ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Borse, Europa ancora nella morsa di tassi e Cina. Spread sale oltre quota 190

Per Piazza Affari quarta seduta consecutiva negativa mentre salgono ancora i rendimenti sull’obbligazionario dopo le indicazioni delle banche centrali: il Btp decennale tocca il 4,7%. Euro a 1,05 dollari

di Flavia Carletti e Stefania Blasioli

La Borsa, gli indici del 26 settembre 2023

5' di lettura

La Borsa, gli indici del 26 settembre 2023
La Borsa, gli indici del 26 settembre 2023
La Borsa, gli indici del 26 settembre 2023

(Il Sole 24 Ore Radiocor ) - Tassi di interesse, difficoltà dell’immobiliare cinese e dati Usa inferiori alle attese hanno tenuto sotto pressione le Borse europee che hanno chiuso un’altra seduta in rosso, anche se sopra i minimi di giornata. A Piazza Affari il FTSE MIB ha perso l'1%, zavorrato dalle banche, quando a Parigi il CAC 40 è sceso dello 0,7% a Francoforte il DAX 40 dello 0,97%. Nel resto d'Europa, ad Amsterdam l'AEX è sceso dello 0,72%, a Madrid l'IBEX 35 dello 0,2% e a Londra il FT-SE 100 è rimasto pressoché invariato. Tra i fattori di freno per i mercati, resta la consapevolezza che la stretta monetaria durerà più a lungo del previsto, come ribadito alla vigilia dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, con la discesa del costo del denaro che potrebbe non iniziare prima del 2025. Permangono i timori per l’inflazione, con il prezzo del petrolio che si mantiene elevato, e le incertezze sulla tenuta dell’economia di Pechino: il colosso Evergrande – la società immobiliare più indebitata al mondo – continua la sua discesa alla Borsa di Hong Kong, dove nella seduta odierna ha lasciato sul terreno un altro 7%. Intanto, nel pomeriggio dagli Stati Uniti sono arrivati dati deludenti sulla vendita delle case e sulla fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda l’Italia, tensioni sullo spread, salito in giornata fino a 192 punti ai massimi da maggio: entro giovedì il governo deve presentare la nota di aggiornamento al Def.

Usa: fiducia consumatori e vendita di case in calo, sotto stime

A settembre, gli statunitensi si stanno dimostrando meno ottimisti sull'economia rispetto al mese precedente. L'indice sulla fiducia redatto mensilmente dal Conference Board, gruppo di ricerca privato, è sceso dai 108,7 di agosto (rivisto dall'iniziale 106,1) a 103 punti, contro attese per un dato a 106 punti. La componente che misura le aspettative per il futuro è scesa da 80,2 a 73,7 punti; quella sulla situazione attuale è salita da 146,7 a 147,1 punti. Intanto, le vendite di case nuove negli Stati Uniti sono diminuite ad agosto più delle attese. Il dipartimento del Commercio ha registrato un ribasso dell'8,7% al tasso annualizzato di 675.000 unità, contro attese per un dato a 695.000. Il dato di luglio è stato rivisto da 714.000 a 739.000. Rispetto a un anno prima, il dato è in rialzo del 5,8%. Il prezzo mediano è diminuito a 430.300 dollari, il prezzo medio si è attestato a 514.000 dollari. All'attuale ritmo di vendita, servirebbero 7,8 mesi per esaurire le case a disposizione.

Loading...

Wall Street in calo, verso settembre in deciso ribasso

In calo Wall Street, dopo che i lievi rialzi della vigilia hanno interrotto una serie di quattro sedute negative. Settembre resterà comunque un mese decisamente negativo, con l’indice S&P 500 che ha perso finora il 3,8%, il Nasdaq Composite il 5,4% e il Dow Jones il 2,1%. A far scendere gli indici è stata soprattutto la Federal Reserve: la Banca centrale statunitense, come atteso, ha deciso di mantenere i tassi d'interesse al 5,25%-5,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni, ma ha fatto intendere che i tassi potrebbero restare elevati più a lungo del previsto per combattere l'inflazione. Dopo le decisioni della Fed e le parole del presidente Jerome Powell, il rendimento del titolo del Tesoro a due anni è salito ai massimi dal 2006, oltre il 5,1%, e quello del decennale ha toccato nuovi massimi dal 2007, superando il 4,5%, mettendo ulteriore pressione sugli indici. Il rialzo del prezzo del petrolio, +13% nell'ultimo mese, potrebbe poi complicare la lotta delle Banche centrali contro l'inflazione. A preoccupare i trader, poi, è il mancato accordo, al momento, tra repubblicani e democratici per finanziare il governo ed evitare lo shutdown, ovvero la chiusura delle attività federali non essenziali, che scatterebbe il primo ottobre. Secondo gli esperti, uno shutdown avrebbe ripercussioni negative sul Pil del quarto trimestre. A livello internazionale, pesano le incertezze sulla tenuta dell’economia in Cina, dove il colosso Evergrande – la società immobiliare più indebitata al mondo – continua la sua discesa alla Borsa di Hong Kong (anche oggi -7%), trascinando al ribasso tutte le piazze asiatiche.

A Milano vendite sulle banche, male anche utility e energia

A Milano, tra i titoli vendite su Banca Mps e Banca Pop Er. Segno opposto per Mediobanca, che si è mossa in controtendenza dopo che lunedì i soci dell'Accordo di consultazione hanno espresso, come prevedibile, il proprio sostegno alla lista di candidati presentata dal cda uscente e guidata dal presidente Renato Pagliaro e dall'amministratore delegato Alberto Nagel. Alla vigilia il comparto aveva beneficiato inizialmente delle modifiche alla tassa sugli extra profitti contenute nella bozza di emendamento dal Dl Asset: gli istituti, in particolare, potranno decidere di non pagare la tassa se accantoneranno a riserva un imposto pari ad almeno 2,5 volte l'imposta. Le quotazioni avevano poi frenato seguendo il generale ribasso dei listini e oggi si sono mosse in rosso. Inoltre, Mps continua a essere al centro dei rumor su possibili dismissioni di quote da parte del Governo. Le ultime indicazioni sono per la cessione di una partecipazione tra il 5% e il 10% da effettuare entro giugno dell'anno prossimo. Quanto a Unicredit, secondo quanto riferito dal Sole 24 Ore è al via in questi giorni la procedura per la definizione della lista di candidati del cda per il rinnovo dei vertici. Se appare scontata la conferma dell'amministratore delegato Andrea Orcel, meno certa potrebbe essere la candidatura del presidente Pier Carlo Padoan. Hanno perso Banco Bpm e Intesa Sanpaolo. Debole anche Nexi, in una giornata di vendite per altri titoli del settore come Worldline a Parigi in calo di 2 punti percentuali, con Telecom Italia, che resta in attesa di sviluppi per il dossier rete. Guardando ai comparti utility-energia,sono andate male Saipem, Erg, Italgas e Snam Rete Gas. Giornata negativa anche per Interpump Group, Prysmian e Stmicroelectronics. In controtendenza si è mossa Amplifon che ha tentato il recupero dopo le forti vendite della vigilia, provocate dalla notizia dell’indagine Antitrust sul mercato degli apparecchi acustici in Italia, su cui il mercato inizia a fare le prime valutazioni.

Morgan Stanley taglia stime sulle maison europee

Pioggia di vendite sui colossi del lusso europei dopo che Morgan Stanley in un report ha ridotto le stime sui profitti del settore alla luce della frenata del mercato. A farne le spese a Piazza Affari è Moncler che si ritrova con un prezzo obiettivo tagliato da Goldman a 64 euro (da 69 euro). Per il terzo trimestre, per il brand dei piumini gli esperti prevedono «una crescita organica del +5,5% anno su anno, pari a 655 milioni di euro di vendite, mentre, per abbassano leggermente le stime per il 2023 tenendo conto «del rallentamento della domanda globale e dell'aumento della pressione macro». Giù anche Tod's, dove anche qui gli analisti riducono il target price a 30 euro (da 34 euro), Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli. Ma le stime al ribasso di Morgan Stanley si abbattono su tutti i colossi europei, come conferma l’andamento negativo sui listini di Kering, Lvmh, Hermes, Richemont.

Spread chiude a 192 punti, rendimento decennale su al 4,72%

Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund che si riaffaccia oltre la soglia dei 190 punti base in un contesto di generale aumenti dei rendimenti sulla curva euro. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata si è attestato a 192 punti base, 6 in più rispetto ai 186 del riferimento della vigilia. Sale in proporzione anche il rendimento de BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,72% dal 4,65% del closing di lunedì.

Dollaro resta ai massimi da marzo, in rialzo il petrolio

Sul fronte monetario, la moneta unica resta ai minimi dal marzo scorso nei confronti del biglietto verde e passa di mano a 1,0577 dollari (1,058 in avvio e ieri in chiusura). In calo il prezzo del gas ad Amsterdam: -9% a 40,4 euro al megawattora e, infine, è in rialzo il petrolio: il contratto consegna Novembre sul Brent segna un +0,48% a 93,74 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti +0,66% a 90,27 dollari al barile.

Mercati, per saperne di più

I podcast con i dati e le analisi

Cosa sta accadendo alle Borse, qual è stato il fatto chiave del giorno? Appuntamento quotidiano con la redazione Finanza e Risparmio che cura il podcast quotidiano “Market mover”. Ascolta il podcast
Ogni giorno alle 18 puoi avere il punto sulla chiusura delle Borse europee con il podcast automatico creato con AI Anchor

La Borsa oggi in video

La redazione di Radiocor cura ogni giorno - dal lunedì al venerdì - un video con i dati fondamentali della giornata della Borsa di Milano, l’andamento dell’indice, un’analisi dei titoli in maggiore evidenza. Guarda i video

Le notizie per approfondire

Gli approfondimenti delle notizie di Finanza e Risparmio sono l’elemento distintivo di Mercati+, la sezione premium del Sole 24 Ore. Qui per scoprire come funziona e i servizi che offre.
Per gli aggiornamenti dei dati delle Borse ecco la sezione Mercati mentre per le notizie in tempo reale il rullo della sezione di Radiocor .
Infine, ecco la newsletter settimanale Market Mover

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti