le iniziative green

Bottiglie d’acqua, food delivery, energia L’economia circolare arriva nelle aziende

Dall’impianto di riciclo plastica di Ferrarelle al manuale antispreco di Just Eat e Lifegate, fino agli isolotti artificiali realizzati in Sardegna con i gusci delle cozze

di Davide Madeddu

Start up per l’economia circolare

4' di lettura

La svolta green spazia dalle confezioni di bottiglie d’acqua al food delivery, continuando con la carta e il cartone. C’è poi l’energia prodotta dai resti alimentari; e addirttura si usano le cozze per realizzare isolotti artificiali. Non è certo un caso che molte aziende abbiano deciso muoversi nella strada della sostenibilità, seguendo una filosofia che guarda al riciclo dei materiali e punta a ridurre la produzione di rifiuti da smaltire in discarica. Si chiama economia circolare e in Italia sta mettendo delle robuste radici.

L’acqua

Il progetto “Ritorno al futuro”, con cui Acqua Frisia è tornata sul mercato nel 2020, si basa proprio su «un piano innovativo che vuole valorizzare il territorio e promuovere la sostenibilità in tutti i livelli della filiera», a partire dall'utilizzo di materiali green per il packaging. Le bottiglie sono realizzate in vetro riciclabile a perdere, i tappi in alluminio, nei cartoni per la distribuzione sono utilizzati solo inchiostri ad acqua, mentre le etichette in carta sono certificate Fsc.

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«La scelta consapevole del vetro a perdere - commentano dall'azienda - ha consentito di ridurre sensibilmente gli sprechi energetici e le sostanze chimiche utilizzate per il lavaggio e la sterilizzazione delle bottiglie in vetro, nonché di ridurre i trasporti e i veicoli su strada utilizzati per il vetro a rendere e inoltre promuove un riciclo responsabile».

All'insegna della sostenibilità e dell'economia circolare e dove tutti si impegnano a rimuovere più plastica grazie a un “corretto riciclo” viaggia anche l'iniziativa promossa da Ferrarelle con “Un mondo a impatto -1”. In questo ambito nasce la “limited edition Ferrarelle” che registra «l'ingresso della bottiglia in R-PET 50 per cento anche per il formato da mezzo litro, dopo il lancio a giugno del formato 150cl».

Per portare avanti il progetto, che prevede anche un concorso per i giovani e una campagna mediatica, l'azienda ha creato uno stabilimento «interamente dedicato al riciclo, unico esempio in Italia, dove toglie ogni anno dall'ambiente 20.000 tonnellate di plastica, molte di più di quante ne usa per produrre bottiglie con plastica riciclata».

Food delivery

Non solo acqua. Nel settore alimentare dalla collaborazione tra Just Eat e Lifegate nasce la prima guida per un food delivery sostenibile. Uno strumento che ha l'obiettivo di aiutare i clienti in una «gestione sostenibile di tutto il ciclo di vita del food delivery», dall'ordine a domicilio fino allo smaltimento e alla raccolta differenziata.

«Vogliamo contribuire e dare l'esempio e a sensibilizzare per agire in modo consapevole e rendere il food delivery un'esperienza gratificante e sostenibile allo stesso tempo - dice Daniele Contini Country manager di Just Eat in Italia -. Per questo abbiamo realizzato insieme a LifeGate la Guida per un food delivery sostenibile, invitando tutti a condividere la nostra missione di rendere il settore sempre più consapevole, grazie a consigli pratici e piccole scelte quotidiane che possono però avere un grande impatto sul nostro futuro e su quello del pianeta».

La guida, come chiarisce Enea Roveda, amministratore delegato del gruppo Lifegate, «sarà per i consumatori non solo un manuale utile per migliorare la loro esperienza con il food delivery ma anche uno strumento per comprendere il valore che hanno le nostre scelte quando si tratta di alimentazione e smaltimento».

Carta e cartone

C'è poi il fronte legato agli imballaggi dove uno spazio importante viene occupato da carta e cartone come certifica lo studio “I nuovi modelli di consumo e la riprogettazione del packaging: la scelta di materiali sostenibili nell'era dell'economia circolare” realizzato dall'istituto di management della Scuola Superiore Sant'Anna e presentato recentemente dal Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco).

Una delle frontiere di innovazione che la ricerca esplora è l'utilizzo dei nuovi materiali per gli imballaggi, dove la carta e il cartone hanno un ruolo centrale. «La filiera cartaria è un perfetto modello di riferimento continentale dell'economia circolare – dice Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco - perché grazie allo sviluppo della raccolta urbana di carta e cartone, che oggi si attesta su oltre 3,5 milioni di tonnellate, è riuscita a sopperire alla scarsità di materia prima vergine generando nel nostro Paese una filiera industriale virtuosa che ha fatto del riciclo la risposta alla necessità di prolungare la vita della risorsa naturale (la cellulosa). Basti pensare che quasi il 60% della produzione cartaria nazionale avviene utilizzando fibre di riciclo».

Energia dai prodotti alimentari

Offrire prodotti alimentari scontati e, al tempo stesso, recuperare quelli non più vendibili per trasformali in energia pulita. Si chiama No.W! “No Waste” ed è il progetto cui ha aderito il gruppo Cap (la realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città Metropolitana di Milano secondo il modello in house providing) siglando un accordo con ThinkAbout, realtà che opera nell'ambito della riduzione dello spreco alimentare, mettendo in contatto aziende che sono attente alla sostenibilità con produttori di cibo, sia grandi che piccoli, evitando, così, che alimenti ancora consumabili vengano sprecati.

«“L'economia circolare è il tema su cui Cap ha investito di più in questi ultimi anni - commenta Andrea Lanuzza, direttore generale gestione di gruppo Cap -. Il recupero della maggior quantità possibile di energia e di materia dalle attività produttive è uno degli obiettivi principali delle nostre attività sperimentali. Vogliamo adottare un sistema sempre più circolare per il ciclo idrico, per questo abbiamo l'obiettivo di trasformare i nostri impianti di depurazione in vere e proprie bioraffinerie, dove quelli che una volta erano rifiuti sono trasformati in energia e nuovi materiali di pregio come il biometano, i fertilizzanti, lo zolfo, chemicals come fosforo e azoto e le sabbie. Parliamo di azioni innovative, misurabili e concrete per progettare un futuro più sostenibile».

Isolotti bioartificiali

E poi c'è il caso dei gusci delle cozze, utilizzati per realizzare isolotti artificiali per sostenere l'insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli. È l'iniziativa che mette assieme l'azienda ittica Nieddittas e Medsea (Mediter- ranean Sea and Cost Foundation, istituzione no profit che sostiene la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri) per valorizzare gli ecosistemi marino e costiero del Mediterraneo e, in particolare, del Golfo di Oristano.


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