ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

La variante Delta affonda le Borse, Milano la peggiore. Tonfo di Wall Street

L’ombra delle varianti Covid si allunga sui listini. Nuovo tonfo del petrolio dopo la “fumata bianca” dell’Opec+ che ha dato il via libera all’aumento della produzione. Euro sotto 1,18 dollari, spread in area 108 punti

di Enrico Miele

Aggiornato alle 22:35

La Borsa, gli indici del 19 luglio 2021

4' di lettura

L’ombra della variante Delta si allunga sui listini e manda a picco le Borse europee che - nella seduta del 19 luglio - vedono di colpo affievolirsi le speranze di una rapida ripresa post-Covid. A rendere nervosi i mercati anche il nuovo tonfo del petrolio, dopo la “fumata bianca” dell’Opec+ che ha dato il via libera, non senza tensioni, a un graduale aumento della produzione, nonostante i dubbi sulla tenuta della domanda globale di energia. Sullo sfondo rimangono le incertezze sulle mosse delle banche centrali e soprattutto della Fed alla luce del rialzo sopra le attese dell’inflazione. In questo clima, la peggiore è Piazza Affari che, al termine di una seduta sofferta, vede scivolare l’indice FTSE MIB a 23.965 punti, minimi che non si vedevano da metà maggio. Non fa eccezione Londra (-2,3%) dove è scattato il “freedom day" dalle restrizioni proprio mentre il premier Boris Johnson è in autoisolamento per un contatto con un positivo.

Tra i listini peggiori al termine delle contrattazioni il CAC 40 di Parigi, il DAX 30 a Francoforte, l'IBEX 35 a Madrid e l'AEX di Amsterdam.

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Tonfo per Wall Street

Wall Street chiude in forte calo. Il Dow Jones perde il 2,09% a 33.963,29 punti, in quello che è il calo maggiore da ottobre. Il Nasdaq cede l’1,06% a 14.274,98 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,58% a 4.258,80 punti, la flessione maggiore da maggio. Gli investitori sono allarmati dall'aumento dei casi di contagio legati alle varianti del Covid-19, nonostante la massiccia campagna di vaccinazione e temono un freno alle aspettative di crescita economica. Gli Usa, solo nell'ultima settimana hanno registrato una media di 30mila nuovi casi al giorno. Inoltre si teme che il forte aumento dei prezzi possa ridurre i consumi e accelerare le decisioni della Fed su un possibile ritiro degli aiuti. Il presidente Biden, in una conferenza stampa sull'andamento dell'economia, ha cercato di rassicurare i mercati insistendo sulla «temporaneità» dell'inflazione, legata anche alle sfide nella catena di approvvigionamento e ha spinto il Congresso ad approvare il piano sugli investimenti pubblici nelle infrastrutture per rilanciare l'economia e la competitività.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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A Piazza Affari scivola Tim, in calo le banche

A Piazza Affari a fine seduta si registra lo scivolone di Telecom Italia, dopo il taglio della guidance sull’ebitda per fine anno (anche) alla luce dell’accordo siglato con Dazn. In merito alla rete comune in fibra ottica, il numero uno, Luigi Gubitosi, dalle pagine del Corriere della Sera ha ribadito che è «una grande opportunità per risparmiare ed è indiscutibile che l'utilizzo ottimale di strutture già esistenti darebbe certezze sul raggiungimento degli obiettivi di copertura al 2026 indicati dal ministro Colao».

Male le utility, in particolare Enel, penalizzata dallo stacco cedola, e Italgas. Chiusura negative per la holding Exor e le banche, a partire da Banca Pop Er. Si salvano solo i farmaceutici, con Diasorin sostenuta dal fatto che l'incremento dei casi da Covid-19 e l'introduzione di restrizioni e Green Pass favorirà l'uso di tamponi per rilevare la presenza del virus, nonostante il prosieguo delle campagne vaccinali.

Il podio della “Rossa” a Silverstone non salva Ferrari, così come hanno sofferto le azioni più cicliche, da Buzzi Unicem a Cnh Industrial fino a Stellantis.

Il lusso soffre nonostante il fermento del settore

Chiusura in sofferenza per il settore del lusso a dispetto della giornata ricca di notizie, dall’acquisizione della quota di maggioranza di Etro da parte di L Catterton Europe, il fondo che fa capo alla famiglia Arnault, fino all’annuncio di quotazione di Zegna a New York attraverso la fusione con la Spac promossa da Sergio Ermotti e Andrea Bonomi. Nonostante questi movimenti, infatti, segnano “rosso” a fine giornata le maison Moncler, Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli.

Euro sotto 1,18 $, petrolio crolla dopo accordo Opec+

Sul fronte dei cambi, la moneta unica torna sotto quota 1,18 dollari e passa di mano a 1,1774 dollari (1,1814 alla chiusura precedente). Vale inoltre 129,23 yen (130,03), mentre il dollaro vale 109,77.

Crolla il greggio dopo che i Paesi dell'Opec+ hanno concordato di allentare ulteriormente i tagli all’offerta di petrolio a partire da agosto e di estendere un patto generale di gestione dell’offerta fino alla fine del 2022: il petrolio chiude in forte calo a New York, dove le quotazioni perdono il 7,51% a 66,42 dollari al barile.

Spread chiude in rialzo a 108 punti, tasso allo 0,71%

Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco si è attestato a fine seduta a 108 punti base, quattro in più del riferimento di venerdì 16 luglio. Sale leggermente anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione allo 0,71% dallo 0,70% della vigilia.

Focus sulle mosse della Bce

Nella settimana i riflettori saranno puntati sulla riunione della Banca centrale europea di giovedì 22 luglio. La Bce ha annunciato una revisione della strategia che implica un obiettivo di inflazione non più vicino o sotto al 2%, ma al 2% nel medio termine. In pratica, l’Autorità monetaria dell’Eurozona si è dichiarata disposta (come già La Federal Reserve Usa) a sopportare picchi temporanei più elevati del carovita e, dunque, a non inasprire per un po’ di tempo la politica monetaria, con buona pace dei mercati.

Dal meeting, gli operatori cercheranno di carpire ulteriori dettagli sulle mosse future della Bce. L’inflazione europea comunicata venerdì si è fermata all’1,9% e ha mostrato ribassi per molti paesi.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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