Powell mette le ali a Wall Street: «Fed pronta a rallentare il rialzo dei tassi già a dicembre»
Le parole del presidente della Fed fanno volare Wall Street che scommette su una rallentamento delle strette monetarie
di Enrico Miele
Le ultime da Radiocor
*** BTp: spread con Bund apre poco mosso a 185 punti base, rendimento al 4,26%
Borsa Tokyo: chiude a +0,3% guidata dai titoli elettronici, auto e farmaceutica
***Giappone: ad aprile tasso disoccupazione scende al 2,6%, piu' di attese
5' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il momento per moderare la velocità dei rialzi dei tassi di interesse potrebbe essere già in dicembre. Lo afferma il presidente della Fed Jerome Powell intervenendo alla Brookings Institution.
È bastata questa frase a spingere decisamente al rialzo Wall Street, che ha chiuso in un crescendo di acquisti: Dow Jones +2,17%, S&P 500 +3,09%, Nasdaq +4,41 per cento.
Per il numero uno della Federal Reserve sono stati fatti «molti progressi» contro l’inflazione, ma «c’è ancora molto da fare. L’inflazione è ancora troppo alta», ha ribadito, affermando che la Fed dovrà mantenersi su politiche restrittive «per un po’ di tempo». I tassi dovranno essere portati a un livello “più alto” nel 2023 rispetto a quanto previsto a settembre.
Per Powell, l’outlook sull’inflazione resta «molto incerto». Nelle ultime quattro riunioni, la Fed ha deciso di alzare i tassi, ogni volta, di 75 punti base; a dicembre, è ora atteso un rialzo di 50 punti base.
Piazza Affari di nuovo maglia rosa Ue, a novembre +8,6%
Prosegue, intanto, il recupero di Piazza Affari a novembre, mese nel quale il Ftse Mib è passato da 22.652 a 24.610 punti, con un balzo in avanti dell’8,6%. È la seconda "maglia rosa" consecutiva a livello mensile per Milano, che già a ottobre, con un +9,7%, si era piazzata in cima alla classifica dei listini europei. Ora il bis. Il mese – complice il tanto atteso rallentamento della corsa dell’inflazione Usa, che fa sperare in un rallentamento dei tassi, come certificato da Powell pochi minuti fa – ha sorriso a tutte le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente: dall’indice Dax tedesco (+8,6%, a pari merito con Milano) al francese Cac (+7,5%), passando per il Ftse di Londra (+6,7%) e l’Ibex madrileno (+5,1%).Stringendo lo sguardo su Milano, in cima agli acquisti si trovano i titoli legati a banche e soprattutto utility. A brillare sull’indice principale sono invece Azimut (+19,3%), Iveco (+17,4%) e sul terzo gradino del podio Cnh (+16,5%). Poi St (+14,1%) e A2a (+13,8%). Segno inverso, invece, per Leonardo (-5,8%), Erg (-4,7%) e Nexi (-4,2%).
E Powell spinge Wall Street, S&P e Dj di nuovo in positivo
Jerome Powell spinge gli indici a Wall Street. Il presidente della Federal Reserve ha confermato che la Banca centrale rallenterà il passo dei rialzi dei tassi d'interesse forse già a dicembre: dopo quattro rialzi di 75 punti base, ora gli analisti attendono un rialzo di 50 punti base. Il Dow Jones e lo S&P 500, prima in negativo, ora guadagnano rispettivamente lo 0,34% e lo 0,77%. Il Nasdaq, già in positivo, è ora in rialzo dell'1,42%.
Europa positiva, a Milano (+0,6%) ko Tim
La frenata oltre le attese dell’inflazione europea, che potrebbe indurre la Bce a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi, ha inoltre contribuito nella seduta del 30 ottobre a sostenere le Borse del Vecchio Continente che chiudono tutte in territorio positivo. Nonostante il tonfo di Tim, dopo l’addio definitivo all’ipotesi di opa totalitaria da parte di Cdp, infatti, anche l’indice FTSE MIB strappa a fine seduta l'ennesimo guadagno, portando così il bilancio finale del mese di novembre a +8,64%. A Milano si distinguono Tenaris grazie al rimbalzo del petrolio e il risparmio gestito con Banca Mediolanum. Acquisti su Moncler insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ko invece di Telecom Italia dopo la “gelata” del sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, che ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria», pur aprendo a un’opa parziale. Fuori dal listino principale soffre la Juventus Fc alla prese con il cambio al vertice societario (ma John Elkann ha assicurato che il club «non ha bisogno di capitale»).
A Piazza Affari tracollo Telecom, ancora vendite sulla Juve
A Piazza Affari, il titolo Telecom Italia, già fiaccato dai dubbi sul futuro della compagnia di tlc, come detto, è andato ko dopo che il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria» sul gruppo. L’azione è scesa ai minimi da inizi novembre. Chiude in rialzo Erg dopo la buona performance della vigilia, giorno di debutto nel FTSE MIB. Moncler è invece salita insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ad ogni modo, mentre si avvicina la fine dell’anno, gli investitori compiono piccoli aggiustamenti di portafoglio e operazioni di cabotaggio. Così sono salite anche Unicredit e Stmicroelectron. Fuori dal paniere principale, dopo un avvio tonico, hanno ripreso a scendere le Juventus Fc, dopo il burrascoso addio del consiglio di amministrazione.
Dollaro debole, risalgono i prezzi del petrolio e del gas
Il dollaro statunitense è in ribasso, con l'euro che punta verso quota 1,04. Le notizie sulla campagna di vaccinazione accelerata in Cina sono state interpretate dal mercato come un possibile segnale di allentamento della politica zero Covid da parte di Pechino. «Questa notizia è stata accolta con favore dai mercati - commentano da ActivTrades - con un aumento della propensione al rischio che dovrebbe, a livello teorico, e date le correlazioni attuali, spingere il dollaro al ribasso. Tuttavia, per ora, ogni calo del biglietto verde è stato controbilanciato da un aumento della prudenza da parte degli investitori». Sul fronte dell'energia, è in rialzo il prezzo del petrolio con i dati sulle scorte Usa dell'Api che hanno mostrato un calo delle riserve di greggio e un aumento di quelle di carburanti. L'attesa, poi, è per la nuova riunione dell'Opec+ che si terrà nel fine settimana. Il mancato accordo sul price cap a livello europeo fa ripartire le quotazioni del gas, che scambia ad Amsterdam sui 145 euro al MWh (+6,5%).
Spread in rialzo a 194 punti in chiusura, rendimento al 3,88%
Seduta in aumento per i corsi del reddito fisso sovrano scambiato sul secondario telematico Mts. Lo spread tra i BTp e Bund è in leggera risalita rispetto alla vigilia. Al closing, il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco e' indicato a 194 punti dai 190 punti base del finale del 29 novembre. Il rendimento dei decennali italiani in chiusura e' al 3,88% dal 3,81% della vigilia.
Scende al 10% a novembre l'inflazione nell'Eurozona
L'attenzione resta sempre alta sull'andamento dei prezzi, che condizionano le scelte delle banche centrali. Nell'Eurozona sono in calo più del previso a novembre, al 10%, dopo che i dati francesi hanno registrato una sostanziale stabilità a novembre (+6,2%) come quelli italiani (+11,8%). Le aspettative sono di un ridimensionamento del caro-vita anche oggi: se così fosse, i mercati potrebbero iniziare a sperare in un rallentamento di passo nei rialzi dei tassi da parte della Banca centrale europea. Martedì i mercati hanno accolto con favore (anche se tiepido nelle quotazioni) il calo dell’inflazione in Germania e Spagna. Oggi, arrivano anche i dati dall'Italia.
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