Seconda settimana di rimonta per le Borse, Europa già ai livelli pre invasione
Ma Piazza Affari è ancora "in ritardo" del 7% circa. Xi consente il recupero dei listini nell'ultima seduta
di Andrea Fontana
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I messaggi pro pace arrivati dal presidente cinese Xi nel colloquio con Biden hanno rinvigorito Wall Street, mettendo il NASDAQ COMP e l'S&P500 nelle condizioni di registrare il quarto rialzo consecutivo, ma sono stati anche sufficienti a portare tutti i principali listini europei in positivo. Dopo una mattinata in cui ha prevalso il colore rosso sui mercati azionari, a causa dello stallo nei colloqui di pace in Ucraina, con il presidente russo Vladimir Putin che ha accusato Kiev di avanzare proposte irragionevoli, il maggiore ottimismo emerso dal confronto più atteso della giornata e gli acquisti sui titoli tecnologici hanno permesso agli indici di invertire la rotta. Piazza Affari ha chiuso vicino ai massimi di giornata nel FTSE MIB, ma è stata Amsterdam (AEX) la migliore dell'eurozona. Con il rialzo odierno le Borse europee, prendendo come riferimento l'indice Stoxx600, sono già tornate ai livelli del 23 febbraio, giornata precedente l'attacco russo.
Un conflitto "non e' nell'interesse di nessuno" ha detto il presidente cinese Xi Jinping al suo omologo statunitense Joe Biden, secondo quanto riportato dalla televisione cinese. "La crisi in Ucraina e' qualcosa che non vogliamo vedere", ha detto Xi aggiungendo che Cina e gli Stati Uniti devono assumersi le dovute responsabilità internazionali e compiere sforzi per la pace nel mondo. Le tensioni sulla crisi Ucraina hanno comunque riportato il greggio sopra i 100 dollari al barile (il Brent che nella notte ha sfiorato 110 è poi arretrato a 107), con l'Agenzia internazionale per l'energia ha lanciato una serie di misure per ridurre rapidamente il consumo di greggio.
Sull'andamento degli indici azionari hanno comunque influito anche ragioni tecniche vista la scadenza del cosiddetto «giorno delle tre streghe», che vede scadenze concomitanti su future sugli indici, opzioni sugli indici azionari e opzioni su azioni. Altro elemento che ha aiutato gli investitori è stato l'esito positivo dei pagamenti effettuati da Mosca sui coupon di bond denominati in dollari per 117 milioni: l'esito allontana, almeno per il momento, il rischio di un default della Russia. Nel frattempo S&P ha tagliato il rating di Mosca da "CCC-" a "CC", due livelli sopra il default.
Borse europee tornate ai livelli pre attacco russo
Seconda settimana consecutiva di recupero per le Borse europee dopo la caduta innescata, tra fine febbraio e inizio marzo, dallo shock della guerra in Ucraina: lo Stoxx600 ha gia' recuperato i livelli (453 punti) precedenti l'avvio dell'invasione russa. Gli acquisti trasversali ai vari settori, ma che hanno premiato soprattutto tecnologici e servizi finanziari, hanno spinto tutti i principali indici a una consistente risalita: Piazza Affari ha segnato +5,1% nell'intera settimana, mentre Parigi e Francoforte hanno recuperato il 5,7% e Amsterdam oltre il 6%. Piazza Affari resta indietro del 7% circa rispetto ai livelli pre guerra.
Il cambio di atteggiamento degli investitori nelle ultime sedute davanti ai rischi della guerra e' comunque visibile anche dalla frenata del dollaro (l'euro ha recuperato l'1,3% nell'intera settimana) e nella flessione dei prezzi di petrolio (-4% circa) e dell'oro (-2%).
Wall Street chiude positiva
Negli Stati Uniti a Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,78 a 34.749,56 punti, il Nasdaq avanza del 2,05 a 13.893,84 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,17% a 4.463,08 punti.
Usa, deludente la vendita di case a febbraio
Dato in deciso calo per le vendite di case esistenti negli Stati Uniti, a febbraio. L'indicatore è stilato dall'associazione di settore National Association of Realtors (Nar), e' sceso del 7,2% rispetto al mese precedente a un tasso annualizzato di 6,02 milioni di unita', contro stime per un dato in calo al 5,7% a 6,13 milioni di unita'. Rispetto a febbraio 2021, le vendite sono diminuite del 2,4%. Il superindice dell'economia Usa(LEI), redatto dal gruppo di ricerca privato Conference Board, e' aumentato a febbraio a 119,9 punti dai 119,6 punti di gennaio quando si era registrato un -0,3%, mentre un +0,7% era stato registrato a dicembre. Le attese erano anche per un dato a +0,3%.
A Milano Atlantia su tutti, giù Eni dopo il piano 2025
A Piazza Affari sotto i riflettori la holding Atlantia con il closing della vendita di Aspi che si avvicina. In calo Webuild, dopo i conti 2021 che hanno messo in evidenza ricavi in rialzo del 40% e nuovi ordini per 11,3 miliardi di euro con un portafoglio ordini al 31 dicembre al record di 45,4 miliardi. Tuttavia, l'anno si è chiuso con una perdita netta adjusted'di 56 milioni, che «risente oltre che del minor Ebitda di maggiori imposte» e il risultato netto reported «significativamente peggiore delle attese», scrive Equita. Giù Eni dopo la presentazione del piano al 2025 che, secondo qualche operatore, ha parzialmente deluso in riferimento alla politica dei dividendi e alla crescita della produzione. Tra i più penalizzati Iveco. Da ricordare che da lunedì 21 marzo il FTSE MIB tornerà alla tradizionale composizione a 40 titoli con l'uscita dal paniere di Buzzi Unicem. Ancora negativa la performance di Mfe A a Milano e Mediaset Espana a Madrid dopo l'annuncio del riassetto della controllata spagnola del gruppo Mediaset.
Euro resta sopra 1,10 dollari, continua la corsa del greggio
Sul mercato valutario, l'euro resta sopra 1,10 a 1,1060 (da 1,1073) mentre, dopo una settimana di risalita, torna a perdere terreno il rublo russo che tratta a 106 per un
dollaro. In rialzo di circa un punto percentuale il barile di petrolio: il Brent consegna maggio viaggia in area 107,50 dollari, il Wti aprile a 103,7 dollari. Il gas in Europa arretra del 2% a 102,98 euro per megawattora.
Spread stabile in area 150 punti
Seconda parte di seduta senza particolari spunti per i BTp scambiati sul secondario telematico Mts. I corsi dei titoli italiani decennali si sono apprezzati, in linea con i principali
titoli 'core' dell'eurozona, e lo spread con i Bund in chiusura è rimasto invariato rispetto all'avvio. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark
(Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco segna dunque 151 punti base, lo stesso livello delli'apertura e del closing di giovedì 17. Il rendimento del decennale benchmark
italiano, grazie all'apprezzamento dei corsi, scende all'1,89% (1,91% stamani). Si rafforzano anche i Bonos spagnoli che in avvio rendevano l'1,30% e che in chiusura
fanno segnare un rendimento dell'1,25 per cento.
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