Euforia da ripresa e vaccini sulle Borse: Piazza Affari +3,1%. Dow da record
Anche Wall Street corre: Jellen rassicura su inflazione e tassi. In Europa riflettori sul via libera al vaccino J&J, in arrivo in settimana. Sul Ftse Mib balzo di Cnh Industrial, ma è tutta la galassia Exor-Agnelli protagonista
di Andrea Fontana e Paolo Paronetto
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Le Borse europee chiudono con un forte rialzo la prima seduta della settimana grazie agli acquisti su auto, costruzioni, banche e viaggi, i comparto cosiddetti "ciclici" che dovrebbero beneficiare più degli altri della ripresa economica dopo la crisi da Covid-19. In Europa la migliore è stata Francoforte (+3,3%) ma anche Piazza Affari, ha chiuso le contrattazioni con un incremento superiore ai tre punti percentuali (+3,12%) con i titoli della galassia Exor-Agnelli, Cnh Industrial e Stellantis innanzi tutto, in prima fila.
Gli investitori sono tornati a scommettere sull’imminente ripresa dell’economia, spinta dalle vaccinazioni di massa, anche se per adesso il ritmo sul Vecchio Continente è lento. Giovedì 11 marzo l'Ema dovrebbe pronunciarsi sul vaccino monodose di Johnson&Johnson, già approvato negli Stati Uniti.
Sotto osservazione sempre i rendimenti dei bond, che potrebbero salire ancora se la ripresa sarà forte, e i dati dell'inflazione: mercoledì 10 marzo in calendario le statistiche sui prezzi al consumo Usa.
Wall Street in rialzo, indice Dow Jones sopra 32mila punti
Dopo la chiusura in netto rialzo di venerdì scorso, Wall Street è ancora vivace soprattutto nell'indice Dow Jones che arriva a segnare il nuovo record storico sopra i 32mila punti. Wall Street chiude poi contrastata con il Nasdaq che affonda. Il Dow Jones sale dello 0,97% a 31.801,91 punti, il Nasdaq perde il 2,41% a 12.609,16 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,54% a 3.821,22 punti.
Restano comunque le preoccupazioni per il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato: quello del decennale è tornato sulla soglia dell'1,6%. La settimana scorsa i tassi sui Treasury hanno superato tale livello (un guadagno settimanale di 9,2 punti base, quinta ottava consecutiva in rialzo) sul timore che si determini un surriscaldamento dell’economia visto che le vaccinazioni procedono a passo spedito ed è in arrivo il piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari voluto dall’amministrazione Biden. Secondo quanto dichiarato a Cnbc da David Tepper, il fondatore di Appaloosa Management, il sell-off dei titoli di Stato è probabilmente finito. Secondo Tepper, considerato un esperto capace di incidere con i propri commenti sull'andamento dei mercati, i maggiori rischi per i mercati sono finiti e i tassi dovrebbero essere più stabili nel breve termine.
Yellen, improbabile aumento eccessivo inflazione e tassi
La segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha ribadito di non aspettarsi che il piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari, in attesa del via libera definitivo della Camera, possa provocare un aumento eccessivo dell'inflazione e dei rendimenti dei titoli di Stato. "Non credo che avverrà" ha detto, intervistata dalla Msnbc. "Avevamo una disoccupazione al tre e mezzo per cento prima della pandemia e non c'erano segnali di un aumento dell'inflazione. Era troppo bassa, piuttosto che troppo alta". "I rendimenti dei bond a lungo termine sono saliti un po' - ha detto - ma soprattutto perché sul mercato ci si aspetta una ripresa più forte, grazie alla campagna di vaccinazione e al forte pacchetto di stimoli economici che stanno riportando al lavoro le persone".
Disney, GE e Tesla: i titoli del giorno
A Wall Street attenzione puntata su alcune big, attuali e del passato, dei listini Usa. Tesla è scesa venerdì 5 marzo sotto i 600 dollari per la prima volta da inizio dicembre e c'è curiosità per capire se proseguiranno i realizzi sul titolo; GE è vicina a vendere la sua divisione di noleggio velivoli - GE Capital Aviation Services (Gecas) - al gruppo irlandese AerCap, la più grande società di leasing di aerei al mondo, per oltre 30 miliardi di dollari; Disney sta beneficiando della decisione della California di riaprire i parchi tematici, a capienza limitata, a partire da aprile.
A Piazza Affari Cnh e Stellantis in prima fila, exploit Isagro
A Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato il 3,12% trainato dalla galassia Exor: i titoli della holding hanno guadagnato il 5,09% dopo l'ingresso nel capitale di Louboutin con il 24% per 541 milioni, Stellantis è salita del 5,86% nel giorno in cui l'assemblea degli azionisti ha dato via libera alla distribuzione delle azioni Faurecia e Cnh Industrialè balzata del 7,56%, incassando i giudizi positivi degli analisti sul recente acquisto di una quota di minoranza in Monarch Tractor. Debole invece Diasorin (-2,47%), unico titolo in rosso nel paniere principale. Fuori dal paniere principale,
Banco Bpm e Cattolica premiate dopo accordo su jv
Cattolica è salita dell'1,8% grazie all'accordo con Banco Bpm sulla prosecuzione della partnership nel bancassurance e dopo il via libera del cda al piano di rimedio Ivass, entrambi resi noti nella tarda serata di venerdì 5 marzo. Le due notizie eliminano sicuramente una componente di incertezza attorno alla compagnia, alla quale resta comunque da implementare la seconda tranche, da 200 milioni, di aumento di capitale sui complessivi 500 milioni richiesti dalla Vigilanza. Anche le quotazioni dell'istituto di credito milanese hanno guadagnato in maniera rilevante (+4%). Cerved Information Solutions ha guadagnato il 14% dopo avere confermato le trattative per cedere la controllata Cerved Credit Management. Isagro è volata con un rialzo superiore al 100%: l'americana Gowan e lancerà un'opa a 2,76 euro sulla società di agrofarmaci.
BTp, spread stabile a 102 punti, euro/dollaro a 1,18
Chiusura poco sopra la soglia dei 100 punti base per lo spread tra BTp e Bund al termine di una seduta interlocutoria sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato. Al termine degli scambi il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005422891) e il pari durata tedesco è indicato a 102 punti base, in aumento dai 100 punti del closing di venerdì. In calo frazionale il rendimento del BTp decennale benchmark che ha concluso la seduta allo 0,75%, dallo 0,76% del closing precedente..Sul mercato valutario prosegue la corsa del biglietto verde americano: il cambio euro/dollaro è a 1,1858 e il dollar index (l'indice che misura l'andamento del dollaro nei confronti di un paniere di divise internazionali) è ai massimi da novembre 2020.
Brent tocca top da maggio 2019 poi rallenta
Dopo una prima parte di seduta in rialzo ha invertito la rotta il prezzo del petrolio: il future aprile sul Wti è scivolato dello 0,89% a 65,50 dollari al barile, mentre la consegna maggio sul Brent ha perso lo 0,87% a 68,76 dollari. Nel corso del fine settimana, il ministero all'Energia saudita ha riferito di un attacco di un drone a un porto petrolifero saudita e di un missile balistico lanciato sugli impianti di Saudi Aramco. «Questi atti di sabotaggio non colpiscono solo l'Arabia Saudita, ma anche la sicurezza e la stabilità delle forniture di energia al mondo e, quindi, sono un'attacco all'economia globale», ha detto un portavoce del ministero. La notizia è stata alla base della fiammata dei prezzi arrivati a toccare i massimi da quasi due anni.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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