Brexit, niente accordo: von der Leyen e Johnson prendono il controllo dei negoziati
I due leader si vedranno di persona “nei prossimi giorni” a Bruxelles per discutere delle divergenze rimaste irrisolte nell'ambito dei colloqui fra i rispettivi team negoziali
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L’accordo sulla Brexit non c’è, Ursula von der Leyen e Boris Johnson hanno deciso di prendere il controllo dei negoziati. I due leader si vedranno di persona “nei prossimi giorni” a Bruxelles per discutere delle divergenze rimaste irrisolte nell'ambito dei colloqui fra i rispettivi team negoziali. Lo precisa Downing Street dopo il comunicato congiunto diffuso al termine della telefonata di oggi tra la presidente della Commissione Ue ed il primo ministro britannico.
Ue: telefonata con Jonhson non sblocca negoziato
“Come concordato sabato, oggi abbiamo fatto il punto sui negoziati in corso. Abbiamo convenuto che le condizioni per la conclusione di un accordo non sussistono a causa delle restanti differenze significative su tre questioni critiche: parità di condizioni, governance e pesca”. Così in una nota la Commissione europea al termine della telefonata fra Ursula von der Leyen ed il premier britannico. “Abbiamo chiesto ai nostri capi negoziatori e ai loro team di preparare una panoramica delle restanti differenze da discutere in una riunione fisica a Bruxelles nei prossimi giorni”.
Johnson tende mano a Ue su legge contestata
Il governo britannico avrebbe promesso a Bruxelles - durante colloqui fra il ministro Michael Gove e il commissario Sefcovic svoltosi prima della telefonata fra Boris Johnson e Ursula von der Leyen - di ritirare la parte più controversa dell'Internal Market Bill: il disegno di legge con cui Londra rivendicava di poter modificare unilateralmente alcune intese di divorzio già sottoscritte sui confini dell'Irlanda del Nord. Questa parte sarà stralciata grazie a “buoni progressi” fatti durante i negoziati odierni, ha fatto sapere Gove. L'impegno è stato poi confermato alla Camera dei Comuni - dove l'Internal Market Bill è tornato oggi stesso per riprendere l'iter di approvazione - dal viceministro delle Attività Produttive, Paul Scully, a condizione che un accordo finale sulle relazioni commerciali future fra Ue e Regno Unito venga raggiunto nei negoziati attualmente in corso a Bruxelles.
“Posso confermare oggi - ha detto Scully ai deputati in apertura di dibattito - che se le soluzioni al centro delle discussioni (con l'Ue) verranno concordate, il governo britannico è pronto a rimuovere la clausola 44 di questa legge (quella relativa ai confini dell'Irlanda del Nord) concernente le dichiarazioni doganali. Il governo è inoltre pronto a disattivare parte delle clausole 45 e 47 (gli altri due punti dell'Internal Market Bill più contestati) relativi agli aiuti di Stato, in modo da farle renderle utilizzabili solo nel quadro del rispetto degli attuali diritti e obblighi del Regno Unito di fronte alla legge internazionale”.
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