Prosegue l’effetto trimestrali sulle Borse europee, Piazza Affari chiude a +0,7% con il risiko bancario
Nessuno scossone dai sussidi di disoccupazione Usa, mentre l’attenzione degli investitori si sposta sull’imminente report del mercato del lavoro Usa. Sale la sterlina dopo le decisioni della BoE. A Milano in luce UniCredit, Mps e Carige
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Prosegue sui listini azionari l’effetto trimestrali che, in molti casi migliori del previsto, stanno dando fiducia agli investitori sulla solidità della ripresa post-Covid, nonostante la variante Delta. Le Borse europee hanno così chiuso tutte in territorio positivo, con la sola eccezione di Londra. Nessuno scossone è arrivato dai dati sui sussidi di disoccupazione Usa, in calo come da attese, mentre l’attenzione si è già spostata sul report del mercato del lavoro Usa (previsto per il 6 agosto). Si tratterà di un dato chiave per valutare le mosse della Fed sulla possibile riduzione del piano di acquisti. Rassicurazioni intanto arrivano dalle altre Banche centrali: la Bce ha confermato la previsione di forte crescita per l'Eurozona nel terzo trimestre, mentre il rialzo dei prezzi è definito temporaneo. In scia la Banca d'Inghilterra che ha lasciato i tassi invariati, rafforzando così la sterlina, e rivedendo al rialzo sopra il 2% il target di inflazione a due anni. In questo clima, il FTSE MIB ha terminato la seduta in rialzo con il rally di Ferrari reduce da una serie di sedute fiacche in scia alla trimestrale. A tenere banco è sempre il risiko nel settore del credito, da Unicredit a Banca Mps, che è scattata dopo i conti superiori alle stime degli analisti. Strappa anche Bca Carige grazie alle perdite dimezzate nel semestre.
Wall Street in rialzo dopo sussidi lavoro
In rialzo Wall Street (che chiude con DJ +0,78%, Nasdaq +0,78% e S&P500 +0,6%) mentre sul fronte macro l'attenzione si è già spostata sul dato dell'occupazione americana, in arrivo il 6 agosto. Nell'attesa, le richieste settimanali di sussidi negli Usa sono calate di 14mila unità, in linea con le previsioni. Ma il focus è anche sulle mosse della Fed: il vicepresidente della banca centrale, Richard Clarida, ha infatti ipotizzato un aumento dei tassi nel 2023 e una possibile revisione del programma di acquisto titoli da annunciare entro l'anno, il che ha spinto gli acquisti sul dollaro.
Bce, tassi fermi finché inflazione non sarà stabile
«Nel recente riesame della strategia il Consiglio direttivo ha stabilito un obiettivo di inflazione simmetrico del 2% a medio termine. I tassi di riferimento si collocano da qualche tempo in prossimità del limite inferiore e le prospettive di inflazione nel medio periodo sono ancora ben al di sotto dell’obiettivo fissato». E' quanto recita il bollettino economico Bce, in cui si sottolinea che a sostegno dell'obiettivo di inflazione simmetrica del 2% e in linea con la strategia di politica monetaria, il Consiglio direttivo «si aspetta che i tassi di interesse di riferimento della Bce rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% con un adeguato anticipo rispetto alla fine dell’orizzonte di proiezione».
Inoltre, l’economia dell’area dell’euro «ha registrato un recupero nel secondo trimestre dell’anno e, con l’allentamento delle restrizioni, procede verso una forte crescita nel terzo trimestre", si legge. Per quanto riguarda l'inflazione «si è collocata all’1,9% a giugno e dovrebbe aumentare ancora nei prossimi mesi per poi tornare a diminuire il prossimo anno».
A Piazza Affari chiudono al top UniCredit e Ferrari
Sulla Borsa milanese l'attenzione è rimasta alta sulle trimestrali: dopo i numeri positivi di Intesa Sanpaolo, gli investitori soppesano quelli di Banco Bpm, Bca Carige e Banca Mps, anche in scia l'audizione del ministro dell'Economia, Daniele Franco, che in Parlamento ha delineato i contorni del possibile "matrimonio" con Unicredit. In calendario a mercati chiusi previsti anche i numeri di Pirelli & C, mentre Tenaris ha pubblicato i conti del secondo trimestre e del semestre, che hanno messo in luce un ritorno in attivo, con un utile sopra le stime, e ricavi migliori delle previsioni (in rialzo nei tre mesi e in calo nel trimestre). Risultati di bilancio anche per Interpump Group, che ha chiuso il secondo trimestre con vendite nette in rialzo del 37,2% e un utile netto consolidato salito a 74,5 milioni (da 30,2 milioni).
Dollaro in rialzo, petrolio poco mosso
Acquisti sul dollaro, con l'euro tornato poi a 1,1834 sul biglietto verde (come alla vigilia). L'euro/yen è a 129,79 (129,66) mentre il dollaro/yen a 109,66 (109,56). Attesa anche per le indicazioni che arriveranno dal bollettino Bce. Il petrolio è debole, con il Brent sotto i 70 dollari a 69,88 (-0,7%) e il Wti a 67,76 dollari (-0,57%).
Spread chiude in calo a 101 punti, tasso allo 0,53%
Chiusura in calo per lo spread BTp/Bund. Al termine degli scambi il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco è indicato a 101 punti base dai 104 punti del riferimento precedente. In calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si è attestato allo 0,53% dallo 0,56% del closing del 4 agosto.
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