La giornata dei mercati

Tesla perde quasi il 10%. Wall Street chiude negativa, Borse in rosso. A Milano Stellantis ko

Occhi sulle banche centrali con le minute della Bce, dopo il Beige Book della Fed. Giù anche i tecnologici. Euro poco mosso, petrolio in calo di oltre due punti. Spread in leggero rialzo a 187 punti, rendimento giù al 4,31%

di Stefania Arcudi ed Enrico Miele

La Borsa, gli indici del 20 aprile 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee - e pure Wall Street – hanno chiuso la seduta in ribasso, schiacciate dai titoli tecnologici e, soprattutto, da quelli dell'auto, che hanno vissuto una giornata nera dopo la delusione per i conti di Tesla - che ha chiuso in calo del 9,8% - e Renault. Così hanno finito in calo il FTSE MIB di Milano, che pure si è risollevato dai minimi delle ore precedenti e allontanandosi nuovamente dalla soglia psicologica dei 28.000 punti, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra. In rosso anche gli indici di Wall Street, che ha visto il Dow Jones perdere lo 0,33%, il Nasdaq lasciare sul terreno lo 0,81% e lo S&P 500 perdere lo 0,59%.

Sul fronte macro americano, inoltre, non arrivano elementi di conforto: sopra le stime i sussidi alla disoccupazione, saliti di 5.000 richieste a quota 245.000 (stime a 240.000). Negativo anche l'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, peggiore delle stime a -31,3, l'ottava lettura negativa consecutiva.

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Gli investitori preferiscono dunque alleggerire le posizioni, in attesa di indicazioni più chiare dai bilanci trimestrali e dal quadro macro, per capire le prossime mosse delle banche centrali. La presidente Bce, Christine Lagarde, ha confermato che l'inflazione è troppo alta e che la Bce farà di tutto per portarla all'obiettivo del 2% nel medio periodo».«Dopo il rapido recupero post mini-crisi bancaria i mercati azionari sono in una fase di stallo», evidenzia Luigi Nardella di Ceresio Investors. «L’evoluzione del ciclo economico rimane altamente incerta e tutti gli scenari sono ancora aperti: ripresa o rallentamento economico, forte recessione, inflazione in calo o ancora sostenuta. Le reazioni delle banche centrali sono quindi più che mai difficili da prevedere. Le trimestrali finora hanno mostrato una generale resilienza ma le previsioni per i prossimi trimestri risentono delle incertezze del quadro macro-economico».

Gruppo 24 Ore lancia 2 indici mercato con Morningstar

Il Gruppo 24 Ore ha lanciato due indici di mercato italiani con Morningstar. In particolare, il Morningstar IlSole24Ore Italy 40 misura la performance dei mercati azionari italiani, con focus sui primi 40 titoli italiani per capitalizzazione di mercato. L’indice si concentra sui dati finanziari core, senza prendere in considerazione in modo specifico i principi Esg. I titoli sono selezionati dall’indice Morningstar Italy e le posizioni sono ponderate in base alla capitalizzazione di mercato. L’indice costituisce un ottimo strumento per monitorare l’andamento del mercato azionario italiano.
Il Morningstar IlSole24Ore Sustainability 24 mira a dare particolare visibilità ai titoli italiani che presentano il minor rischio Esg nell'indice Morningstar Italy. Rappresenta le 24 società tra le blue chips, diversificate per settore, con la migliore performance sui criteri Esg all'interno dell'indice Morningstar Italy. Grazie alla collaborazione con la principale società di ricerca, rating e dati ESG Morningstar Sustainalytics, l’indice si basa sull’Esg Risk Rating di Morningstar Sustainalytics che viene attribuito a ogni società dell'indice Morningstar Italy. Gli Indici Morningstar escludono le società che hanno un severo rischio Esg o non conformi ai Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite, come pure quelle operanti in settori come il tabacco, le armi controverse e le armi da fuoco destinate ai civili.

Stellantis maglia nera, giù anche St

In Europa a pesare sull'azionario è soprattutto il settore auto: il taglio dei prezzi di Tesla a diversi modelli del listino alimenta le preoccupazioni sui margini e sta pesando in primis su Renault, che ha rilasciato anche i numeri del trimestre. Nel primo trimestre dell’anno le vendite mondiali sono state pari a 535mila veicoli (+14%) mentre i ricavi di gruppo si sono attestati su 11,5 miliardi di euro, +29,9%. Sono in calo anche le tedesche Bmw e Volkswagen, mentre a Milano segna il passo Stellantis dopo la sostituzione a sorpresa del direttore finanziario Richard Palmer - già in Fca e uno degli artefici della fusione con Psa - con Natalie Knight, che entrerà a far parte della società come Executive Vice President e cfo. Natalie Knight ricopre attualmente il ruolo di cfo presso Ahold Delhaize, un’importante compagnia globale di distribuzione di generi alimentari con sede nei Paesi Bassi.

A Piazza Affari bene Iveco, ok Saipem dopo trimestrale

A Milano vendite su Stmicroelectronics, dopo le previsioni caute del colosso Tsmc sul secondo trimestre di quest'anno, e Telecom Italia nel giorno dell'assemblea. I realizzi colpiscono Banca Mps, in una seduta comunque di debolezza per quasi tutto il comparto finanziario. Resiste al rialzo Iveco Group, mentre Saipem tiene ma ha perso lo slancio iniziale sulla scia dei buoni conti trimestrali, quando il prezzo del petrolio è in calo.

Spread chiude in rialzo a 187 punti, rendimenti cala a 4,31%

Chiusura in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Al termine delle contrattazioni sul secondario dei titoli di stato Mts, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 187 punti base, due punti sopra la chiusura di ieri a quota 285. In calo, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che chiude a quota 4,31% dal 4,35% della seduta precedente.

Dollaro sempre debole, occhi puntati sulla Fed

Il dollaro Usa continua a muoversi in trading range, rispetto alle altre principali valute. Un alto funzionario della Federal Reserve ha accennato alle continue preoccupazioni sull'inflazione e all'impegno della banca centrale di tenerla sotto controllo. Questi commenti sono stati interpretati come l’ennesima conferma dell’aggressività della Fed in politica monetaria, e sono giunti in un momento in cui le preoccupazioni per il settore bancario statunitense hanno iniziato a svanire.
Così le aspettative restano ancora per un aumento dei tassi di 25 punti base a maggio, che sarà seguito presumibilmente, da una pausa che dovrebbe durare oltre la fine dell'anno, dicono gli analisti di Activ Trades che non escludono però altri scenari. «Alcune previsioni anticipano una possibile recessione nella seconda metà del 2023 - affermano - il che costringerà la Fed a tagliare i tassi prima della fine dell'anno. In questo contesto, il dollaro stenta a trovare una direzione a breve termine, con ulteriori perdite attese rispetto ad altre majors, come l'euro, man mano che l'anno avanza e le politiche monetarie delle rispettive banche centrali continuano a divergere».


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