Borse Usa ed Ue al palo: listini appesi ai meeting Fed, Bce e BoJ
Nell’ultima settimana i rialzi più importanti per Giappone ed Emergenti
di Andrea Gennai
I punti chiave
2' di lettura
Giappone ed Emergenti in luce con un rialzo rispettivamente del 2,3% e dell’1,8 per cento. Il bilancio della scorsa settimana dei principali listini mette in luce questi mercati. Per il resto andamenti sonnacchiosi con l’S&P 550 in rialzo dello 0,4% e il Ftse Mib dello 0,3 per cento. Il Nasdaq 100 cede invece lo 0,1% e il Dax lo 0,6 per cento. Nei prossimi giorni sul fronte macro attenzione sul dato dell’inflazione Usa a maggio in programma martedì, ma la prossima settimana sarà quella delle banche centrali: mercoledì è atteso il responso Fed, giovedì quello della Bce e venerdì quello della BoJ (banca Giappone). Al momento solo la Bce dovrebbe con certezza aumentare i tassi.
S&P 500
L'indice S&P 500 ha chiuso la settimana in rialzo a 4.298 punti. L’indice si muove sopra alla media a 50 settimane, che passa intorno a 3.990 punti e che resta orientata al rialzo. Graficamente è stata confermata la rottura della resistenza in area 4.200 punti. La violazione di questo livello, divenuto ora supporto, potrebbe aprire importanti spazi di crescita. Verso il basso focus sul supporto psicologico di area 4mila punti e successivamente verso l'area di 3.800 punti.
Ftse Mib
L'indice Ftse Mib ha chiuso la settimana in rialzo a 27.162 punti. L'indice resta sopra la media a 50 settimane, che passa poco sopra 24.550 punti e che si muove orientata al rialzo. ll Ftse Mib si è avvicinato ancora senza successo al top di inizio 2022 in area 28.200 punti: la mancata rottura a marzo ha favorito la discesa. L’indice si muove ancora sopra il primo supporto di 26.800 punti. Nel breve negativo un ritorno sotto il livello di 26.800 punti.
Euro-dollaro
Il cambio euro-dollaro ha chiuso la settimana in rialzo a 1,0747. Il cross si muove sopra la media a 50 settimane, che passa intorno a 1,0450 e che resta orientata al rialzo. Graficamente i corsi sono scesi sotto il livello di 1,0750: fondamentale la sua riconquista a breve per ridare slancio all'euro. L'oro infine viene scambiato sotto i massimi per effetto del rimbalzo del dollaro e fatica a tenere area 2mila dollari l’oncia.
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