Borse, con il dollaro giù volano gli Emergenti
La prossima settimana focus sulle trimestrali di Netflix e Tesla
di Andrea Gennai
I punti chiave
2' di lettura
Mercati azionari ancora al rialzo. Nell'ultima settimana a svettare è stato l'indice degli Emergenti balzato del 4,8% sulla scia di Hong Kong. In termini di forza gli Emergenti sono indietro rispetto a Usa ed Europa e hanno beneficiato del netto calo del dollaro Usa, protagonista della peggiore settimana da novembre. Ancora molto positivo il Nasdaq 100 su del 3,5%. Il Dax e il Ftse Mib hanno archiviato un progresso del 3,2% e l'S&P 500 del 2,4 per cento. La prossima settimana sul fronte macro focus martedì sulle vendite al dettaglio Usa. Dal lato delle trimestrali attesa mercoledì per Netflix e Tesla.
S&P 500
L’indice S&P 500 ha chiuso la settimana in rialzo a 4.505 punti. L'indice si muove sopra alla media a 50 settimane, che passa intorno a 4.040 punti e che resta orientata al rialzo. L’indice ha raggiunto il top dall’aprile del 2022 e ha come prossima resistenza l’area intorno a 4.550 punti. Il supporto da monitorare nel breve è quello di 4.300 punti: ritorni sotto questa soglia potrebbero creare difficoltà per il movimento in corso. Verso il basso poi focus successivo sul supporto psicologico di area 4mila punti.
Ftse Mib
L’indice Ftse Mib ha chiuso la settimana in rialzo a 28.663 punti. L’indice resta sopra la media a 50 settimane, che passa poco intorno a 25.200 punti e che si muove orientata al rialzo. ll Ftse Mib torna sopra sopra la resistenza di 28.200 punti, corrispondente al top di inizio 2022. Occorre che i valori restino sopra questa soglia altrimenti si rischia un consolidamento di breve. In caso di ulteriori flessioni il primo supporto significativo da monitorare passa comunque in area 26mila punti.
Euro-dollaro
Il cambio euro-dollaro ha chiuso la settimana in rialzo a 1,1227. Il cross si muove sopra la media a 50 settimane, che passa intorno a 1,0530 e che resta orientata al rialzo. Graficamente le quotazioni hanno riconquistato la resistenza di 1,0750, divenuta ora supporto di breve. L’oro infine viene scambiato sotto i massimi per effetto del rialzo dei tassi reali Usa e fatica a tenere area 2mila dollari l'oncia.
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