La doppia mossa Fed-Trump dà sollievo alle Borse. Rally a Wall Street, Consob vieta vendite allo scoperto per 3 mesi
Gli indici hanno chiuso tutti in rialzo, incoraggiati da Wall Street migliorata sull’annuncio che la Federal Reserve fornirà linee di credito direttamente alle famiglie e alle imprese in difficoltà, come avvenne anche durante la crisi del 2008-2009. Anche Trump ha cercato di rassicurare i mercati
di Eleonora Micheli
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Seduta al cardiopalma per le Borse europee, che hanno più volte cambiato la direzione di marcia in modo deciso e fulmineo. Gli indici martedì hanno chiuso tutti in rialzo, incoraggiati da Wall Street che, dopo una serie di giravolte registrate in apertura, ha imboccato la strada del rialzo sull’annuncio che la Federal Reserve fornirà linee di credito direttamente alle famiglie e alle imprese in difficoltà, come avvenne anche durante la crisi del 2008-2009. L’istituto, inoltre, ha annunciato che condurrà una seconda operazione giornaliera Repo (pronti contro termini) da 500 miliardi di dollari (e farà la medesima cosa per tutta la settimana), per garantire che l’offerta di liquidità rimanga ampia per supportare il normale funzionamento sui mercati. Anche il presidente americano, Donald Trump, ha cercato di essere più rassicurante, dopo che ieri aveva disegnato uno scenario di recessione per gli Stati Uniti. «L’economia rimbalzerà rapidamente», ha detto confermando che il Governo federale fornirà pacchetti di aiuti all’economia e ai settori più colpiti. La stampa Usa sostiene che la casa Bianca sta ragionando su aiuti finanziari fino a 850 miliardi di dollari. In più il sottosegretario Usa, Steven Mnuchin, ha dichiarato che sono allo studio assegni alle famiglie nelle prossime due settimane. Insomma le misure choc annunciate negli States che hanno dato la scossa a tutti i mercati. Wall Street è stata protagonista di un rally, con il Dow Jones che ha chiuso in rialzo del 5,17% a 21.231,99 punti, il Nasdaq del 6,23% a 7.334,78 punti mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso del 5,94% a 2.528,80 punti.
A Piazza Affari sul finale il FTSE MIB è salito del 2,23%, confortato dall’intervento da 25 miliardi di euro annunciato ieri dal premier, Giuseppe Conte, a favore dell’Economia, oltre che dalla decisione dell’Eurogruppo di impegnarsi a prendere qualsiasi iniziativa a sostegno dell’economia europea. Lo spread ha chiuso in rialzo a 285 punti. Madrid (+5,8%) è stata di gran lunga la migliore, volando dopo le notizie che il premier Pedro Sanchez ha annunciato un piano di aiuti da 200 miliardi di euro, pari al 20% del pil del Paese, sebbene coinvolga risorse sia private sia pubbliche (117 miliardi pubbliche, il resto private). Francoforte ha guadagnato il 2,25% e Parigi il 2,8%. Anche Londra è salita del 2,79%, nel giorno in cui la Financial Conduct Authority (Fca), l'autorità di supervisione della Borsa britannica, ha deciso di tenere aperto il mercato azionario senza particolari restrizioni, come invece avvenuto in altri Paesi, tra i quali l'Italia, dove sono state vietate le vendite allo scoperto su alcuni titoli (A Piazza Affari su 20 titoli) e dove da mercoledì 18 marzo la Consob ha introdotto un divieto alle posizioni nette corte (vendite allo scoperto e altre operazioni ribassiste) che si applica per la prima volta a tutte le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano e che durerà tre mesi.
Inoltre la Consob ha deciso di introdurre, sempre da mercoledì 18 e per lo stesso periodo di tempo, un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni detenute dagli investitori nelle 48 società italiane quotate in Borsa a più alta capitalizzazione e ad azionariato diffuso. Le nuove soglie al superamento delle quali scatta l’obbligo di comunicare la partecipazione sono fissate all'1% (dal 3%) per le società grandi e al 3% (dal 5%) per le Pmi.
Il mercato punta sugli interventi di Governi e banche centrali
L’intervento degli stati e delle banche centrali sta dando sollievo ai mercati, anche se gli investitori stanno facendo i conti con lo spauracchio della recessione mondiale. Proprio per questo in alcuni momenti prevalgono le vendite sui mercati, mentre in altri tornano gli acquisti sulla scommessa che lo stop all’economia mondiale sarà solo temporaneo, come ha dichiarato Trump e come ha sottolineato a più riprese anche il premier spagnolo Sanchez. D’altra parte l’agenzia di rating S&P già mette in conto una recessione mondiale con il pil del globo che quest’anno crescerà dell’1-1,5%, ritmo non sostenibile se confrontato con l’andamento demografico. La società ha inoltre paventato la prospettiva di una raffica di default, sia negli States, con una percentuale superiore al 10%, sia in Europa, con una percentuale inferiore al 10%.
In ogni casi agli investitori piace la presa di posizione dei Governi, oltre che delle banche centrali. In serata la Casa Bianca ha annunciato che sono in discussione aiuti per oltre mille miliardi e interventi diretti alle famiglie americane per circa 250 miliardi di dollari. Non sono stati forniti i dettali ma è probabile che gli aiuti verranno indirizzati soprattutto ai settori più colpiti. «Non vogliamo vedere fallite le compagnie aeree», ha dichiarato ad esempio Trump. La Germania già nei giorni scorsi ha annunciato aiuti alle imprese per 550 miliardi, cifra che potrebbe anche essere rivista al rialzo. Ed ancora, la Spagna ha varato il più grande piano della storia del Paese, da ben 200 miliardi di euro, sebbene con la partecipazione di 83 miliardi da parte dei privati. La Francia sta preparando un piano da 45 miliardi di euro, come indicato dal ministro all’economia, Bruno Le Maire, che inoltre ha detto che lo stato è pronto a una serie di nazionalizzazioni. Anche la Gran Bretagna, pur non avendo varato misure restrittive per i cittadini, ha deciso di varare misure straordinarie: saranno fornite garanzie dello Stato sui prestiti alle imprese per 330 miliardi di sterline e misure di aiuto per 20 miliardi di sterline. L’Italia è stato il primo Paese a scendere in campo con misure concrete e una manovra da 25 miliardi di euro. In Europa, intanto, le banche dell'eurosistema hanno chiesto e ottenuto 109 miliardi di euro nella prima asta Ltro, le operazioni di rifinanziamento a lungo termine aggiuntive annunciate la scorsa settimana dalla presidente Bce Christine Lagarde come parte del pacchetto di misure per fornire liquidità alle banche da far più giungere tramite i canali del credito alle pmi.
A Piazza Affari Tim in volata
A Piazza Affar sono volate di oltre l'11% le azioni di Telecom Italia, in rialzo insieme a tutto il settore europeo delle tlc, uno dei pochi che continua a procedere a pieno ritmo in questa fase di emergenza sanitaria, in modo da assicurare le connessioni. La compagnia di tlc si è allontanata dai minimi storici toccati ieri, anche se la capitalizzazione si conferma inferiore a 7 miliardi di euro. L'associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia, Asati, ha già messo in conto operazioni speculative sulla società e per questo ha invocato in via preventiva l'azione del Governo con l'esercizio della Golden Power. Al di là degli eventuali riscolti speculativi, gli analisti sono positivi sulle azioni della compagnia di tlc, in considerazione dei prezzi scontati delle azioni e del piano di crescita presentato la scorsa setimana dall'ad, Luigi Gubitosi, oltre che quello annunciato ieri dalla controllata brasiliana, Tim Brasil. Intanto il gruppo francese Iliad ha annunciato i risultati del 2019 che hanno battuto le attese. La società distribuirà un dividendo in crescita. I titoli del gruppo che fa capo a Xavier Niel sono volati alla Borsa parigina quasi del 20%.
Fca in retromarcia, male anche le assicurazioni
Fiat Chrysler Automobiles (-4,24%) ha perso quota, andando in controtendenza non solo al Ftse Mib, ma anche al comparto europeo dell'auto.. Secondo gli operatori, sull'andamento delle azioni hanno pesato le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore secondo cui, se l'operazione di fusione con Psa resta confermata nonostante le condizioni attuali dei mercati, i tempi potrebbero allungarsi vista l'emergenza coronavirus. per altro se l'operazione slittasse, si dilaterebbero anche i tempi per la diistribuzione delle cedole, con Fca che dovrà staccare un mega-dividendo da circa 6,6 miliardi di euro. Della galassia Agnelli Exor ha chiuso sulla parità, ferrari è salita del 3% e Juventus Fc del 5%. Sono andate leggermente giù leCnh Industrial (-0,37%). Sono andate male anche le azioni assicurative : Generali ha lasciato sul parterre il 3,9%, Unipol il 4,4%. Gli investitori temono che i ribassi accusati dalle Borse e l'andamento dei titoli di stato e degli spread possa impattare negativamente sulla Solvency, primo indicatore di solidità delle compagnie assicurative. Sono inoltre andate male le azioni di Azimut (-5%), Nexi (-2,9%) e Finecobank (-2,8%).
Banche e utilities sugli scudi
A Milano hanno rialzato la testa le azioni delle banche, con Banco Bpm in prima fila salita del 6,9%. Ha fatto tuttavia eccezione Mediobanca che ha perso oltre il 2%. Sono inoltre state ben comprate le utilities: A2a è salita di oltre il 3%, Enel di oltre il 4%, Snam Rete Gas del 5,6% e Terna del 7,8%. Sono inoltre rimbalzate le azioni del settore petrolifero, con Eni che ha guadagnato il 5,7%.
In evidenza Molmed dopo l'opa dal Giappone
VolaMolmed su cui i giapponesi di Agc hanno lanciato una opa volontaria a un premio del 110% sulla chiusura di ieri e hanno un accordo con Fininvest che aderirà all'opa con la sua quota del 20% circa.
Scivolone dell'euro sul dollaro, petrolio volatile
Scivolone del'euro nei confronti del biglietto verde: la moneta unica si è portata in area 1,09 dollari, contro 1,11 di ieri. A rafforzare il biglietto verde sono state le indiscrezioni sul megapiano che si appresta a lanciare il Governo americano da 850 miliardi di dollari. Il petrolio ha più volte cambiato la direzione di marcia, ma alla fine è tornato a scivolare, con il wti in retromarcia di olte il 3% attorno a 27 dollari al barile.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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