Borse europee frenate dal tech alla vigilia dell’inflazione Usa. Milano chiude a -1%, Wall Street in rosso
Gli investitori aspettano il cruciale dato sull'indice sui prezzi al consumo americani di luglio che sarà diffuso mercoledì 10 agosto
di Flavia Carletti
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le vendite sui titoli tecnologici e sul comparto auto hanno pesato sui listini europei che si erano riportati sui massimi da due mesi. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l'1,05%, a Parigi il Cac40 lo 0,53% e a Francoforte il Dax40 l'1,12 per cento.
Il malumore su tech e semiconduttori è alimentato dalle tensioni su Taiwan (secondo il ministro degli Esteri locale la Cina sta preparando l'invasione dell'isola), dal warning sui ricavi di Micron, dalle perdite di Nvidia e dal tonfo di Softbank a Tokyo (-7%) dopo perdite record per 23 miliardi di dollari nel trimestre. Intanto sale l'attesa per il dato sull'inflazione Usa che sarà pubblicato domani. Dopo quello sul mercato del lavoro della scorsa settimana, l'indice dei prezzi al consumo è considerato chiave per valutare le prossime mosse della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,17% a 32.776,25 punti, il Nasdaq cede l’1,19% a 12.493,93 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,42% a 4.122,65 punti.
«Gli investitori valutano i rischi persistenti provenienti da diversi fronti - commenta Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades - Inflazione, tensioni geopolitiche, politiche monetarie; molte delle incertezze di quest'anno potrebbero essere già state scontate, ma i driver di mercato rialzisti sono ancora difficili da trovare e c'è un'alta probabilità che non ce ne siano abbastanza per giustificare un prolungato rally a breve e medio termine o un'inversione di tendenza . Anche se la rassicurante stagione degli utili è riuscita a sostenere il sentiment del mercato a luglio, alcuni investitori ritengono che questo ottimismo sarà di breve durata. I mercati azionari potrebbero non aver completamente scontato l'incertezza monetaria delle banche centrali, a causa della mancanza di visibilità del suo impatto a lungo termine sulla crescita».
Wall Street sottotono
Si muove sottotono Wall Street. Gli investitori continuano a seguire l'andamento delle trimestrali e attendono i nuovi dati sull'inflazione, che dovrebbero essere in lieve calo: domani sono in programma i prezzi al consumo, giovedì i prezzi alla produzione per luglio. I prezzi al consumo mensili sono attesi in rialzo dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell'8,7% rispetto a un anno prima, dopo il +1,3% e il +9,1% di giugno. Il solido rapporto sull'occupazione di luglio, pubblicato la scorsa settimana, fa pensare che la Federal Reserve resterà aggressiva per contrastare l'inflazione. Per quanto riguarda i conti, tre quarti delle oltre 400 società sullo S&P 500 che hanno pubblicato i conti hanno registrato risultati migliori delle attese, secondo i dati di FactSet.
A Milano giù St e Pirelli, bene RaiWay
Guardando ai titoli, a Piazza Affari ha chiuso in fondo al segmento principale St (-5,28%) con Pirelli (-3,38%) e Stellantis (-2,54%). Segno opposto per Bper (+0,81%), che continua a salire dopo la pubblicazione dei conti trimestrali, mentre si aspettano le decisioni del Tribunale di Genova sul ricorso di Malacalza Investimenti che ha congelato il nuovo cda di Carige ormai sotto il controllo della banca modenese. Bene anche Tenaris (+1,01%) ed Eni (+0,4%), con il greggio tornato a salire. Fuori dal Ftse Mib bene RaiWay (+4,92%): secondo Repubblica, settembre potrebbe essere il momento della verità per varare l'operazione di aggregazione con Ei Towers.
Euro sopra 1,02 dollari, petrolio in rialzo
Il contratto consegna Ottobre sul Brent guadagna lo 0,86% a 97,48 dollari al barile e quello scadenza Settembre sul Wti lo 0,65% a 91,35 dollari al barile. Sul mercato valutario, l’euro vale 1,0223 dollari (1,0194 in avvio e 1,0215 ieri in chiusura) e 137,971 yen (137,55 in avvio), quando il dollaro/yen è a 134,959 (134,87 in avvio). Infine, il prezzo del gas ad Amsterdam è poco mosso a 193 euro al megawattora.
BTp, spread stabile a 213 punti base
Chiusura stabile per lo spread BTp/Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato europei. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si attesta a fine seduta a 213 punti base, lo stesso valore registrato nel finale di ieri. In rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato al 3,05 per cento.
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