Brexit, è bufera sui soldi russi ai Tory. Imbarazzo Johnson
Il premier Boris Johnson ha ha preferito rinviare la pubblicazione del rapporto a dopo le elezioni ma lui stesso è chiamato a risponde dei legami con un gruppo di oligarchi russi
di Nicol Degli Innocenti
3' di lettura
È polemica in Gran Bretagna sulle interferenze russe nella politica britannica e sui milioni che oligarchi russi avrebbero versato al partito conservatore. I dettagli su attività di spionaggio e interferenza da parte russa sono contenuti in un rapporto della Commissione parlamentare Intelligence & Sicurezza che aveva già ricevuto il via libera dei servizi britannici e avrebbe dovuto essere pubblicato a inizio novembre. Il Governo di Boris Johnson però ha bloccato la pubblicazione del rapporto, rinviandola a dopo le elezioni del 12 dicembre.
Hillary Clinton contro Johnson: «È vergognoso»
Alle proteste dei partiti di opposizione e della stessa Commissione per la decisione ora si è aggiunta la voce di Hillary Clinton. L'ex segretario di Stato americano e e candidata alle presidenziali 2016 ha dichiarato stamani che è «inspiegabile e vergognoso» che il Governo britannico non abbia pubblicato il rapporto.
La campagna elettorale negli Usa era stata fortemente influenzata dalla Russia, ha ricordato la Clinton, ma gli americani non lo hanno saputo fino a dopo il voto che ha portato alla vittoria di Donald Trump e all'inchiesta Mueller.
«Non ci sono dubbi che sia negli Usa che in Europa la Russia è decisa a influenzare la politica delle democrazie occidentali non per il loro bene ma a proprio beneficio -, ha detto la Clinton -. Per questo ogni persona che vota in Gran Bretagna ha il diritto di conoscere i contenuti del rapporto prima di votare».
Cosa dice il rapporto
Il rapporto esamina prove raccolte dai servizi segreti britannici sui tentativi della longa manus del Cremlino di influenzare l'esito sia del referendum sulla Ue del 2016 che le elezioni politiche del 2017. La Commissione ha anche raccolto testimonianze di numerosi esperti, giornalisti, dissidenti e persone coinvolte.
Il rapporto, completato in marzo, ha passato tutti i vari stadi di approvazione necessari ed è stato consegnato a Downing Street il 17 ottobre con l'aspettativa che sarebbe stato reso noto pochi giorni dopo. La decisione su quando renderlo noto dipende solo dal premier, che ha preferito rinviare «per evitare controversie in vista delle elezioni» ma ha respinto le accuse di voler insabbiare verità scomode per non perdere voti.
Le relazioni pericolose di Boris
Secondo rivelazioni del Sunday Times, la vera ragione è che il rapporto rivela dettagli degli stretti rapporti di Johnson con nove oligarchi russi che avrebbero versato milioni al partito conservatore.
Il giornale è riuscito a identificare tre dei nove oligarchi. Il primo è Alexander Temerko, che ha lavorato al ministero della Difesa e per la società petrolifera Yukos, che avrebbe donato 1,5 milioni di sterline ai Tories negli ultimi sette anni. La seconda è Lyubov Chernukhina, moglie dell'ex viceministro delle Finanze Vladimir Chernukhin, che nell'ultimo anno ha donato 450mila sterline al partito conservatore.
Il terzo sarebbe Alexander Lebedev, ex spia del Kgb diventato uomo d'affari. Il premier, quando era ministro degli Esteri, sarebbe stato invitato al castello di famiglia in Umbria ospite di Evgeny Lebedev, proprietario dei quotidiano inglesi Evening Standard e Independent assiema al padre Alexander.
Il cancelliere Sajid Javid ha negato categoricamente che il partito conservatore abbia ricevuto donazioni illecite o che la Russia stia giocando un ruolo nelle elezioni del 12 dicembre. «Ne sono certo perché siamo del tutto trasparenti» ha detto.
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