Brexit, turisti italiani nel Regno Unito con visto e passaporto biometrico
Le misure valgono per tutti i cittadini europei, ma riguardano in particolare gli italiani che assieme ai greci usano di più la carta di identità che ora si vuole bandire perché «falsificabile». Nella decisione pre-voto ha pesato l’attentato di venerdì scorso sul London Bridge. Le nuove regole entrano in vigore dal 2021 ma solo se vincono i Tory
di Nicol Degli Innocenti
2' di lettura
Nuova stretta sull'immigrazione del Governo britannico per raccogliere consensi in vista delle elezioni del 12 dicembre. Il ministro dell'Interno Priti Patel ha annunciato le misure, che avranno un impatto anche sui turisti dall'Unione europea, dichiarando che si tratta di una «conseguenza inevitabile di Brexit». La Patel ha anche sottolineato la necessità di «tutelare la sicurezza del Regno Unito» dopo l'attentato di venerdi scorso a London Bridge, quando un terrorista con precedenti penali ha pugnalato a morte due persone prima di essere ucciso dagli agenti speciali della polizia.
Quali sono le nuove misure e cosa comportano?
I turisti dai Paesi Ue, Italia compresa, dovranno ottenere un visto elettronico almeno tre giorni prima di partire per la Gran Bretagna. Il visto, che si potrà ottenere online, è simile all'Electronic Travel Authorisation (Eta) usata da tempo dagli Stati Uniti e avrà una durata massima di tre mesi. Per una permanenza oltre i tre mesi servirà un permesso di lavoro.
Cosa cambia per gli italiani?
Gli italiani saranno soggetti alle nuove regole e ai maggiori controlli come tutti i cittadini Ue. Per i nostri connazionali però si presenta un problema aggiuntivo: non potranno più utilizzare la carta d'identità per l'espatrio. La Gran Bretagna infatti accetterà solo i nuovi passaporti biometrici nella concessioni di visti. Il ministro Patel ha dichiarato che le carte di identità, spesso utilizzate dai cittadini europei, soprattutto da italiani e greci, sono «facilmente falsificabili» e rappresentano quindi un rischio per la sicurezza nazionale.
Quali i motivi della stretta?
Saranno inoltre aumentati i controlli all'ingresso e all'uscita del Paese per verificare che i tempi dei visti siano rispettati. Ci sarà “tolleranza zero” per chi si ferma oltre il dovuto. I controlli alla frontiera serviranno anche a tenere un conto preciso e dettagliato del numero di ingressi. «Quando i cittadini britannici hanno votato a favore di lasciare la Ue nel 2016, hanno votato a favore di riprenderci il controllo delle nostre frontiere -, ha detto la Patel -. È quello che intendiamo fare. Allo stato attuale purtroppo stupefacenti e armi arrivano nelle nostre strade dall'Europa aggravando la situazione della sicurezza e della criminalità nel nostro Paese». La promessa del Governo è quindi «rendere più sicuri i confini per proteggere la Gran Bretagna».
Quando entreranno in vigore?
Le nuove regole entreranno in vigore solo se il partito conservatore vincerà le elezioni del 12 dicembre otterrà la maggioranza assoluta in Parlamento. In tal caso il premier Boris Johnson intende far approvare in tempi stretti l'accordo da lui concordato con la Ue e attuare Brexit entro la scadenza prevista del 31 gennaio 2020. Scatterebbe poi il periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020. Salvo accordi diversi, la stretta sull'immigrazione diventerebbe quindi realtà il primo gennaio 2021.
Cosa succederà se i conservatori non vinceranno le elezioni?
Se i conservatori non otterranno la maggioranza e dovranno contare su altri partiti per governare, oppure se ci sarà una vittoria a sorpresa dell'opposizione laburista, allora le regole sull'immigrazione potrebbero non entrare in vigore o essere sostanzialmente modificate. Il partito laburista ha una politica molto più liberale dei conservatori sull'immigrazione e ritiene che la libertà di movimento dei cittadini Ue debba continuare.
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