Per le Borse settimana brillante con i passi avanti sul vaccino, Piazza Affari +6%
Nella seduta di venerdì il Ftse Mib ha chiuso a +0,4%. I dati di bilancio migliori delle previsioni hanno contribuito a sostenere i listini, ma la prudenza resta massima visto il continuo aumento dei casi di coronavirus. Spread a 118 punti, euro sopra 1,18 dollari e petrolio in calo
di Paolo Paronetto
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I passi avanti sul vaccino anti Covid messo a punto da Pfizer e BioNTech hanno regalato una settimana brillante alle Borse europee, che hanno guadagnato terreno in quattro sedute su cinque. Per il Ftse Mib di Piazza Affari il bilancio da venerdì 6 novembre fa segnare un +6,21%. Fanno ancora meglio Londra (+6,88%), Parigi (+8,45%) e soprattutto Madrid, balzata del 13,29% grazie alla rotazione dei portafogli che ha riportato gli acquisti sui settori più ciclici, quelli maggiormente penalizzati dall'inizio della pandemia. Francoforte, da parte sua, ha chiuso la settimana con un rialzo del 4,78%, mentre complessivamente lo Stoxx Europe 600 ha registrato un +5,13%. I recenti rialzi hanno consentito ai listini di ridurre il rosso nelle performance da inizio anno. Per lo Stoxx 600 la flessione è scesa in cifra singola e ora si attesta a -7,37%. La migliore è Francoforte con -1,3%, mentre Parigi è ancora il 10% al di sotto dei livelli di fine 2019, Milano dell'11,07%, Londra del 16,26% e Madrid del 18,49%.
Venerdì chiusura positiva grazie alle trimestrali
Nella seduta di venerdì 13 novembre i listini sono stati sostenuti da una serie di trimestrali migliori delle previsioni, nonostante i timori legati al continuo aumento dei contagi da Covid 19. Gli investitori attendono inoltre sviluppi sul possibile lancio di un nuovo piano di stimoli all’economia nel Stati Uniti: secondo indiscrezioni la Casa Bianca avrebbe fatto un passo indietro dai negoziati per cercare di rilanciare i negoziati tra Democratici e Repubblicani. A Piazza Affari il FTSE MIB ha terminato la giornata in rialzo dello 0,41%. Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, Poste Italiane (+3,33%) ha guadagnato terreno per il secondo giorno consecutivo dopo la pubblicazione dei dati di bilancio. Bene anche Banca Pop Er (+3,77%), che ha definito il perimetro del ramo d'azienda acquisito da Intesa Sanpaolo, che include un numero di filiali superiore alla stima iniziale. In evidenza Cnh Industriall (+4,38%), mentre Atlantiavha perso il 4,87% sul timore che Cdp possa rinunciare all'acquisizione di Autostrade per l'Italia a causa dei rischi legali che si fanno più concreti dopo le ultime vicende giudiziarie.
Wall Street in rialzo nonostante cautela Powell
Positiva anche Wall Street, nonostante la prudenza del presidente della Fed, Jerome Powell, che ha sottolineato che lo sviluppo di un vaccino anti Covid «è una notizia positiva e benvenuta per il medio termine», ma ha avvertito che «i prossimi mesi potrebbero essere ardui»; l'attuale aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti, ha dichiarato, è il rischio maggiore per l'economia. Sostegno arriva anche dal dato si prezzi alla produzione, in aumento dello 0,3% in ottobre, un dato sopra le stime. A Wall Street i conti trimestrali premiano, tra gli altri, Cisco Systems e Disney.
Ad alimentare gli acquisti è arrivata anche la notizia che, in base alle ultime stime degli istituti di ricerca a partire dai conteggi aggiornati dei voti, il presidente eletto Joe Biden ha conquistato anche l'Arizona, consolidando ulteriormente la sua maggioranza in termini di grandi elettori nei confronti del presidente uscente Donald Trump. La transizione del potere resta tuttavia accidentata, considerando che Trump non ha ancora ammesso la sconfitta elettorale.
A Milano sotto la lente società che hanno pubblicato le trimestrali
A Milano sono rimasti sotto la lente i titoli delle società che hanno diffuso i conti dei primi nove mesi, da Generali a Poste Italiane, che continua a correre sull'onda dei dati migliori delle attese, fino ad A2a e Unipol, con quest'ultima che ha visto salire i profitti del 31,5% nei nove mesi e ha confermato la redditività del 2020 in linea con le indicazioni del piano industriale. Sotto i riflettori Telecom Italia visto che secondo indiscrezioni di stampa è vicino un accordo tra la compagnia elettrica e Macquaire per la cessione del 50% di Open Fiber. Il passaggio di proprietà sbloccherebbe poi le trattative tra Open Fiber e la stessa Telecom per la costituzione di una rete unica. Anche Azimut sale dopo la conferma del dividendo.
Atlantia in controtendenza su ipotesi passo indietro di Cdp
In coda al FTSE MIB, Atlantia è stata penalizzata dalle notizie sugli arresti degli ex vertici. Il mercato teme ora un possibile passo indietro di Cdp nelle trattative per il riassetto della società. Come ha scritt o Il Sole 24 Ore, la Cassa ha avviato una profonda riflessione sul tema della manleva, che forse non può essere inglobata solamente in uno sconto sulla trattativa per l'acquisizone di Aspi. Torna inoltre lo spauracchio della revoca della concessione autostradale.
Bper scatta dopo il nuovo accordo con Intesa sulle filiali
Quanto a Bper, dopo la ricognizione della struttura distributiva di Ubi, l'istituto modenese e Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto un accordo integrativo con «l’obiettivo di completare la definizione delle filiali e di procedere all’individuazione delle risorse umane da includere nel perimetro del ramo oggetto di acquisizione». Il perimetro del ramo – questa è la novità – risulta ora costituito da 486 filiali dotate di autonomia contabile. Sono cioè 7 in più di quanto stabilito in precedenza (senza che cambi il prezzo complessivo dell’operazione). A queste si aggiungono 134 cosiddetti "punti operativi" (cioè dei negozi commerciali o sportelli) funzionali al presidio della clientela delle filiali ma privi di autonomia contabile. Le risorse umane riferibili al ramo, invece, sono pari a 5.107, inclusive della quota dei dipendenti interessati dal piano di uscite volontarie (contenuto nell’accordo sindacale sottoscritto da Intesa Sanpaolo con i sindacati lo scorso 29 settembre).
Btp Futura, Tesoro chiude asta con 5,7 miliardi raccolti
Il Tesoro ha chiuso il collocamento del nuovo Btp Futura a otto anni con oltre 5,7 miliardi messi sul mercato nei cinque giorni di vendite partiti lunedì, con 335 milioni nella giornata di oggi. Nell'asta precedente del Btp Futura, che era un'emissione a dieci anni, il Tesoro aveva collocato 6,1 miliardi. Si è arrivati a quasi 12 miliardi di raccolta in due emissioni di un titolo nuovo, generalmente l'impressione è che la strategia di coinvolgere il retail funziona.
Euro sopra 1,18 dollari, petrolio in calo. Spread a 118 punti
Sul mercato dei cambi, l'euro consolida le posizioni sopra quota 1,18 dollari e passa di mano per 1,1827 dollari da 1,1813 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 123,74 yen (124,25), mentre il rapporto dollaro/yen è a 104,63 (105,12). Ha perso quota il petrolio, dopo che ieri le scorte Usa sono aumentate oltre le attese: il Wti con consegna a dicembre si attesta a 40,36 dollari al barile, in ribasso dell'1,85%, mentre il future gennaio sul Brent perde l’1,52% a 42,87 dollari.
Sull'obbligazionario, seduta poco mossa per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato al termine di una settimana che ha visto una forte discesa dei rendimenti. Nel finale di contrattazioni il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco è indicato a 118 punti base dai 116 della chiusura di giovedì, sui minimi dal 2018. Fermo sui valori registrati al closing della vigilia, allo 0,64%, il rendimento del decennale benchmark italiano.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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