Europa fiacca senza il faro di Wall Street. Milano chiude pari, Tim sulle montagne russe
Borse Usa chiuse per il Giorno del Ringraziamento. Preoccupano l'aumento dei contagi e le prossime mosse della Fed
di Cheo Condina
Le ultime da Radiocor
Germania: -0,2% Pil IV trim e +1,1% su anno peggio di attese, +1,8% nel 2022 (RCO)
*** BTp: spread col Bund continua corsa e apre a 189 pb, rendimento sale al 4,18%
Borsa: Europa parte debole nella settimana Banche centrali, Milano -0,3%
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta fiacca per le Borse europee che, a eccezione di Milano (-0,2%), chiudono tutte poco sopra la parità senza il faro di Wall Street causa Thanksgiving Day. Sui listini restano palpabili le preoccupazioni per l’aumento dei contagi in Europa, sebbene le prospettive di ripresa economica non sembrino al momento a rischio. Sullo sfondo ci sono sempre i timori su un rialzo dei tassi americano più veloce del previsto.
La giornata di oggi è stata così una buona occasione, dopo il rally del 2021, per ruotare i portafogli alla luce delle incertezze che probabilmente resteranno sullo scenario economico-finanziario da qui a fine anno. Dunque, vendite su titoli auto, viaggi e materie prime e flussi di acquisti rilevanti sulle utility con Rwe in forte rialzo a Francoforte ed Enel che corre ancora a valle scia della presentazione del piano industriale. La migliore è Campari sulla scia del semestre record della francese Remy Cointreau mentre, in attesa del cda chiave di domani, Telecom Italia vive una seduta in altalena per poi chiudere in ribasso del 2,4% a 0,48 euro, sotto il livello della potenziale Opa di Kkr.
Sul mercato dei cambi, la moneta unica, ieri scesa sotto 1,12 dollari, minimi dai primi di giugno 2020, passa di mano a 1,121 dollari (ieri a 1,1196 dollari). Vale inoltre 129,3 yen (129,184 yen), mentre il dollaro-yen è pari a 115,35 yen (115,382 yen). Leggera flessione per il greggio con il Wti in calo dello 0,3% a 78,1 dollari.
Rialzo tassi sempre più scontato nella prima metà del 2022
La politica monetaria della Fed resta al centro dell'attenzione dei mercati, visto anche il cambio di tono. «La narrazione della Fed sull’inflazione è cambiata - dice Luigi Nardella di Ceresio Investors - da fenomeno temporaneo legato alle riaperture al rischio che attese di alta inflazione diventino radicate». In questo quadro, l’accelerazione della riduzione del piano di acquisti di titoli del debito «lascerebbe più flessibilità per un aumento più rapido dei tassi». I futures sui tassi di interesse scontano ormai almeno un rialzo nella prima metà del 2022: «finora i mercati sono rimasti relativamente tranquilli - aggiunge - ma il sentiero che le banche centrali devono percorrere per normalizzare le politiche monetarie è stretto».
Telecom sempre sotto la lente, corre Enel
Piazza Affari in altalena Telecom Italia, dopo il balzo del 15% della vigilia, innescato dalle ipotesi che il fondo Kkr possa mettere sul piatto un prezzo molto più elevato rispetto a quello inizialmente indicato a 0,505 euro per azione. La situazione, tuttavia, è fluida con il Governo che potrebbe esercitare il golden power e con Kkr che potrebbe fare marcia indietro essendo l'offerta annunciata non vincolante. In più, è in calendario per domani un cda richiesto da 11 consiglieri della società, che potrebbero mettere all'angolo l'ad, Luigi Gubitosi.
Ha ripreso a correre Ferrari, ben intonata anche Enel in vista del riassetto del gruppo che passerà attraverso lo spin off e l'apertura del capitale della società nella quale verranno scorporate le attività di mobilità elettrica da EnelX. La migliore delle blue chip è Davide Campari grazie al semestre record della francese Remy Cointreau; rialzi anche per Amplifon, Prysmian, Mediobanca e Cnh Industrial.
In coda all'Ftse Mib, invece, titoli finanziari come Unipol, Unicredit e Banco Bpm e industriali come Inwit e Pirelli & C. Sul resto del listino la febbre da rinnovabili torna a contagiare Alerion.
Assegnati 2,25 mld BTp short term, rendimento in calo
Il Tesoro ha interamente assegnato l'importo massimo offerto di BTp 'short term' a 2 anni, scadenza 30-01-2024, pari a 2,25 miliardi, a fronte di una richiesta di oltre 3,2 miliardi, per un rapporto di copertura pari a 1,45. In calo di 3 punti il rendimento che scende a -0,26 per cento. Fa il pieno anche il BTp-i a 10 anni, scadenza 15-05-2030, per il quale il Tesoro aveva offerto titoli per un miliardo, a fronte di una richiesta di 1,46 miliardi, per un rapporto di copertura pari a 1,46. In risalita di 20 punti base il rendimento a -0,65 per cento.
Dollaro in calo, il tapering si fa più vicino
Il Dollar Index fa retromarcia dopo aver toccato un nuovo massimo dell'anno nella seduta di mercoledì 24 novembre. «Il rilascio degli ultimi verbali del Fomc ha fornito una panoramica delle opinioni dei principali responsabili della politica monetaria statunitense e ha mostrato una posizione prevalente a sostegno di una riduzione più veloce nel programma di acquisto dei titoli di stato della banca centrale», dicono gli analisti di ActivTrades. L'urgenza di snellire l’acquisto di obbligazioni «rischia di innescare aumenti dei tassi di interesse prima del previsto, uno scenario che è chiaramente favorevole al dollaro, soprattutto perché le altre grandi banche centrali, come la Bce, hanno scelto di adottare un atteggiamento più accomodante», aggiungono.
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