Brexit, giorno della verità per Johnson: salvato dai laburisti?
Oggi si chiede al parlamento britannico se è d’accordo o no con i principi che ispirano l’accordo di ritiro dalla Ue negoziato dal primo ministro britannico la settimana scorsa. Ma a Strasburgo si preparano a un rinvio
di An.Man.
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Dopo la sconfitta di ieri, il premier britannico Boris Johnson torna a Westminster: oggi martedì 22 il più recalcitrante parlamento di questo secolo che ha detto finora sempre no a Brexit e sabato scorso ha deciso un rinvio, torna oggi a pronunciarsi non direttamente sull’accordo con Bruxelles raggiunto la settimana scorsa, ma sul principio che lo ispira.
Sembra un bizantinismo, non lo è e potrebbe avvantaggiare il traballante premier Boris che a dispetto della sua baldanza, finora è sempre uscito con le ossa rotte dal confronto con i tormentati deputati (l’ultima volta ieri quando lo Speaker dei Comuni, John Bercow ha risposto no alla sua richiesta di rivotare il deal).
A Strasburgo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dice che la Ue sta prendendo seriamente la richiesta di un rinvio rispetto alla data prefissata, il 31 ottobre, segno che non ci si fida più, e a ragione, dei voti a Londra.
L’ora della verità per Johnson è alle 7 di sera ora di Londra (quindi le 20- 20,30 ora italiana), se il parlamento dirà sì ai principi che ispirano il suo Withdrawal Agreement Bill con conseguenti leggi che quell’accordo dovranno implementare, completare, ulteriormente articolare, la Brexit farà un grande passo avanti. Ci sarà poi un secondo voto con cui si chiede una corsia prioritaria per l’accordo.
Voci di stampa dicono in queste ore che Boris non abbia convinto i dieci deputati nordirlandesi che sostengono il suo governo. Quindi una maggioranza per il cosiddetto voto in seconda lettura dovrà essere trovata altrove in altro modo. Secondo la Bbc Johnson e il suo accordo potrebbero essere salvati da 30 laburisti ribelli alla linea del leader del partito e dell’opposizione Jeremy Corbyn, da ieri Financial Times calcola che il premier è avanti di cinque voti. Ma gli emendamenti delle opposizioni fioccano e il risultato di questo esercizio di democrazia parlamentare non è ancora chiaro. Le Borse rimangono caute e aspettano la decisione di stasera.
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