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Borse, Europa riparte da Pil Usa e Tesla. Milano ai massimi da un anno

Economia americana rallenta meno di previsioni e il mercato del lavoro continua a essere tonico, si conferma la frenata dell'inflazione. Ma per gli analisti non cambierà l'approccio della Federal Reserve sui tassi

di Andrea Fontana

La Borsa, gli indici del 26 gennaio 2023

5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I dati americani del pomeriggio - con il Pil e i sussidi migliori delle attese accompagnati da una inflazione Pce in rallentamento - hanno mantenuto l'ottimismo sul mercato azionario e spinto gli indici europei ad aggiornare i massimi da un anno prima della settimana chiave delle banche centrali in cui Fed, Bce e BoE sono attese agire sui tassi di interesse. Sul fronte delle trimestrali ha influito positivamente anche Tesla con il +10% a Wall Street seguito dai conti sopra le attese.Le Borse europee hanno dunque chiuso tutte in chiaro rialzo con Milano capofila (FTSE MIB sopra 26mila punti) sostenuta dalla performance di St dopo i conti e dalla buona intonazione del settore bancario. Nel complesso a livello europeo i retailer e i titoli finanziari sono stati tra i migliori. Secondo Edward Moya di Oanda, se l'andamento Pil americano allontana i rischi di una recessione imminente tuttavia lascia spazio alla Federal Reserve per nuovi incrementi dei tassi di interesse: su questo fronte gli operatori aspettano domani la pubblicazione del deflatore Pce mentre dagli altri istituti centrali (Canada e Sud Africa) sono arrivati i primi segnali di una pausa per le politiche monetarie restrittive. Secondo Daniel Vernazza di Unicredit è improbabile che il rapporto sul Pil Usa modifichi l'atteggiamento della Fed mentre verrà letto come una conferma del rallentamento della crescita a cui seguirà un'ulteriore frenata nella domanda di lavoro.

Wall Street chiude positiva. Il Dow Jones sale dello 0,60% a 33.947,40 punti, il Nasdaq sale dell’1,76% a 11.512,71 punti mentre lo S&P 500 avanza dell’1,09% a 4.060,18 punti.

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Usa: dal Pil a inflazione e lavoro, set di risultati sopra le previsioni

Il Prodotto interno lordo statunitense e' aumentato al tasso annualizzato del 2,9% nel quarto trimestre del 2022 rispetto ai tre mesi precedenti, dopo il +3,2% del terzo trimestre. E' quanto emerge dalla lettura preliminare del dato, appena pubblicata dal dipartimento del Commercio; le attese erano per un rialzo del 2,8%. Le spese dei consumatori, che rappresentano il 69% dell'economia statunitense, sono aumentate del 2,1%, dopo il +2,3% del terzo trimestre; nel secondo trimestre, registrato un +2%. Nel 2022, il Pil e' aumentato del 2,1%, dopo il +5,9% del 2021.Il dato Pce sull'inflazione e' aumentato nel quarto trimestre del 2022 del 3,2%, in base alla lettura preliminare del Pil statunitense, dopo il +4,8% del terzo trimestre. Nel secondo trimestre, registrato un +7,3%. Il dato 'core', quello depurato dai prezzi energetici e dei prodotti alimentari, e' aumentato del 3,9%, in linea con le attese, dopo il 4,7% del terzo trimestre.Negli Stati Uniti, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 21 gennaio, e' diminuito di 6.000 unita' a 186.000 (seasonally adjusted), secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro; le attese erano per un dato a 205.000. Il dato della settimana precedente e' stato rivisto da 190.000 a 192.000.

Tesla in forte rialzo grazie ai conti del trimestre

Il titolo di Tesla è arrivato a guadagnare oltre il 10% ed è il migliore sul Nasdaq, dopo la trimestrale pubblicata ieri, da cui sono emersi ricavi record e utili sopra le attese per la società auto elettriche. Registrato un profitto di quasi 3,7 miliardi di dollari, in rialzo del 59% rispetto a un anno prima ma leggermente sotto le stime di 3,8 miliardi. L'utile adjusted per azione e' stato di 1,19 dollari, contro l'1,13 dollari del consensus, su ricavi di 24,32 miliardi di dollari, superiori ai 24,16 miliardi delle attese e in aumento del 37% rispetto a un anno prima. Nello stesso trimestre del 2021, aveva registrato ricavi di 17,72 miliardi e un utile adjusted per azione di 2,52 dollari.

La Fed seguirà la Banca centrale canadese?

Sul tema dei tassi di interesse un segnale per gli investitori è arrivato mercoledì 25 dalla Banca centrale canadese che è stata la prima tra quella sviluppate a indicare una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi (la settimana scorsa era stata la volta di quella australiana). L’Istituto, infatti, ha incrementato il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,5%), segnalando la volontà di non procedere ad altre strette monetarie per valutare gli effetti sull’inflazione delle misure già intraprese. «Naturalmente gli operatori hanno provato a leggere nella decisione della Bank of Canada, un’anticipazione di ciò che potrebbe fare la Fed nella riunione di marzo», commentano gli analisti di Mps Capital Services. "Continua pertanto la differenza di vedute tra il mercato che vede il bicchiere mezzo vuoto (inflazione in chiara e decisa decelerazione ed economia in rallentamento) e prezza una pausa Fed e la banca centrale Usa che invece vede il bicchiere mezzo pieno (inflazione ancora elevata con economia tonica) - dicono gli analisti di Mps Capital Services - differenza di vedute che troverà un primo chiarimento con la riunione della prossima settimana (dove sono scontati +25 punti base di rialzo)"

A Piazza Affari St vola dopo i conti

Il FTSE MIB ha superato quota 26mila punti. A Milano in evidenza le azioni di Stmicroelectronics, visto che la società ha comunicato i numeri del quarto trimestre. Ha registrato risultati superiori alle previsioni della società e degli analisti per quanto riguarda i profitti (pari a 1,24 miliardi in rialzo del 66,4%) e sostanzialmente in linea sui ricavi (4,4 miliardi con un +24,4%). Per quanto riguarda le previsioni per il primo trimestre 2023, la società attende ricavi in rialzo su base annuale, ma in calo rispetto ai tre mesi precedenti. Positivi molti titoli bancari (Unicredit e Banco Bpmin primis) e sempre alta la scommessa degli operatori su Leonardo e sui titoli del settore difesa. Giù Davide Campari: pesa la delusione del mercato per i conti del gigante mondiale delle bevande alcoliche Diageo. Bene Tod's dopo la trimestrale.

Petrolio in rialzo, gas resta sotto i 60 euro al MWh

SI muove in rialzo il prezzo del greggio , dopo che negli Usa i livelli delle scorte sono aumentati meno del previsto e con gli investitori che aspettano la riunione dell'Opec+ la prossima settimana, per capire se i livelli di produzione saranno confermati. Altro elemento sotto osservazione è l'embargo europeo al greggio proveniente dalla Russia, che inevitabilmente condizionerà i livelli di offerta. Intanto, è in lieve calo il prezzo del gas che si mantiene stabilmente al di sotto dei 55 euro al MWh.

Euro arretra sotto 1,09 dollari dopo dati Usa

L'euro/dollaro è tornato ad allontanarsi da quota 1,09 dollari dopo la pubblicazione dei dati Usa. In mattinata i commenti dei banchieri Bce, che continuano a confermare un proseguimento dei rialzi dei tassi di 50 punti base, almeno nelle prossime due riunioni, avevano alimentato il rafforzamento dell'euro. Mercoledì anche il Presidente della Bundesbank, Nagel, che non ha escluso la possibilità di un proseguo della politica monetaria restrittiva anche nel secondo trimestre del 2023.

Spread sale a 183 punti, rendimenti sopra 4%

Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund, con i titoli italiani che hanno sensibilmente sovraperformato la tendenza all'aumento dei rendimenti sulla curva europea. A fine seduta sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato europei, il differenziale di rendimento tra il Bund decennale e il pari scadenza italiano (Isin IT0005494239) è indicato a 183 punti base, in rialzo di 4 punti rispetto al riferimento della vigilia. In netto aumento il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato un'ultima posizione al 4,03% in apertura, dal 3,95% del closing della vigilia.

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