Borse, operatori cauti dopo la bufera Ubs. Per il 68% è vicina la fine della stretta Bce
Sul fronte del cambi, il 51% ritiene che il cross euro/dollaro rimarrà sui valori attuali. E il 62% vede uno spread stabile nei prossimi mesi
di Corrado Poggi
2' di lettura
Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le tensioni registrate nel sistema finanziario con la crisi delle banche regionali americane e il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs hanno lasciato il segno sul mood degli operatori di mercato che in stragrande maggioranza ritengono ora improbabile un trend rialzista nel corso dei prossimi mesi. E’ quanto emerge dal sondaggio di febbraio condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. Un complessivo 69% di operatori ritiene infatti che i mercati rimarranno o stabili (39%) o andranno incontro a un periodo di ribassi (30%), che per il 3% saranno superiori al 10%. Di converso solo il 31% degli operatori, in calo dal 34% di un mese fa, ritiene che i mercati potrebbero ritrovare le gambe per mettersi a correre nei prossimi mesi.
Prevale la cautela sulle borse per i prossimi mesi
“La dicotomia espressa tra mercato del reddito fisso (pessimista) e azionario (più possibilista), il proseguimento delle politiche restrittive delle banche centrali e il dilemma di possibili nuove crisi nel settore finanziario hanno segnato le ultime settimane – spiega il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio -. Non stupisce pertanto registrare una battuta d’arresto anche nel sentiment degli operatori, che a marzo, nel 69% dei casi, hanno dichiarato espressamente che le Borse difficilmente potranno apprezzarsi (rispetto ai livelli attuali) entro i prossimi sei mesi”.
Si avvicina la fine della stretta Bce
Sul fronte del cambi, il 51% degli operatori ritiene che il cross euro/dollaro rimarrà sui valori attuali mentre per il 37% la divisa comune potrebbe riuscire a guadagnare terreno. Per quanto riguarda lo spread, il 62% lo vede rimanere sui livelli attuali nei prossimi mesi. Infine secondo il 68% degli operatori La Bce potrebbe essere vicina a mettere fine alla sua manovra di stretta sul costo del denaro per garantire la stabilità finanziaria alla luce delle tensioni generate dalla crisi delle banche regionali Usa e di Credit Suisse in Europa. Secondo il rimanente 32%, invece, l’inflazione rimane troppo elevata e la Bce continuerà sulla propria strada con nuovi aumenti dei tassi, soprattutto se il sistema finanziario dovesse superare rapidamente la crisi delle banche regionali americane.
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