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Bp in corsa dopo i conti del 2022, aumento del dividendo e buy back

Il gruppo prevede che nel primo trimestre del 2023 iprezzi del petrolio resteranno sostenuti dalla ripresa della domanda cinese, dall’incertezza sui livelli delle esportazioni della Russia e dei bassi livelli degli stock

di Giuliana Licini

(Epa)

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bp in evidenza alla Borsa di Londra, sulla scia dei conti del 2022 e soprattutto grazie all’aumento del dividendo e a un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie. Il titolo del gruppo energetico britannico segna una delle migliori performance dell'indice Stoxx Europe 600. Bp ha chiuso il 2022 con un utile netto rettificato di 27,7 miliardi di dollari, un record grazie alla fiammata dei prezzi dell’energia, che supera il precedente massimo storico di 26,3 miliardi registrato nel 2008 e oltre il doppio rispetto ai 12,8 miliardi del 2021.

Negli ultimi quattro mesi dell’anno l’utile rettificato (cioè al netto degli eventi straordinari) ammonta a 4,8 miliardi, in crescita rispetto ai 4 miliardi dell’anno precedente, ma quasi dimezzato rispetto agli 8,2 miliardi del terzo trimestre e leggermente al di sotto del consensus che puntava a 5 miliardi. Il trimestre – spiega Bp – ha risentito di una commercializzazione del gas sotto la media, di un calo dei margini di petrolio e gas e dei minori volumi stagionali, oltre che di un maggiore livello di attività di manutenzione degli impianti di raffinazione. Il risultato netto di competenza degli azionisti del 2022 è di una perdita netta di 2,5 miliardi di dollari contro l’utile di 7,5 miliardi del 2021 ed è legato principalmente all'uscita da Rosneft dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Bp ricorda che la decisione si è tradotta in un onere pre-imposte di 24 miliardi di dollari a cui si sono aggiunto altri 1,5 miliardi di oneri legati all’uscita da altre attività con Rosneft in Russia.

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Per il quarto trimestre l’utile di competenza ammonta d’altro canto a 10,8 miliardi da 2,3 miliardi un anno prima, sulla spinta di effetti contabili di fair value per 13,2 miliardi. I ricavi dell’esercizio sono balzati a 241 miliardi, con una crescita del 53%. Il cda del gruppo ha proposto una cedola di 6,6 centesimi per azione per il quarto trimestre, in aumento del 10% rispetto al terzo trimestre e del 21% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il dividendo complessivo per il 2022 sale così a 24 centesimi, con una crescita dell’11% sul 2021. Bp ha anche annunciato un nuovo piano di buy back per 2,75 miliardi di dollari. Il debito netto è diminuito a 21,4 miliardi dai 30,6 miliardi di fine 2021. «Durante il 2022 abbiamo realizzato quattro trimestri di robusta performance sottostante. Abbiamo alzato il dividendo del 21% dal quarto trimestre 2021, ridotto il debito di 9,2 miliardi di dollari, investito in modo disciplinato e annunciato un totale di 11,25 miliardi di dollari di buy back», ha sottolineato il cfo Murray Auchinloss, citato in un comunicato.

Bp prevede che nel primo trimestre del 2023 i prezzi del petrolio resteranno sostenuti dalla ripresa della domanda cinese, dall’incertezza sui livelli delle esportazioni della Russia e dei bassi livelli degli stock. Le prospettive dei prezzi del gas, indica inoltre il gruppo britannico, resteranno dipendenti dalle condizioni meteo nell’Emisfero Nord e dal ritmo della ripresa cinese e i margini di raffinazione dell’industria sono attesi a livelli elevati di riflesso alle sanzioni contro la Russia. L’aumento della remunerazione degli azionisti è «una buona sorpresa», commentano gli analisti di Rbc Capital Markets, che valutano in linea con le attese il risultato operativo del quarto trimestre e leggermente sotto le attese l’utile rettificato. La banca ha mantenuto il giudizio ‘overperformance’ sul titolo Bp con un obiettivo di prezzo di 550 pence.

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