Brunello Cucinelli, i segreti della crescita gentile che piace alla Borsa
Dal cashmere agli occhiali
di Giulia Crivelli
2' di lettura
Diventato, forse in parte suo malgrado, uomo dei numeri, oltre che creatore di uno stile, Brunello Cucinelli è apparso più emozionato dal premio «Designer of the year», ricevuto a Londra da GQ, che dai conti del primo semestre 2021, benché ricavi e indici di redditività siano non sono tornati ai livelli pre Covid, ma li abbiano superati. Negli stessi giorni, all’inizio del mese, Cucinelli ha festeggiato il primo anno della boutique di Londra di New Bond Street ed è poi tornato in Italia, dove sono in corso – in realtà pressoché concluse – le campagne vendite delle collezioni per la primavera-estate 2022.
L’uomo è stato presentato a Milano e a Firenze in giugno, la donna è in calendario nella fashion week che inizia oggi. Imprenditore, manager e creativo, dalla quotazione (avvenuta nell’aprile del 2012), Cucinelli si muove con disinvoltura nel mondo della finanza e ha ormai convinto pure gli investitori più scettici della bontà del suo approccio a una «crescita sana e gentile».
La sua passione però – è così dal 1978, anno di fondazione dell’azienda – resta il prodotto ed è probabilmente per questo che il premio assegnato dal mensile britannico lo ha tanto colpito. A Milano presenterà in showroom le collezioni donna, per i buyer italiani e stranieri, ma già oggi ci sarà un evento in negozio: il debutto della prima linea di occhiali a marchio Brunello Cucinelli, frutto di un accordo che le parti non vogliono chiamare licenza, con il marchio Oliver Peoples di Luxottica. Un paio di modelli erano stati anticipati all’inizio dell’estate (si veda Il Sole 24 Ore dell’8 luglio), ma ora la collezione sole e vista è pronta per i negozi: verrà venduta nelle boutique Cucinelli, nei monomarca Oliver Peoples e in alcuni ottici in tutto il mondo.
Fatta eccezione per gli occhiali, Brunello Cucinelli, partendo dall’abbigliamento, ha creato e sviluppato internamente il know how per gli accessori e la pelletteria, per il bambino e i complementi d’arredo e per ogni altra tipologia di prodotto. Una coerenza, di stile e di posizionamento che ha permesso di recuperare rapidamente il terreno perduto nel 2020. I ricavi sono cresciuti a 313,8 milioni (+52,9% sul periodo gennaio-giugno 2020 e +7,7% sul 2019). Il secondo trimestre è andato ancora meglio, con un fatturato di 149,2 milioni, in aumento del 13,8% rispetto al periodo aprile-giugno 2019.
Per l’intero esercizio, che Cucinelli definisce «anno del riequilibrio», si prevede un aumento del 20% dei ricavi e il ritorno a «una sana crescita del 10%», sempre per usare le parole dell’imprenditore, nel 2022.
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