Il «falco» Powell frena le Borse, Fed pronta a mosse più aggressive. Milano chiude a -0,67%
Il futuro delle politiche monetarie resta al centro dell'attenzione. Petrolio in calo, gas recupera dai minimi di dicembre 2021. Dollaro si rafforza su euro e sterlina. Spread chiude in rialzo a 184 punti. Prosegue la corsa agli ordini del Btp Italia: 2,9 mld martedì e oltre 6,5 mld in due giorni
di Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il "falco" Jerome Powell, anticipando per gli Stati Uniti una politica monetaria potenzialmente più aggressiva del previsto, ha gelato le Borse europee, che hanno virato in calo dopo le sue parole e hanno chiuso sui minimi di seduta. In discesa quindi il FTSE MIB di Milano, il DAX 40 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid, il CAC 40 di Parigi, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra. Anche Wall Street allarga a sua volta le perdite dopo le parole di Powell.
Il presidente della Federal Reserve, parlando alla Commissione bancaria del Senato, ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà «probabilmente più alto di quanto previsto» e che la Fed è «pronta ad accelerare» sui rialzi del costo del denaro se le condizioni economiche lo consentiranno. Risultato: il mercato ora attende un aumento del costo del denaro di 50 punti base, non 25, durante la riunione del 21-22 marzo. L'effetto è stato immediato, non solo sugli indici azionari, come detto, ma anche sul biglietto verde, che si è rafforzato contro le principali valute (l'euro è sceso anche sotto 1,06 dollari, la sterlina è calata a 1,1883 dollari, il minimo in due mesi), sul petrolio (il Wti è arrivato a perdere l'1,6%) e sullo spread, risalito a 183 punti, contro i 180 delle ore precedenti e i 182 della vigilia.
Per Powell possibili mosse più aggressive, picco tassi più alto
Il numero uno della Banca centrale americana, Jerome Powell, ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà «probabilmente più alto di quanto previsto» e che la Fed è «pronta ad accelerare» sui rialzi del costo del denaro se le condizioni economiche lo consentiranno. Powell ha inoltre detto che per dare stabilità ai prezzi «servirà una politica restrittiva per un po' di tempo» e che continui rialzi «sono appropriati» per riportare l'inflazione verso il target del 2%. Detto questo, la Banca centrale americana deciderà «meeting by meeting», ovvero valutando di volta in volta la situazione ad ogni riunione. Il mercato punta ora su un rialzo dei tassi d'interesse, alla prossima riunione del 21-22 marzo, di 50 punti base, e non più di 25. I future sui Fed Funds (che indicano le possibilità che il mercato attribuisce a una mossa di politica monetaria) hanno poi rivisto il picco dei tassi al 5,61%.
Wall Street in ribasso dopo Powell
Indici giù a Wall Street: il Dow Jones perde l’1,72% a 32.856,86 punti, il Nasdaq cede l’1,25% a 11.530,33 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,53% a 3.986,43 punti. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto che i tassi d'interesse dovranno salire più di quanto precedentemente previsto per contrastare l'inflazione. Ora, i trader scommettono che la Fed alzerà i tassi oltre il 5,1% stimato dai componenti della Fed a dicembre (i future sui fed funds indicano ora un picco al 5,61%). In settimana, attesi diversi dati sul mercato del lavoro, che daranno ulteriori indicazioni sulle prossime mosse della Banca centrale statunitense. La prossima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, è in programma il 21-22 marzo. Alla riunione dello scorso mese, i tassi sono stati aumentati di un quarto di punto percentuale al 4,5%-4,75%, il livello più alto dal 2007; a dicembre e novembre, i tassi erano stati alzati rispettivamente di 50 e 75 punti base.
A Piazza Affari occhi puntati su Nexi e Banca Mediolanum
Sull’azionario milanese, occhi puntati su Nexi col titolo in calo. Il gruppo ha chiuso un 2022 in linea con le attese con un +15,1% di utile a 693,2 mln e +7,1% di ricavi a 3,26 mld. Gli analisti puntano sulla guidance 2023 migliore delle attese. Frenano i titoli del comparto bancario, accelerano il passo le utility. Positiva, ma sotto i massimi delle ore precedenti, Banca Mediolanum dopo i dati sulla raccolta record di febbraio. Attenzione anche a Telecom Italia dopo l’offerta di Cdp-Macquarie e mentre Vivendi sarebbe insoddisfatta dell'offerta. Diasorin non è riuscita a finire in rialzo, nonostante il giudizio positivo degli analisti di Hsbc che hanno migliorato il rating da hold a buy, con un target price di 135 euro. Ha pesato il rallentamento del comparto farmaceutico europeo (-0,2% l'Euro Stoxx 600 di settore), cosa che ha penalizzato anche Recordati. Quest'ultima ha risentito anche del fatto che gli analisti di Jefferies hanno ridotto il prezzo obiettivo da 39 a 37 euro, pur confermando il rating hold. In discesa Azimut, che pure ha recuperato dai minimi di giornata quando era arrivata a perdere circa il 2,5%, dopo i dati sulla raccolta di febbraio.
Spread sale a 184 punti, rendimento decennale al 4,53%
Seduta in rialzo per lo spread BTp/Bund al termine della seduta vissuta nell'attesa per le parole del presidente della Fed Jerome Powell. Il numero uno della banca centrale statunitense, che ha parlato poco prima della chiusura del mercato italiano, ha raffreddato le aspettative di chi puntava su un rallentamento imminente della stretta monetaria della banca centrale americana. L'effetto delle sue parole da 'falco' sui tassi è stato immediato sui corsi dei titoli sovrani a breve scadenza (due anni), in flessione, con i rendimenti in netta risalita (il BTp primo dicembre 2024 rende nel finale il 3,75% dal 3,73% di lunedì sera) mentre sui corsi decennali l'impatto non è stato altrettanto evidente. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128), scambiato sul secondario telematico Mts, e il pari scadenza tedesco al closing è indicato a 184 punti base (183 punti in avvio e 182 nel finale di lunedì). Il rendimento del decennale italiano è al 4,53%, invariato rispetto all'apertura (4,55% il finale della vigilia).
BTp Italia, prosegue corsa a ordini: 6,57 mld in 2 giorni
Prosegue la caccia agli ordini per la nuova emissione del BTp Italia. Al termine del secondo giorno di collocamento riservato alla clientela retail, sono stati formalizzati 114.870 ordini per un controvalore pari a 2,933 miliardi di euro. Nel secondo giorno di emissione del collocamento precedente la domanda si era attestata complessivamente a 2,243 miliardi. Ieri, nel primo giorno di offerta dell'emissione scadenza Marzo 2028, la domanda è stata pari a 3,637 miliardi di euro. In totale, dunque, la raccolta degli ordini nei primi due giorni ha raggiunto quota 6,57 miliardi. La prima fase di collocamento prevede 3 giorni di offerta (che si concluderanno domani) riservata ai piccoli risparmiatori a cui seguirà l'offerta per gli operatori istituzionali. Il collocamento avviene sulla piattaforma MoT con Intesa SanPaolo e Unicredit che agiscono come dealers dell'operazione.
Dollaro si rafforza dopo Powell, euro scende anche sotto 1,06
Già in ribasso nelle ore precedenti, l'euro perde ulteriormente quota dopo le parole da "falco" di Jerome Powell. Il presidente della Federal Reserve, parlando alla Commissione bancaria del Senato, ha anticipato una politica monetaria potenzialmente ancora più aggressiva, se le condizioni economiche lo permetteranno. Così la moneta unica è scivolata fin sotto la soglia di 1,06 dollari, a un minimo di 1,057 (da 1,066 dollari e 1,0679 alla vigilia in chiusura). L'euro vale 145,122 yen (da 144,96 e 145,19 alla vigilia). Il cross dollaro/yen è a 136,74 (da 135,98 e 135,7 lunedì).
Petrolio in calo, gas risale dai minimi del dicembre 2021
Il petrolio fallisce il recupero e torna a perdere terreno, complici i dati sull'export e l'import dalla Cina che indicano una possibile debolezza della domanda globale. Nella seduta della vigilia da segnalare il crollo del gas naturale Usa (-14,5%) sulle attese di un rialzo delle temperature questa settimana. In lieve recupero il gas Ttf europeo dopo la discesa sui minimi dal dicembre 2021, alla luce delle attese di maggiori esportazioni di Lng dagli USA che dovrebbero supportare le scorte europee.
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