Il gas crolla a 55 euro. Borse, non si ferma il rally: Tim protagonista a Milano
Wall Street chiusa per festività. A Piazza Affari Banco Bpm e Telecom spingono il Ftse Mib a sfiorare i 26mila punti
di Stefania Arcudi e Flavia Carletti
Le ultime da Radiocor
Juventus: Elkann, non abbiamo approcciato e non siamo stati approcciati da fondi (RCO)
Airbus: rendera' l'Eurofighter adatto al combattimento elettronico
Intesa Sp: Messina, stima utile 2024 in crescita con recupero commissioni (RCO)
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) -Le Borse europee consolidano i livelli raggiunti con il rally di inizio anno e chiudono tutte in positivo in una seduta orfana di Wall Street ferma per i festeggiamenti del Martin Luther King Day. Il FTSE MIB di MIlano ha chiuso vicino ai massimi segnati prima della guerra in Ucraina avvicinando i 26mila punti. Zurigo è stata la migliore, più timidi il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra.
La performance conferma la fase di recupero dell'azionario dopo una settimana in cui le piazze continentali hanno allungato la serie di rialzi messa a segno da inizio anno: Piazza Affari ha portato al 9% circa i guadagni rispetto alla chiusura del 2022 e sulla stessa linea viaggiano anche gli altri listini europei. Con la partenza della stagione delle trimestrali americane (venerdì hanno iniziato le prime grandi banche, domani sarà la volta di Morgan Stanley e Goldman Sachs), l'attenzione degli investitori va anche sui conti della corporate America e sul nuovo allarme per l'economia lanciato da Jp Morgan e Bank of America che hanno parlato di «lieve» recessione in arrivo. Intanto, mentre resta alta la guardia sulle prossime mosse delle banche centrale, a Davos si apre il World Economic Forum al quale parteciperanno 52 capi di Stato e di governo e 19 banchieri centrali.
Ma alla base del nuovo allungo delle Borse c'è soprattutto la nuova frenata del prezzo del gas (-15%) che da inizio anno è sceso di quasi il 30%.
A Milano riflettori su Tim, corre Banco Bpm
A Piazza Affari sono scattate al rialzo le Telecom Italia, dopo la notizia che Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, si è dimesso con effetto immediato dal cda. Intanto è scattato il conto alla rovescia per il nuovo tavolo tra governo e azionisti, in calendario il 25 gennaio. La mossa del manager francese è stata interpretata dal mercato come una possibile svolta per accelerare la riorganizzazione societaria del gruppo di telecomunicazioni a partire dal partita della rete infrastrutturale. Si sono inoltre messe in evidenza le Banco Bpm, spinte dal giudizio favorevole di Redburn. Sono state acquistate anche Enel e Saipem. Per contro hanno perso quota Banca Generali ed Hera. I realizzi dopo la commessa per la Marina italiana hanno fatto perdere oltre un punto percentuale a Iveco Group.
Fuori dal segmento principale, bene Webuild, dopo l'annuncio che il gruppo si è aggiudicato una commessa da 218 milioni di dollari in Florida.
Spread stabile sopra 180 punti, rendimento sotto 4%
Nella prima seduta della settimana andamento piatto per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale tra il BTp benchmark decennale (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco si attesta a 184 punti, uno in più di venerdì. Il rendimento del BTp decennale benchmark è indicato al 4,01%, poco mosso rispetto al 3,98% dell'ultimo riferimento.
Gas giù a 55 euro, anche petrolio in calo
Sul fronte energetico, continua a scendere il prezzo del gas ad Amsterdam, partito già debole. Il contratto consegna febbraio cala del 15% a 55 euro al megawattora. Sono sotto i 60 euro anche i contratti con scadenza successive fino a giugno 2023. Le quotazioni arretrano del 14,6% a 55,3 euro al megawattora grazie, secondo quanto riporta Bloomberg, a prospettive positive sul fronte dell'offerta poiché le elevate scorte cinesi starebbero portando gli importatori a dirottare verso l'Europa il gas liquefatto in arrivo. In particolare sarebbero le navi cargo di Lng in arrivo tra febbraio e marzo ad essere indirizzate verso il Vecchio Continente. Questo fattore, dopo quello climatico alla base della recente contrazione del prezzo (-15% nelle prime due settimane di gennaio) con le temperature più elevate rispetto alle medie stagionali, sta quindi aumentando la fiducia sulla capacita' dei Paesi europei di superare l'inverno senza ulteriori tensioni legate alla disponibilità di materia prima anche in caso di temperature più rigide.
Si è riunito intanto a Bruxelles per la prima volta il comitato direttivo della piattaforma energetica della Ue di cui fanno parte rappresentanti degli stati membri e che ha lo scopo di facilitare il coordinamento dell'aggregazione della domanda e dell'acquisto congiunto di gas. È stato discussa la creazione di un consorzio o di consorzi aperti alle società del gas e ai consumatori di gas, al fine di negoziare congiuntamente con i fornitori di gas internazionali e garantire prezzi migliori per i consumatori europei. La Commissione ha chiesto agli stati di «impegnarsi rapidamente con i principali attori del mercato a livello nazionale, in primo luogo per identificare coloro che parteciperanno alla piattaforma e, in secondo luogo, per stimare i volumi e la destinazione del gas da acquistare attraverso la piattaforma». L’industria «è invitata a manifestare il proprio interesse ad aderire a un consorzio europeo». L'obiettivo è pubblicare la domanda aggregata per attrarre offerte di fornitura all'inizio della primavera, seguita dai primi acquisti congiunti ben prima dell'estate.
Per quanto riguarda il petrolio, il contratto consegna Marzo sul Brent scende dell'1% a 84 dollari al barile e quello scadenza Febbraio sul Wti dell'1% a 79 dollari al barile.
Euro resta sopra 1,08 dollari
L’euro ha ripreso tono, riportandosi oltre 1,08 dollari anche per il conseguente indebolimento accusato dal biglietto verde dopo il rallentamento dell’inflazione americana e le conseguenti scommesse sulla Federal Reserve, che alzerà i tassi «soltanto» di 25 punti base nelle prossime riunioni del primo febbraio e di metà marzo. Così la moneta unica passa di mano a 1,0825 dollari, in lieve rialzo rispetto alla chiusura di venerdì (1,0822 dollari), quando lo yen si è rafforzato sia sulla moneta unica sia sul biglietto verde.
loading...