Bottura cede il passo: lo svizzero Humm primo chef mondiale
di Fernanda Roggero
2' di lettura
E così siamo scesi dal podio più alto dell'alta ristorazione mondiale. Grande delusione per Massimo Bottura (e per tutti i gourmet italiani) che dopo un anno al vertice dei 50Best ha dovuto cedere il passo al collega svizzero Daniel Humm, chef del newyorkese Eleven Madison Park. Peccato. Questo nulla toglie, ovviamente, al valore di Bottura. Oltre alle sue grandi doti gastronomiche, la passione, il pensiero e l'azione (a partire dal Refettorio con la Caritas in occasione di Expo, dove grandi cuochi internazionali cucinavano per i bisognosi con gli avanzi in arrivo da Rho, replicato a Rio e Londra). Bottura resta saldo sul podio dei “super eroi della cucina mondiale” e detiene il titolo di “Miglior chef d'Europa”.
Onore al merito a Humm - visibilmente commosso al momento della premiazione - e agli altri tre italiani nella classifica dei 50 migliori al mondo: Enrico Crippa del Duomo di Alba al 15mo posto, Massimiliano Alajmo delle Calandre a Rubano al 29mo (salito di 10 posizioni) e Niko Romito del Reale a Castel di Sangro al 43mo posto (asceso di un botto di almeno una quarantina di posti).
Nella top 100 mondiale, inoltre, scivola dal 46/mo al 59/mo posto David Scabin del Combal Zero di Torino. Il bergamasco Umberto Bombana, col suo “Otto e mezzo” a Hong Kong è al 60/mo posto e vince il premio alla carriera. Premio Lavazza al Blue Hill di New York; Diners Club premia l'inglese Heston Blumenthal del The Fat Duck.
Quello che è considerato l'oscar dell'alta cucina vede oggi, a Melbourne, primeggiare l'Eleven Madison Park Restaurant, seguito dal n. 2 Osteria Francescana, n.3 El Cellar de Can Roca a Girona, che vince il premio Ferrari consegnato da Camilla Lunelli.
A parte, e sottovoce, restano le perplessità su una classifica dove le lobby nazionali giocano la partita decisiva. Il fatto che oggi 50Best conti più della Michelin, però, dovrebbe far riflettere…
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