Petrolio per la prima volta sotto zero: Wti -305% a -37,6 dollari al barile. Wall Street chiude in calo: Dj -2,46%, Nasdaq -1,03%
Il tonfo epocale del greggio e gli allarmi sulla recessione in Ue frenano i listini. A pesare le indicazioni negative per l’economia di Banca di Spagna e Bundesbank. In attesa del decisivo Consiglio europeo del 23 aprile, Madrid propone un fondo da 1.500 miliardi di debito perpetuo. E lo spread risale a 242 punti
di Enrico Miele e Paolo Paronetto
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4' di lettura
Il fantasma della recessione globale, innescato dal coronavirus, e il crollo epocale del petrolio frenano le Borse europee, che riescono solo sul finale ad azzerare le perdite, chiudendo poco sopra la parità la seduta del 20 aprile (la peggiore è Madrid). In rosso anche Wall Street dopo che l'Agenzia internazionale dell'energia ha lanciato l’allarme sul rischio saturazione degli impianti di stoccaggio del petrolio nel mondo (visto che la domanda è ai minimi a causa del lockdown).
Alla fine Wall Street ha chiuso in calo. Il Dow Jones ha perso il 2,46% a 23.646,60 punti, il Nasdaq l'1,03% a 8.560,73 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,80% a 2.822,89 punti.
Non va meglio nel Vecchio Continente, dove «una ripresa rapida e robusta è piuttosto improbabile dalla prospettiva attuale» ha detto esplicitamente la Bundesbank nel suo rapporto mensile, in cui l'istituto parla di recessione profonda per l'economia tedesca. A seguire la Banca centrale di Madrid, che ha previsto un Pil 2020 spagnolo in calo fino a un massimo del 13,6%. A Piazza Affari, il Ftse All Share ha chiuso a +0,18%, mentre hanno fatto meglio Francoforte (+0,47%), Londra (+0,45%) e Parigi (+0,65%). Maglia nera di giornata è stata Madrid (-0,64%), penalizzata dal prolungamento del lockdown fino almeno al 9 maggio.
Le Borse europee hanno chiuso così una seduta volatile dominata dallo storico “crash” del prezzo del petrolio, che ha visto il Wti collassare sotto quota zero dollari al barile, evento mai registrato nelle serie mensili compilate dal 1946, in base ai dati della Federal Reserve di St Louis. Il contratto maggio ha chiuso in calo del 305% a -37,6 dollari.
La recessione globale provocata dalla pandemia di coronavirus e il conseguente crollo della domanda di energia, unita alle dispute tra i Paesi produttori e alla saturazione delle riserve strategiche, ormai vicine ai limiti fisiologici, hanno infatti innescato una "tempesta perfetta" e a un'impennata della curva dei prezzi. Basti pensare che il future giugno, ormai il più rappresentantivo dato che quello per maggio scade domani, scambia sul finale di seduta a 22,77 dollari (-9%), facendo segnare la maggior differenza mai registrata tra due contratti successivi.
In chiusura male Eni, dividendo per Campari e Ferrari
A Piazza Affari oggi hanno staccato il dividendo Campari, da 0,05 euro, e Ferrari, da 1,13 euro: entrambi i titoli hanno chiuso in rosso. In ribasso a fine seduta anche Eni che risente dello scivolone del valore del petrolio. Si è salvata, invece, Saipem, festeggiando la notizia che il consorzio Cepav 2, di cui l’azienda detiene una partecipazione pari al 59,09%, ha ricevuto da Rete Ferroviaria Italiana l'assegnazione di un'ulteriore tranche di risorse finanziarie per la realizzazione del secondo lotto costruttivo della tratta Alta Velocità/Alta Capacità Brescia Est-Verona del valore complessivo di circa 514 milioni di euro. Ha poi ripreso la sua corsa Diasorin, che ha chiudo in forte progresso, nell'attesa dei suoi test sierologici: venerdì 17 aprile la società di diagnostica ha annunciato di aver ottenuto la marcatura CE. Rialzo finale in doppia cifra per Amplifon, mentre fuori dal paniere principale Saras non ha risentito della notizia che la società non pagherà la cedola.
Rebus nomine partecipate : Enav e Terna in calo
Enav a fine seduta ha ceduto oltre il 2%: si va verso un cambiamento della guida operativa che verrà affidata a Paolo Simioni, attuale presidente dell'azienda dei trasporti romana Atac. La partita per le nomine dei vertici delle controllate pubbliche, che dovrebbe definirsi probabilmente a breve con le comunicazioni ufficiali delle liste di candidati da presentare alle prossime assemblee, sembra arrivata a un punto fermo: oltre a Enav, a cambiare l'amministratore delegato dovrebbero essere Terna (con l'arrivo dell'attuale a.d. di Acea Stefano Donnarumma) e Monte dei Paschi di Siena (con Guido Bastianini indicato unanimamente come candidato in pole position).
Per soci EssilorLuxottica «niente dividendo»
EssilorLuxottica, che a Parigi ha chiuso in rosso, rinuncia al dividendo. Il consiglio di amministrazione ha deciso di non porre alcun dividendo all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti del 25 giugno 2020. Ha inoltre concordato la possibilità di rivalutare nella seconda metà dell'anno l’andamento delle attività e l'efficacia delle misure adottate per affrontare l'epidemia di COVID-19. Se il recupero sarà sufficientemente solido verrà proposto un dividendo eccezionale da porre in pagamento entro la fine del 2020.
Spread chiude in forte rialzo a 242 punti
Chiusura in netto rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark scadenza agosto 2030 e il pari scadenza tedesco ha terminato la seduta a 242 punti base, 13 punti in più del closing della vigilia a 229 punti. In rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che si è attestato a fine giornata all'1,98% dall'1,82% dell'ultimo riferimento e ai massimi dell'ultimo mese.
(Il Sole 24 Ore Radiocor )
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