle attese il clima di fiducia delle imprese tedesche misurato dall'istituto Ifo. L'indice è sceso a 88,6 punti a luglio dai 92,2 di giugno, contro attese per una flessione più contenuta a 90,5. Si tratta del valore più basso da giugno 2020. Il sottoindice sulle condizioni correnti è sceso a 97,7 da 99,4 e l'indice sulle aspettative a 80,3 da 85,5. Il presidente dell'Ifo, Clemens Fuest, ha notato che «il sentiment negli affari tedeschi si è notevolmente raffreddato. Le aziende tedesche si aspettano che gli affari diventino molto più difficili nei prossimi mesi e sono anche meno soddisfatte della loro situazione attuale». «I prezzi elevati dell'energia e l'imminente penuria di gas sono un peso», ha aggiunto, e «la Germania e' sull'orlo di una recessione».
Bene le banche, Generali approfitta dell'ok al buyback
Tra i principali titoli di Piazza Affari, Generali ha approfittato del via libera dell'Ivass al buyback da 500 milioni, che potrebbe partire a breve. L’ok del regolatore rappresentava certamente un passaggio cruciale nell’ottica del buyback, ferma l’indicazione ufficiale già fornita al mercato che esso sarà completato entro fine anno. L'obiettivo del gruppo triestino è restituire ai soci, remunerandoli attraverso l’annullamento delle azioni riacquistate, le risorse liquide non utilizzate per l’M&A nel piano 2019-2021. Riscatto per Saipem. Per tutta la seduta acquisti anche sulle banche, che questa settimana cominceranno ad alzare il velo sui conti del primo semestre: hanno così guadagnato terreno Bper, Banco Bpm, Unicredit e Intesa Sanpaolo. In "rosso" invece Diasorin, Interpump Group, Telecom Italia e Leonardo - Finmeccanica.
Euro in risalita oltre 1,02 dollari, in rialzo il petrolio
Sul mercato dei cambi, dopo un avvio in calo l'euro consolida le posizioni sopra 1,02 dollari ed è indicato a 1,0242 da 1,0224 venerdì in chiusura. La moneta unica vale anche 139,59 yen (da 139,14 venerdì), mentre il rapporto dollaro/yen è a 136,31 (136,12). In rialzo il prezzo del gas naturale ad Amsterdam: +4,3% a 167 euro al megawattora. Torna a salire il petrolio dopo un avvio in rosso: il contratto consegna settembre sul Brent si attesta a 104,59 dollari al barile (+1,35%) e quello sul Wti sale dell'1,21% a 95,85 dollari.
Spread stabile a 238 punti, rendimento BTp al 3,43%
Sull'obbligazionario, è stabile per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato europei dopo una settimana sull'ottovolante per la caduta del Governo Draghi in Italia e le mosse della Bce. Il differenziale tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 238 punti base, invariato dall'ultimo riferimento di venerdì. Fermo sui valori di venerdì anche il rendimento dei decennali italiani al 3,43% dell'ultimo closing.
Usa: cala indice Fed Chicago a giugno, peggio delle attese
L'attività economica nazionale statunitense si è mantenuta in espansione, ma ha decisamente rallentato il passo, a giugno, per il secondo mese consecutivo, secondo l'indice che ne misura la performance, stilato dalla Federal Reserve di Chicago. Il Chicago Fed National Activity Index è risultato a -0,19 punti di giugno, mantenendosi invariato rispetto al dato di maggio rivisto a -0,19. Le attese erano per un dato a 0,05. A pesare sul calo del dato sono stati i consumi personali, la produzione industriale e il settore immobiliare. Anche se gli indicatori sono caduti in territorio negativo, i dati suggeriscono ancora che l'economia statunitense si è comunque espansa a giugno.
loading...