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Brusca frenata per le auto da collezionismo a Villa Erba

di Giovanni Gasparini

Porsche del 1954

6' di lettura

Il catalogo d'asta proposto da RMSotheby's la sera di sabato 27 maggio nella splendida cornice di Villa Erba sul Lago di Como, in contemporanea con il Concorso d'Eleganza a Villa d'Este, non ha trovato l'accoglienza desiderata.
La scena sembra lontana anni luce dallo scorso novembre, esattamente sei mesi fa, quando alla Fiera di Milano la stessa casa d'aste ha celebrato una delle vendite di maggior successo di sempre in Italia.
Questa volta il catalogo proponeva una selezione di 20 motociclette da una importante collezione, diverse con stime a sei cifre, una motoscafo Riva forse in omaggio alla sede lacustre dell'asta, e 45 selezionatissime automobili fra cui 17 con stime superiori al milione di euro e altre 15 fra mezzo milione e un milione di euro. A fine asta si sono contati ben 18 invenduti fra le sole automobili (pari al 40% dei lotti), di cui la metà facente parti del gruppo delle stime milionarie, per un modesto ricavo di 25,4 milioni di euro, poco oltre la metà della stima bassa pre-asta di 49 milioni di euro.

Motociclette e Riva. L'avvio dell'asta non è stato dei migliori, con sette moto invendute fra cui praticamente tutte le più care: quattro delle cinque Brough offerte fra cui una stimata 500-700mila €, una Gilera 500 del 1957 (380-450mila €) e una delle 4 Agusta. Solo una delle moto ha superato la stima alta, mentre altre sette non hanno raggiunto le stime basse nemmeno dopo l'aggiunta delle commissioni. Il motoscafo Riva Tritone del 1961 è andato aggiudicato a poco meno di 200mila € una volta aggiunte le commissioni, ben al di sotto della stima di 250-300mila €.

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Dominano le auto francesi. Fra le auto vendute hanno dominato la classifica dei realizzi tre auto francesi fra il 1935 e il 1948, tutte aggiudicate oltre al milione di euro, fra cui spicca un'unica Talbot-Lago T150-C SS ‘Goute d'Eau' Coupé del 1937 carrozzata dagli emigrati italiani Figoni & Falaschi, ripristinata con la carrozzeria a goccia d'acqua dalle forme sinuose e aerodinamiche di prima dotazione, tipica per le auto di grandi performance di quel periodo, aggiudicata a tre milioni, pari a 3.360.000 € una volta aggiunte le commissioni, quindi entro la stima di 3,2-4,2 milioni di €. Prodotta appena due anni prima nel 1935 ed aggiudicata appena oltre i 3 milioni con le commissioni una Bugatti Type 57 Atalante Prototipo, giusto al centro della stima di 2,8-3,2 milioni di €, uno dei quattro prototipi noti e delle 34 auto realizzate direttamente dalla carrozzeria di Molsheim dell'emigrante italiano Ettore Bugatti.
Un'altra Talbot-Lago, una T26 del 1948 trasformata in esemplare unico a carrozzeria aperta ‘Grand Sport Cabriolet' e offerta in condizioni da concorso, si ferma ad un milione, pari a 1,120 milioni dopo le commissioni, sempre sotto le stime pre-asta di 1,2-1,5 milioni di €.
Molte delusioni italiane. Il gruppo più consistente di lotti era di gran lunga italiano, con ben 27 auto di cui però 11 rimaste invendute. Fra i realizzi spiccano due Ferrari del 1964-65 e una F40 del 1990 che ha superato il milione con l'aggiunta delle commissioni; si tratta rispettivamente di una 275GTS che ha sfiorato la stima alta di 1,8 milioni, buon risultato per questa vettura scoperta, e una 250GTL carrozzata Scaglietti che ha superato di poco la stima bassa di 1,4 milioni, una delle 350 vettore prodotte.
Risultati deludenti se si considera che erano ben 15 le auto del Cavallino Rampante offerte, ma sei sono rimaste invendute fra cui cinque dei sei modelli prodotti dal 2000 ad oggi, come le milionarie La Ferrari del 2014 (stima 2,750-3,2 milioni), una ancora più recente F12tdf del 2016 in splendida livrea blu scuro (stima 750-800.000 €), ed una Enzo del 2004 (stimata 1,9-2,2 milioni di euro).
Le due Spyder Maserati offerte hanno trovato accoglienza assai diversa: la prima, una 3500 GT nera del 1961, è passata di mano a 840mila €, entro la stima di 750-950mila euro, mentre la più recente Ghibli 4.7 del 1970 non ha trovato compratori da una stima milionaria.
Selettivo anche il mercato delle Lamborghini, che ha visto un solo lotto venduto su quattro, una Countach Periscopica del 1975 di colore giallo che ha superato 800mila €, mentre una più recente 5000QV bianca con pacchiane finiture in oro del 1987 è rimasta al palo (stima 475-575.000 €), cosi come una 400GT del 1966 (650-750.000 €) e una recente Diablo SE30 di colore violaceo del 1994.
Ha deluso l'unica auto italiana degli anni '30 proposta, una Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider del 1930 dal caratteristico colore rosso, rimasta invenduta da una stima di 2,2-2,6 milioni di euro.

Auto tedesche ed inglesi fra record ed invenduti. È rimasta al palo anche la rivale tedesca dell'Alfa, una Mercedes-Benz 680S Torpedo Sport del 1928, una delle tre prodotte, onorata della copertina del catalogo grazie alla stima astronomica di 6,5-8 milioni di euro. Sono restate invendute anche una Audi Quattro da rally Gruppo B in versione stradale e una BMW 507 Roadster in una inusuale livrea verde acceso, stimata 1,7-2 milioni di €, cosi come due delle sei Porsche offerte, una 911 del 198 e una 959 K del 1988, mentre una 911 Carrera RSR 3.8 del 1993, mantenuta in condizioni pari al nuovo, colore argento con squillanti interni rossi in pelle, ha raggiunto la stima bassa di 2 milioni, nuovo record per il modello, e una nuovissima Porsche 918 ‘Weissach' Spyder del 2015 dalla carrozzeria blu vivace è passata di mano a oltre 1,4 milioni di euro, oltre la stima alta con l'aggiunta delle commissioni.
Ha ottenuto un altro prezzo record in asta un'auto inglese, una Jaguar E-type 3.8 Roadster prima serie del 1961, che grazie al restauro ed al palmares sportivo ha raggiunto 582.000 €, da una stima di 250-300mila, unica vera battaglia a colpi di rilancio della serata.
Ha deluso, invece, una Bentley R-type Sport Saloon del 1953 recentemente restaurata in colore verde inglese, invenduta da una stima di 1-1,3 milioni di €, e soprattutto la recentissima supercar McLaren P1 GTR del 2016, una delle 27 rare versione stradale di uno dei 58 ‘mostri' da pista prodotti, stimata 3,2-3,6 milioni di euro.

Soffrono il segmento alto e le auto recenti. Le statistiche più interessanti del bilancio di quest’asta non riguardano la segmentazione per produttore, ma per prezzo e per periodo. Il mercato di fascia alta, oltre al milione di euro, soffre più della media con oltre il 50% di invenduti (9 su 17), mentre quello intermedio fra 500mila e il milione si mantiene solido con solo quattro invenduti su 15 lotti e la rimanente fascia medio-bassa (solo un lotto aveva una stima inferiore a 200mila euro) registra cinque invenduti su 13 lotti. Ma la spiegazione più convincente del raffreddamento del mercato la si ha dall'analisi per periodo: sei delle nove auto prodotte dal 2000 ad oggi proposte non hanno trovato compratori, fra cui supercars di fama come La Ferrari, Enzo, F12, McLaren P1, ma anche Ferrari 360GTC e 575 SuperAmerica, mentre una sola conferma le stime prima dell'aggiunta delle commissioni.
Sembra quindi rallentarsi significativamente il processo speculativo in atto.
Invendute anche la metà delle auto fra gli anni '80 e la fine del millennio, pari a 5 su 10, fra cui le due Porsche della fine degli anni '80, due Lamborghini e la Audi da rally, mentre la sua rivale Lancia Delta S4 stradale del 1985 sfiora il mezzo milione di euro e trovano un nuovo padrone tutte e due le Aston Martin della fine degli anni '80.
Poche le auto prima della guerra in catalogo, solo quattro con risultati altalenanti come già indicato, positivi per Talbot-Lago e Bugatti, negativi per Alfa Romeo e Mercedes-Benz.
Rimane così il segmento più popolato e meglio performante, quello che va dal secondo dopoguerra alla fine degli anni '70, con 22 auto, metà dei lotti in asta, e solo cinque invenduti e aggiudicazioni più vicine alle stime. Questo segmento sembra reggere bene e consolidare prezzi già ampiamente rivalutati nel triennio precedente, a conferma di un momento di stasi per il mercato in generale e contrazione per quello delle auto non ancora trentennali, maggiormente esposte a fenomeni speculativi di breve periodo ed aspettative riflesse in stime decisamente irrealistiche. La parola passa ora alle aste estive in America, vero test per il mercato.

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