Borse internazionali prudenti in attesa di Fed e Bce
In settimana svetta Londra (+3%), dollaro in recupero
di Andrea Gennai
I punti chiave
2' di lettura
Bilancio positivo nell'ultima settimana per i principali listini internazionali dove svetta il +3% di Londra. Per il resto l'indice S&P 500 e il Ftse Mib archiviano un +0,6% mentre per il Dax il progresso è stato dello 0,4 per cento. Frena il Nasdaq 100 (-0,9%) alla vigilia del ribilanciamento che riduce il peso dei big. Rimbalza il dollaro e tornano sotto pressione gli Emergenti zavorrati da Hong Kong (-1,7%). Nei prossimi giorni attenzione del mercato alle decisioni di Fed (mercoledì) e Bce (giovedì): in ambedue i casi potrebbe arrivare un ritocco al rialzo dei tassi. Continuano le trimestrali Usa: mercoledì è il gran giorno di Microsoft, Meta e Alphabet.
S&P 500
L'indice S&P 500 ha chiuso la settimana in rialzo a 4.536 punti. L’indice si muove sopra alla media a 50 settimane, che passa intorno a 4.050 punti e che resta orientata al rialzo. L'indice ha raggiunto il top dall'aprile del 2022 e ha come prossima resistenza l'area intorno a 4.550 punti. Il supporto da monitorare nel breve è quello di 4.300 punti: ritorni sotto questa soglia potrebbero creare difficoltà per il movimento in corso. Verso il basso poi focus successivo sul supporto psicologico di area 4mila punti.
Ftse Mib
L'indice Ftse Mib ha chiuso la settimana in rialzo a 28.855 punti. L'indice resta sopra la media a 50 settimane, che passa poco intorno a 25.300 punti e che si muove orientata al rialzo. ll Ftse Mib torna sopra sopra la resistenza di 28.200 punti, corrispondente al top di inizio 2022. Occorre che i valori restino sopra questa soglia altrimenti si rischia un consolidamento di breve. In caso di ulteriori flessioni il primo supporto significativo da monitorare passa comunque in area 26mila punti.
Euro-dollaro
Il cambio euro-dollaro ha chiuso la settimana in ribasso a 1,1122. Il cross si muove sopra la media a 50 settimane, che passa intorno a 1,0540 e che resta orientata al rialzo. Graficamente le quotazioni hanno riconquistato la resistenza di 1,0750, divenuta ora supporto di breve. L'oro infine viene scambiato sotto i massimi per effetto del rialzo dei tassi reali Usa e fatica a tenere area 2mila dollari l’oncia.
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