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Brexit, pub inglesi a rischio estinzione? Ne chiudono oltre due al giorno

Nell'intero 2022 le chiusure erano state 386, quasi le stesse dei primi sei mesi del 2023

di Nicol Degli Innocenti

(Sampajano-Anizza - stock.adobe.com)

2' di lettura

Uno dei simboli dell'Inghilterra sembra avere i giorni contati. Il pub, tradizionale ritrovo dove chiacchierare e bere birra, sta diventando una specie in via d'estinzione. Ben 383 pub – più di due al giorno - hanno chiuso i battenti nei primi sei mesi dell'anno in Inghilterra e Galles, secondo i dati resi noti dall'Ufficio nazionale di Statistica.

Il trend sembra essere in fase di accelerazione: nell'intero 2022 le chiusure erano state 386, quasi le stesse dei primi sei mesi del 2023. Inoltre tra il gennaio e marzo di quest'anno 153 pub hanno cessato di esistere, numero che è aumentato a 230 tra aprile e giugno. Alcuni sono stati demoliti, altri trasformati in abitazioni, altri ancora hanno cessato ogni attività e attendono il loro destino.

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Quasi 40mila pub ancora in attività

I pub continuano a essere una presenza importante in ogni paese e ogni quartiere: ne restano quasi quarantamila, 39.404 per la precisione. Dieci anni fa però erano 55mila.

A questo ritmo tra 25 anni spariranno del tutto. Forse ne resteranno alcuni preservati come reperti da museo, un po' come le cabine telefoniche rosse che i turisti amano fotografare ma che da lungo tempo non sono più utilizzate.

I pub sono in crisi da tempo perché sono cambiate le abitudini degli inglesi, che passano più tempo a casa o che se escono vanno in un wine bar a sorseggiare vino. Superata la pandemia con il sostegno del Governo, negli ultimi 18 mesi poi la crisi si è aggravata con il caro energia, le difficoltà a trovare personale e l'aumento dell'inflazione che ha fatto lievitare tutti i costi.

L'inverno scorso tre quarti dei pub avevano ridotto gli orari di apertura, operando a capacità ridotta per contenere i costi delle bollette.

Una difficile tutela

Bisogna correre ai ripari, afferma la “Campaign for Pubs”, un'associazione di cittadini che vuole tutelare i pub. Chiede nuove regole per vietare la demolizione di un pub chiuso senza un permesso speciale e per scoraggiare il cambio di destinazione d'uso rendendo più difficile trasformare un pub in un'abitazione. Data la carenza cronica di case e di terreni edificabili in Inghilterra, infatti, molti proprietari di pub dopo anni di problemi si fanno convincere a incassare i soldi che vengono loro offerti da società immobiliari ansiose di costruire.

Gli amanti dei pub chiedono anche al cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt di intervenire di nuovo riducendo le imposte nella finanziaria di novembre. Lo scorso anno Hunt aveva offerto uno sconto del 75% delle ‘business rate' per l'anno fiscale in corso, che termina a inizio aprile. Non sono previste proroghe, quindi dall'aprile 2024 le tasse aumenteranno in linea con l'inflazione, il che vuol dire almeno un incremento del 6%.

Nell'ultimo budget il cancelliere aveva cercato di dare una mano, riducendo le tasse su ogni pinta di birra alla spina per convincere gli inglesi a tornare a bere al pub. Troppo tardi per invertire la tendenza.

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