Bpm in rally con Enasarco, per analisti cresce «base azionisti nazionali per M&A»
Titolo in un anno +24%
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - L'ingresso di Enasarco in Banco Bpm è nell'ottica di una «solida base di azionisti nazionali in grado di avere peso nell’eventualità di operazioni di M&A», con la possibilità, continuano gli analisti, che il patto di sindacato superi le quote dei francesi di Credit Agricole e diventi primo socio. Sono le due novità in casa di Banco Bpm, che strappa questa mattina a Piazza Affari, dove si colloca in testa al Ftse Mib, dopo l’ingresso della Fondazione Enasarco con l’1,97% del capitale sociale dell’istituto di Piazza Meda.
L’operazione, realizzata la procedura di reverse accelerated bookbuilding con un esborso di circa 101,5 milioni, si è conclusa a 3,40 euro per ciascuna azione, «corrispondente a un premio dell'8% rispetto al prezzo di chiusura del titolo» calcolano gli esperti di Equita. Nelle scorse settimane, ricostruiscono gli analisti, diverse indiscrezioni di stampa avevano ipotizzato l’interesse della Fondazione a entrare nel capitale della banca e di partecipare al patto di consultazione (di cui oggi fanno parte numerose fondazioni ed enti previdenziali) che ad oggi raccoglie circa l’8% di Banco Bpm.
«L’eventuale ingresso di Enasarco porterebbe il patto di consultazione a rappresentare circa il 10% del capitale del Banco, al di sopra del primo azionista Credit Agricole (al 9,2%)». Non solo. La Sim ritiene che la mossa di Enasarco, «oltre a essere spinta da logiche valutative, si possa inquadrare anche in chiave di governance della banca (il rinnovo del consiglio di amministrazione è previsto ad aprile 2023 con il board uscente che presenterà la propria lista) e dalla volontà di costituire una solida base di azionisti nazionali in grado di avere peso nell’eventualità di operazioni di M&A». Nell’attesa, gli investitori stanno premiando il titolo a Piazza Affari, dove resta uno dei migliori in questo 2022, con un guadagno da gennaio a oggi di circa il 24%.
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