L'Europa scivola sul finale, a Piazza Affari ancora protagonista il risiko bancario. Wall Street chiude positiva
Sui listini europei e a Wall Street c'è cauto ottimismo sui vaccini, ma preoccupa l'aumento dei contagi. Euro a 1,19 dollari, risale il petrolio a 43 dollari. Spread in calo a 116 punti
di Stefania Arcudi
Le ultime da Radiocor
***Edison: avvia arbitrato contro americana Venture Global sul gas liquefatto
*** BTp Valore: ordini nel terzo giorno a quota 4,2 mld, in totale a 14,8 mld
Borsa: Milano si risolleva nel finale e riagguanta la parita', brilla St (+3%)
4' di lettura
Le Borse europee, dopo una seduta positiva, hanno chiuso poco sotto la parità (Milano -0,02%, Parigi -0,07%, Francoforte -0,08%, Londra -0,06% e Madrid sulla parità), prendendosi una pausa dopo i rialzi precedenti. Al cauto ottimismo sul fronte vaccini, con le notizie sull’efficacia di quello di Astrazeneca che si aggiungono a quello di Pfizer/Biontech e Moderna, ha fatto seguito un'ondata finale, per quanto limitata, di prese di beneficio, provocata dal persistere dei timori sull'aumento dei contagi nel mondo. A Piazza Affari i temi di giornata sono stati il rialzo del petrolio, spinto dalla speranza di una ripresa della domanda di energia, e il ritorno del risiko bancario sull’asse italo-francese.
Incertezza anche a causa di alcuni indicatori macro come l'indice Pmi manifatturiero tedesco - "termometro" dell'economia dell'Eurozona - sceso a 57,9 punti a novembre, pur superando le attese.
Wall Street in rialzo su notizie vaccini
Inizio settimana promettente per Wall Street grazie a notizie positive sui vaccini contro il coronavirus e dopo le buone notizie dal fronte manifatturiero (l'indice Pmi è cresciuto e ha superato le stime) e dei servizi (l'indice Pmi si portato ai massimi da aprile 2015).
A fine seduta il Dow Jones sale dell'1,13% a 29.593,50 punti, il Nasdaq avanza dello 0,22% a 11.880,63 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,57% a 3.577,72 punti.
Sui vaccini, AstraZeneca ha annunciato che il suo candidato, sviluppato insieme all'Università di Oxford e in partnership con l'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia, ha mostrato un'efficacia media del 70% e al 90% in regime ottimale nella protezione contro il virus. Notizie positive, il cui effetto è stato però cancellato da quelle preoccupanti sul continuo aumento di casi e ricoverati negli Stati Uniti per Covid-19, cosa allarmante soprattutto in vista delle festività per il Giorno del Ringraziamento.
A Piazza Affari tiene banco il risiko del credito
Proprio le banche sono state protagoniste a Milano, con l’opa di Credit Agricole Italia che ha messo le ali a Credito Valtellinese (+23,73%) che ha chiuso a 10,758 euro (sopra il prezzo offerto dai francesi di 10,5 euro). Sul FTSE MIB svetta Unicredit (+3,39%) mentre si moltiplicano le indiscrezioni su una possibile acquisizione di Mps (+1,3%). Sale Bper (+2,12%) in vista di una possibile fusione tra l’istituto modenese e Banco Bpm (-3,71%), quest’ultima penalizzata dalla conferma del giudizio “sell” da parte di Ubs. Il petrolio si conferma dunque in rialzo e dà slancio ai titoli del settore (Eni +2,52%, Saipem +4,55% e Tenaris +2,94%).
Stacco cedole per 4 big, ma impatto su Ftse Mib limitato
Sul Ftse Mib, tra i ribassi il più accentuato è quello di Terna (-3,89%), che comunque aveva corso molto a fine settimana scorsa dopo la presentazione del piano 2021-2025. Sul titolo prevalgono quindi le prese di beneficio, anche se S&P Global Ratings aveva confermato il rating di lungo termine a «BBB+» con outlook stabile, e Santander ha alzato il target price a 7,2 euro per azione, confermando la raccomandazione «buy». Per altro per Terna è stata giornata di stacco dell’acconto del dividendo (per 0,0909 euro per azione). Stesso discorso per altre tre big del Ftse Mib, ovvero Tenaris (per 0,07 dollari per azione, pari a 0,59 euro al cambio attuale), Poste Italiane (per 0,162 euro) e per Recordati (per 0,50 euro). Poste ha chiuso in calo dell'1,8% e Recordati del 2,75%. L’impatto complessivo sul listini principale dello stacco è stato pari allo 0,09%. Acquisti anche su Atlantiadopo che nella holding Edizione ha lasciato il posto Gianni Mion, con i Benetton scelgono Enrico Laghi per il delicato dossier Aspi. Altro tema caldo è quello delle tlc con Tim che ha firmato con Tiscali i contratti esecutivi per Fibercop sulla fibra ottica.
Spread in calo a 116 punti, rendimenti allo 0,58%
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano benchmark (Isin IT0005413171) e il pari durata tedesco ha terminato la seduta a 116 punti dai 117 punti del finale di venerdi'. Flette anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha toccato di nuovo il minimo storico dello 0,58%, in calo rispetto allo 0,60% registrato al closing di venerdì.
Euro tocca 1,19 dollari, risale il petrolio
Sul fronte dei cambi, l’euro è in risalita sul dollaro a 1,190 (contro 1,1870 venerdì 20 novembre in chiusura). La moneta unica vale inoltre 123,152 yen (123,29), mentre il dollaro-yen è stabile scambiato a 103,75 (103,87). In rialzo il petrolio grazie all'ottimismo sulla domanda di energia legato al vaccino: il Wti scadenza gennaio sale dell'1,3% a 42,97 dollari al barile, mentre il Brent di pari scadenza sale dell’1,98% a 45,85 dollari al barile. Le quotazioni del greggio sono alimentate anche dalla speranza che l’Opec, la Russia e altri big continuino a frenare la produzione.
In Ue cala Pmi manifattura ma “resiste” Germania
Con l'introduzione di misure di restrizione più rigide adottate dalle varie nazioni per frenare l'aumento del tasso di contagio da Covid-19, l'attività economica dell'Eurozona di novembre si è ridotta notevolmente. La stima flash dell'indice Pmi manifatturiero misurato da Ihs scende a 53,6 da 54,8 di ottobre e l'indice Pmi dei servizi è calato a 41,3 da 46,9 (ai minimi da sei mesi). Tiene invece la Germania, dove il Pmi manifatturiero scende a 57,9 a novembre ma è sopra attese.
(Il Sole 24 Ore - Radiocor)
loading...