Borse, Wall Street affonda: Nasdaq -4,29%. Milano in profondo rosso. Spread sopra 200 punti
In forte discesa anche Wall Street. In settimana focus su inflazione americana: sarà utile alla Fed per decisioni sui tassi. Tonfo del petrolio tra dati Cina e taglio prezzi dell'Arabia Saudita. Bitcoin a minimi da luglio 2021
di Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo una settimana da dimenticare, con gli indici in flessione anche di quattro punti, le Borse europee proseguono sulla stessa falsariga e chiudono in netto ribasso, ampliando le perdite nel finale, in scia a una Wall Street che affonda. Il Dow Jones perde l’1,99%, il Nasdaq cede il 4,29% mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,21%.
Dopo tre sedute consecutive in rosso, a Piazza Affari il FTSE MIB è stato tra i peggiori, scivolando sotto i 23.000 punti e ai minimi da inizio marzo scorso, così come CAC 40 di Parigi e il DAX 40 di Francoforte. Male anche il FT-SE 100 di Londra, l'AEX di Amsterdam e l'IBEX 35 di Madrid.
Gli occhi sono sempre puntati sull’andamento della crescita mondiale e dell’inflazione (in attesa dei dati americani che potranno dettare la linea alla Fed sui prossimi rialzi dei tassi), sulla diffusione del Covid in Cina, con il Governo che ha introdotto misure restrittive anche a Pechino e valuta le ricadute sull’economia (l’export è cresciuto in aprile al passo più lento in due anni), e sulla guerra in Ucraina, nel giorno in cui la Russia ha celebrato la vittoria contro la Germania nazista nella seconda guerra mondiale e il presidente Vladimir Putin ha puntato l'indice contro l'Occidente.
Sul fronte ucraino, nel giorno in cui la Russia ha celebrato la vittoria contro la Germania nazista nella seconda guerra mondiale, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Nato rappresenta una minaccia per i confini russi e che «state combattendo per la sicurezza della Russia. Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass: voi combattete per la sicurezza e per il futuro, affinché non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti», ha detto, aggiungendo che «l'Occidente preparava l'invasione dei nostri territori».
Wall Street in deciso calo, picco rendimenti Treasury
Andamento in deciso calo a Wall Street, reduce da quattro mesi terribili: tra gennaio e aprile, lo S&P 500 ha perso il 13,3%, registrando il peggior inizio d'anno dal 1939; il Nasdaq Composite, reduce dal peggiore mese dal 2008, ha ceduto il 21,2%, il peggior inizio d'anno dalla sua creazione, avvenuta nel 1971. Per il Dow Jones, calo del 14,69%.
Inoltre, i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi continuano a salire (il decennale è al 3,185%, ai massimi dal novembre 2018), fatto che, insieme a un'inflazione ai massimi da 40 anni, mette pressione soprattutto sui titoli tech, valutati sull'assunto di forti crescite nei flussi di cassa, maggiormente a rischio in queste condizioni di mercato. Male i titoli energetici, con il petrolio che perde il 2,35% a 107,19 dollari al barile.
A Piazza Affari corre Leonardo, scivola Diasorin
A Piazza Affari solo due titoli in aumento: Atlantia, appena sopra la parità, e soprattutto Leonardo - Finmeccanica, in scia ai giudizi positivi degli analisti sui conti e nonostante la giornata in chiaroscuro per il settore difesa in Europa. Cali contenuti per Banca Pop Er, in attesa dei conti, arrivati dopo la chiusura. In coda all'indice principale Amplifon e Diasorin, tra le peggiori in una giornata negativa per il comparto farmaceutico-sanitario. Male anche il comparto petrolifero, con il tonfo del prezzo del greggio, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di abbassare i prezzi ufficiali di vendita in Asia e in Europa. Fuori dal listino principale, Cellularline balza dopo non essere riuscita a fare prezzo in avvio, dopo che Esprinet ha presentato una manifestazione di interesse finalizzata a lanciare un'offerta pubblica d'acquisto a un prezzo d 4,41 euro per azione.
In Europa energetici, tech e auto tra i peggiori
In una seduta fortemente influenzata dal ribasso di Wall Street, a pagare il conto più alto è stato proprio il comparto tecnologico (-4,96% l'Euro Stoxx 600 di settore), con il Nasdaq che al momento cede il 2,8%, dopo essere arrivato a perdere il 3,3%. Giornata da dimenticare anche per gli energetici (-4,67%) e i titoli del settore viaggi (-6,03%). Cali consistenti, ma leggermente meno vistosi, per gli industriali (-3,2%), le auto (-2,7%) e i farmaceutici (-2,4%). Per quanto riguarda i titoli, da segnalare il tonfo di Almirall (-11,4% a Madrid), dopo che il gruppo farmaceutico ha pubblicato conti deludenti. Inoltre, la Borsa di Londra non sembra avere gradito la prospettiva di una fusione tra Shaftesbury (-2,95%) e Capital & Counties Properties (-6,89%), due colossi dell’immobiliare, che porterebbe alla creazione di un gruppo da 3,5 miliardi di sterline. Tra i petroliferi, netti ribassi per Total (-4,87% a Parigi) e Bp (-5,1% a Londra), mentre Royal Dutch Shell (+1,1%) è riuscita a chiudere in rialzo in una giornata nera per il comparto. Tra i tecnologici, tonfo per Asml (-7,18% ad Amsterdam) e Infineon (-6,03% a Francoforte).
Bitcoin scende a minimi da luglio 2021
Il bitcoin è in forte calo in questi ultimi giorni, affossato dalla minore propensione al rischio degli investitori in questo momento, tra inflazione alta, politica aggressiva della Fed, guerra e aumento dei casi di Covid-19. Oggi, ha toccato i minimi dal luglio 2021, scendendo del 4,6% a circa 32.800 dollari, per poi tornare appena sopra i 33.000 dollari. «Alla luce dei timori per l'inflazione in aumento, la maggior parte degli investitori ha scelto di vendere azioni e cripto per ridurre i rischi», ha commentato Darshan Bathija, chief executive della piattaforma cripto Vauld
Cina, l'export rallenta ad aprile
Le esportazioni cinesi sono cresciute ad aprile al ritmo più debole in quasi due anni (+3,9%). Lo ha comunicato la Dogana, spiegando che il lockdown di Shanghai sta penalizzando pesantemente l'attivita' economica. Nel mese precedente era stato registrato un incremento del 14,7%. Stabile l'import a fronte di attese di un calo del 3% (-0,1% dato di marzo).
Petrolio frena dopo rally ultima settimana
I prezzi del petrolio rallentano dopo la corsa dell'ultima settimana tra i dati cinesi deboli sull'export di aprile, e la decisione dell'Arabia Saudita di abbassare i prezzi ufficiali di vendita del greggio in Asia e in Europa anche in ragione della minore domanda cinese dovuta ai lockdown. Sull'andamento dell'oro nero comunque incide la forza del dollaro, valuta di riferimento per il barile mentre si guarda all'impegno dei Paesi del G7 sull'embargo del petrolio russo e alle prossime decisioni dell'Unione europea.
il contratto consegna luglio sul Brent perde il 5,48% a 106,33 dollari al barile e quello scadenza giugno sul Wti il 5,71% a 103,62 dollari al barile.
BTp, decennale al 3,2%. Lo spread resta sopra 200 punti
Si consolida la tendenza all'aumento per i rendimenti dei titoli di Stato europei con i titoli dei Paesi periferici più venduti rispetto ai bond dei Paesi della Core Europe: una dinamica che porta ad un sensibile allargamento degli spread. Nel caso italiano il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari durata tedesco è indicato in chiusura di seduta a 203 punti base rispetto ai 200 punti del finale di venerdì. Scende lievemente, ma resta sopra la soglia del 3%, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato al 3,14% dal 3,15% della vigilia.
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