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Brembo, l’arte dell’energia e del movimento

Talento, design e fantasia nella mostra: “The Art of Braking”, al Mudec-Museo delle Culture di Milano fino al 18 settembre

di Grazia Lissi

3' di lettura

60 anni di ricerca, innovazione, tenacia. E per raccontarli Brembo, l’azienda italiana leader nello sviluppo e produzione d'impianti frenanti per veicoli raccoglie talento, design e fantasia nella mostra: “The Art of Braking” ideata e prodotta dalla stessa Brembo e da Balich Wonder Studio; fino al 18 settembre al Mudec-Museo delle Culture di Milano (ingresso libero).

Un percorso espositivo curioso e intelligente in cui il controllo dell'energia e del movimento accompagna i visitatori in un viaggio potente fra tecnologia, light design, installazioni, video. Colori e materiali vari, modelli ed evoluzione dei sistemi frenanti, elementi quali pinza, disco e pastiglie, diventano emblema di altissima tecnologia e design con uno sguardo alla sostenibilità e alla mobilità elettrica.

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“The Art of Braking”, il design Brembo al Mudec-Museo delle Culture di Milano

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Compasso d’Oro

Nel 2004 Brembo è il primo produttore di componenti a vincere il Compasso d’Oro con la menzione “Se non fosse un freno sarebbe un'opera d'arte”; nel 2020 riceve il premio Red Dot Award: Product Design con la pinza freno Formula E. «Per fare un freno ci vuole molta creatività, si deve mettere insieme differenti tipologie di materiali, metalli diversi che devono dare il massimo comfort, non fare rumore. Ci vuole creatività per sperimentare» spiega Matteo Tiraboschi, Presidente Esecutivo di Brembo; «la volontà dell'azienda è sempre stata quella di fare cose innovative e belle, la bellezza è nel dna italiano».

Un disco colorato

Un disco colorato accoglie i visitatori illustrando i principali contenuti delle 8 sezioni. La prima sezione svela “Dall'Origine alla nascita: dal 1800 al 1964”; anno particolare in cui un camion proveniente dall'Inghilterra con un carico di dischi freno suggerì a un geniale imprenditore Bombassei di creare una piccola azienda vicino a Bergamo per lo stesso prodotto. Nasce così la Brembo. Negli anni Settanta l'incontro fra Alberto Bombassei ed Enzo Ferrari, inizia così l'avventura nel Racing, sarà il mondo dello sport a portare l'imprenditore verso una sua idea precisa di “bellezza”. Un'installazione totale aiuta i visitatori a entrare nelle forme dei dischi freno, audio e luci laser in movimento proiettano a terra i disegni dei dischi e allo stesso tempo creano un cono di luce colorata con cui è possibile interagire; come omaggio agli anni Ottanta esposti alcuni disegni dei prodotti.

Alla grande ricerca si aggiunge lo stile, sono arrivati gli anni novanta: nel 1992 Brembo produce le prime pinze verniciate rosse su una vettura di altissima gamma di un noto produttore tedesco, non più solo un prodotto meccanico ma un'icona. Un'installazione cinetica di oltre 300 pinze freno colorate si muovono con eleganza sopra la testa del visitatore grazie al movimento sincronizzato di 120 motori a cui sono sospese. Accanto a un video racconta la partecipazione di Brembo alla celebre serie di videogiochi “Gran Turismo™”.

Nel nuovo millennio l'arte si fa ricerca, il design industriale è sempre più attento a Brembo; in mostra si possono guardare da vicino i materiali e le fasi principali della lavorazione come quelli della pinza monoblocco di Formula 1: da un singolo blocco di alluminio che dopo 10/12 settimane viene sbozzato, scavato internamente da sofisticati macchinari e rifinito artigianalmente a mano come una vera e propria scultura. Magnifico nella sua forza, calamita lo sguardo. Il primo decennio del terzo millennio è rivelato con la crescita, l'espansione, internazionalizzazione già iniziata con gli anni Ottanta con nuovi impianti produttivi in Nord e Sud America, Cina e India. L'ultima sezione è rivolta al futuro ormai prossimo venturo, assolutamente da vedere non basta il racconto. La peculiarità della mostra è essere riuscita ad avvicinare tutti, proprio tutti non solo chi si occupa d'auto.


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