Borse, bene Milano e Wall Street in attesa della Fed. Ubs guadagna 8 mld. GameStop: +39% nell’after market
Si allentano le tensioni sul sistema finanziario e l'attenzione si sposta sulla riunione chiave della banca centrale americana. Dollaro ancora sotto pressione. Risale il prezzo del gas
di Flavia Carletti e Andrea Fontana
5' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Nuovo rialzo con vista sulla Fed per le Borse europee e per le banche quotate. Dopo il ritorno degli acquisti nella sessione di inizio settimana, una volta assorbito l’intervento di Ubs per il salvataggio di Credit Suisse, sono stati ancora i bancari, assieme agli assicurativi e ai servizi finanziari, a sostenere il netto rialzo degli indici azionari alla vigilia della decisione della Federal Reserve su un ulteriore ritocco al costo del denaro. Le affermazioni della presidente Bce, Christine Lagarde, sulla limitata esposizione degli istituti ai bond At1 azzerati nel bail-in di Credit Suisse, le rassicurazioni sul rispetto della gerarchia dei creditori in casi di ristrutturazioni bancarie nella Ue e le misure allo studio in Usa per mettere in sicurezza le banche regionali in difficoltà sono stati i fattori alla base del recupero delle Borse. Milano e Madrid, i due listini con maggior presenza di titoli finanziari, sono saliti rispettivamente del 2,53% e del 2,45% e sono stati i migliori di giornata. A Parigi il Cac40 ha guadagnato l'1,42%, a Francoforte il Dax40 l'1,75% e ad Amsterdam l'Aex un punto percentuale.
Ad aiutare il clima sui mercati, le indiscrezioni secondo cui le autorità Usa starebbero studiando un piano per garantire tutti i depositi bancari qualora la situazione dovesse peggiorare. Anche la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha rassicurato i mercati, dicendo che «la situazione del settore bancario americano si sta stabilizzando». Ubs, in particolare, è andata bene alla Borsa di Zurigo (+1,4%) segnando un rialzo del 12,12% mentre tra gli investitori si fa largo l’idea che Ubs abbia fatto un ottimo affare rilevando il Credit Suisse (+7,31% in chiusura di oggi), acquistata al prezzo di saldo di 3 miliardi di franchi con importanti garanzie e aiuti da parte della Banca centrale e del governo elvetico, finalizzati a ridurre i rischi dell’operazione. Tra ieri e oggi la capitalizzazione del colosso svizzero è aumentata di circa 8 miliardi di franchi attestandosi a 68,5 miliardi.
In rialzo Wall Street, occhi su First Republic aspettando Fed
Si muove in terreno positivo anche Wall Street, che chiude con il Dow Jones in rialzo dello 0,98%, l’S&P 500 che guadagna l’1,3% e il Nasdaq in rialzo dell’1,58%.
Il titolo di First Republic Bank, salvata la scorsa settimana da un piano di aiuti da parte di un consorzio formato da undici banche statunitensi, che hanno garantito 30 miliardi di dollari di liquidità, ha ceduto il 90% dall'inizio del mese, ma oggi guadagna oltre il 30% ed è il migliore sullo S&P 500. È notizia di ieri che l'amministratore delegato di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, sarebbe alla guida del consorzio di banche che sta ora discutendo un piano per stabilizzare la banca californiana; tra le opzioni sul tavolo, un investimento diretto delle banche o anche la vendita di First Republic Bank. Gli investitori cominciano a rivolgere l'attenzione anche all'avvio della due giorni di vertice della Fed, che mercoledì 22 marzo annuncerà la decisione sui tassi di interesse. I future sui Fed Fund al momento considerano probabile all'81,2% un rialzo di 25 punti base, mentre il mantenimento dello status quo è quotato al 18,8 per cento.
GameStop, balzo del 39% nell’after market
Balzo del 39% per il titolo di GameStop nelle contrattazioni post-mercato, dopo aver riportato un utile netto di 48,2 milioni di dollari nel quarto trimestre fiscale, rispetto alla perdita registrata nello stesso periodo dell’anno precedente. La società con sede a Grapevine, in Texas, ha dichiarato un utile di 16 centesimi per azione. I risultati hanno superato le aspettative di Wall Street. La stima media di tre analisti intervistati da Zacks Investment Research prevedeva una perdita di 16 centesimi per azione. Il rivenditore di videogiochi ha registrato un fatturato di 2,23 miliardi di dollari nel periodo, battendo anche le previsioni di Wall Street. Tre analisti intervistati da Zacks si aspettavano 2,17 miliardi di dollari. Per l’anno in corso, la società ha dichiarato che la perdita si è ridotta a 313,1 milioni di dollari, pari a 1,03 dollari per azione. Le entrate sono state dichiarate pari a 5,93 miliardi di dollari.
A Piazza Affari rally di Saipem e banche sotto i riflettori
A Piazza Affari la migliore è stata Saipem (+7,6%), grazie a una raccomandazione positiva arrivata dagli analisti di Exane, ma la gran parte delle performance positive è relativa ai bancari: +7% Unicredit, +5,4% Finecobank, +4,9% Bper, +3,5% Intesa Sanpaolo, +3,5% Banca Mediolanum come Mediobanca. Tra gli altri spiccano Nexi (+4,09%) e Cnh Industrial (+3,6%). In rosso solo alcune società dell'energia (0,7% Erg, -0,6% Terna) e Amplifon (-0,5%). Rialzo inferiore a quello degli indici per Hera (+0,8%) che ha pubblicato i conti 2022 chiusi con un utile di pertinenza di 322,2 milioni e la proposta di distribuire un dividendo di 0,125 euro come annunciato in occasione del piano industriale. Tra i migliori fuori dal Ftse Mib Saras (+5,4%) grazie all'incremento dei margini di raffinazione petrolifera nell'ultima settimana.
Spread in calo a 183 pb, rendimento decennale sale al 4,10%
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di generale rialzo per i rendimenti dei titoli di Stati dell'Eurozona in vista della prossima decisione della Fed sui tassi. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco e' indicato a 183 punti base rispetto ai 187 punti del riferimento della vigilia. In aumento, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che viene indicato a fine seduta al 4,10% dal 3,97% di ieri.
Euro si rafforza sul dollaro, gas risale a 42,5 euro
Sul mercato valutario, l’euro si rafforza avvicinando quota 1,08 dollari: alla chiusura dei mercati europei il cambio si attesta a 1,077 da 1,0720 di ieri. Il cambio euro/yen è a 142,38 (da 141,06), quando il cross dollaro/yen si attesta a 132,22 (da 131,58). Il franco svizzero recupera ancora posizioni verso le principali divise portandosi in area 0,9950 per un euro e 0,9240 per un dollaro. In ripresa i prezzi del petrolio dai minimi di dicembre 2021: il contratto sul Wti consegna Maggio scambia a 68,6 dollari al barile, il contratto sul Brent di pari scadenza a 74,5 dollari al barile. I prezzi del gas salgono dell’8% a 42,5 euro al megawattora.
Il biglietto verde si indebolisce aspettando la Fed
«La debolezza del dollaro deriva da un cambiamento nelle aspettative relative al ciclo di rialzi dei tassi della Fed, con il tasso terminale che ora dovrebbe essere inferiore a quanto ipotizzato in precedenza», dicono gli analisti di ActivTrades.«La recente turbolenza nel sistema bancario globale, che può essere collegata ai più vertiginosi aumenti dei tassi degli ultimi quattro decenni, ha in qualche modo modificato il sentiment delle autorità monetarie. In questo contesto, la Fed annuncerà se aumenterà nuovamente i tassi, o se si fermerà, decidendo tra continuare e rischiare di causare indirettamente ulteriori crepe nel sistema finanziario globale, o fermarsi e consentire all'inflazione, comunque ancora eccessivamente alta, di ritornare a salire ulteriormente», dicono. La decisione di domani sarà «cruciale per il sistema finanziario e l'economia globale e probabilmente determinerà la direzione a breve e medio termine per il dollaro Usa», concludono.
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