Borse europee chiudono nervose, Milano “maglia rosa” (+0,4%) con lo strappo di Tim
I listini hanno provato, senza successo, a raggiungere la parità. Fa eccezione Piazza Affari grazie a Telecom Italia in seguito all’apertura del fondo Kkr sulla rete unica. Si salva anche Londra (+0,1%). Petrolio in calo ma vicino ai 120 dollari. Spread stabile a 152 punti
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 ore Radiocor) - Con un colpo di reni sul finale le Borse europee hanno provato, senza successo, a raggiungere una sofferta parità, con Milano unica eccezione in “maglia rosa” grazie allo strappo di Telecom Italia in seguito all’apertura del fondo Kkr sulla rete unica. Per un attimo prima della chiusura i listini sono apparsi rinfrancati dagli spiragli di un possibile “cessate il fuoco”, rilanciati dal sito Axios, per poi subito fare retromarcia. La tensione resta così alta sui mercati, che fanno i conti con il Brent in discesa, ma sempre a ridosso dei 120 dollari al barile, le prospettive di aumento dei tassi e la corsa dell’inflazione. La giornata è stata segnata da una girandola di incontri diplomatici, con la Nato che dopo il summit ormai valuta l’invio di missili a sostegno di Kiev e la Bce che ha messo in guardia sugli impatti del conflitto sulla ripresa economica. Nel frattempo, l’Onu chiede lo stop alle ostilità e gli Usa hanno bloccato l'utilizzo delle riserve d'oro della Banca centrale russa, decidendo un giro di vite sulle sanzioni (che colpiscono i membri della Duma e le aziende del settore difesa). In questo clima il FTSE MIB ha terminato la seduta in rialzo, mentre nel resto d'Europa hanno chiuso sotto la parità per le Borse di Parigi (CAC 40), Madrid (IBEX 35) e Francoforte (DAX 30).
Wall Street tonica, Sussidi ai minimi dal 1969
Seduta in rialzo a Wall Street, mentre l'attenzione resta sull'Ucraina e sul viaggio in Europa del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che presenterà un piano di cooperazione per migliorare la sicurezza energetica europea e ridurre la dipendenza dell'Ue dal gas russo. Inoltre, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno annunciato nuove sanzioni contro Mosca. Il segretario di Stato, Antony Blinken, in Europa insieme a Biden, ha dichiarato che «le forze russe hanno commesso crimini di guerra in Ucraina». Passando all'azionario, continua il rimbalzo di Tesla, che ha guadagnato circa il 30% nelle ultime sette sedute. Sul fronte macro, le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono scese di 28mila unità nell'ultima settimana a 187mila, il dato più basso dal settembre 1969. In calo del 2,2% gli ordini dei beni durevoli a febbraio, sotto le stime.
A Piazza Affari al top Tim, scivola Interpump
Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari l'indice principale ha terminato la seduta in rialzo dello 0,42% trainato anche da Unipol e dalle utility come Snam Rete Gas e Terna in scia al resto del comparto europeo. Bene Generali sui massimi da novembre alla vigilia della presentazione del Piano da parte di Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, candidati per il vertice del Leone nella lista presentata da Francesco Gaetano Caltagirone. In fondo al listino Interpump Group e Saipem che il 25 marzo presenterà l’atteso piano di ristrutturazione. La seduta ha poi premiato Stmicroelectron, Poste Italiane e il lusso con Ferrari. Lo strappo di Tim è legato alle novità sul fronte degli interessi dei fondi. Sui corsi azionari ha infatti impattato positivamente la conferma dell'interesse di Kkr per Tim e l'apertura al progetto di rete unica (senza dimenticare che nelle scorse ore il fondo britannico Cvc ha confermato l'interesse per una parte del gruppo).
Generali sui massimi da novembre, scambi elevati
Generali ha toccato i massimi da novembre, oltre quota 19 euro, alla vigilia della presentazione del programma strategico per il Leone da parte di Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, rispettivamente candidati presidente e ad nella lista presentata da Francesco Gaetano Caltagirone per il rinnovo del board. Lo stesso Cirinà, responsabile di Generali per l'Est Europa, è stato sospeso dalla compagnia assicurativa con effetto immediato. Dal 7 marzo - giorno in cui è partito il recupero dei listini post scoppio della guerra in Ucraina - il titolo ha ripreso il 20% circa contro il +10% dell'Ftse Mib. Tra gli operatori di Piazza Affari, tuttavia, si segnalano soprattutto i volumi scambiati: sempre dal 7 marzo 124 milioni di pezzi, vale a dire quasi il 7% del capitale del Leone, con un picco di 17,2 milioni il 18 marzo.
Petrolio in ribasso, ipotesi accordo con Iran
Dopo la corsa al rialzo dei giorni scorsi, il greggio ha rallentato il passo. Gli investitori da un lato valutano l'impatto della guerra in Ucraina sulle forniture, dall'altro guardano alla possibilità che sia trovato un accordo con l'Iran, come ipotizzato dal consigliere per la Sicurezza nazionale americano, Jake Sullivan. «Se fossero eliminate le restrizioni alle esportazioni iraniane, sarebbe un immenso aiuto per alleviare le attuali tensioni sul mercato petrolifero», spiegano gli analisti di Jbc Energy. Un accordo sembra comunque ancora di là da venire.
Spread chiude stabile a 152 punti, tasso al 2,05%
Chiusura stabile per lo spread BTp/Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 152 punti base, invariato rispetto al closing della vigilia. In lieve rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 2,05%, in lieve aumento rispetto al precedente 2,04%.
Nickel +15%, contrattazioni di nuovo ferme su Lme
Anche nella seduta di giovedì 24 marzo i i prezzi del nickel sono saliti al limite massimo fissato, +15% a Londra, fino a 37.235 dollari la tonnellata. Le negoziazioni sono state poi sospese, come già era successo nella seduta precedente. L'Lme aveva sospeso le negoziazioni per una settimana a inizio marzo, dopo il rialzo record del 250% in due sedute dei prezzi, imponendo poi limiti ai movimenti. Alla riapertura i prezzi sono crollati e sono tornati poi gli acquisti. Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto che le esportazioni di gas russo vengano pagate in rubli e questo, secondo gli operatori, ha alimentato le paure che anche altre materie prime come il nickel possano avere lo stesso trattamento.
Riapertura per la Borsa Mosca, Moex chiude in rialzo
Parziale riapertura per la Borsa di Mosca, anche se contrattazioni limitate, dalle 9.50 alle 14 ora locale. La Borsa era chiusa dal 25 febbraio scorso, dopo che il giorno prima (il giorno dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina, ndr) l’indice benchmark Moex, denominato in rubli, aveva perso il 33%. Il Moex, che in avvio era balzato del 10%, sul quale erano scambiati solo 33 dei 50 titoli del listino, ha finito in aumento del 4,37% a 2.578,51 punti. In calo invece del 9% l'indice Rts, denominato in dollari. La capitalizzazione del mercato russo è molto limitata rispetto a quella delle principali Borse europee e asiatiche. Gli investitori esteri non possono vendere azioni sul mercato e in generale sono state vietate le vendite allo scoperto.
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