titoli di stato

Il BTp Italia batte tutti i record: raccolti 22,3 miliardi tra istituzionali e retail

Successo anche per il collocamento agli istituzionali di oggi: assegnati 8,3 miliardi, attraverso 746 proposte di adesione, a fronte di richieste per 19,546 miliardi

di Andrea Franceschi

(Ansa)

2' di lettura

Dopo il boom di raccolta nei tre giorni di collocamento ai piccoli risparmiatori (13,997 miliardi il totali per quasi 384mila contratti) arriva anche una solida risposta da parte degli investitori istituzionali che oggi hanno partecipato al collocamento. A questa categoria di investitori sono stati assegnati titoli per 8,3 miliardi di euro attraverso 746 proposte di adesione, a fronte di richieste complessive per 19,546 miliardi. Il totale raccolto pari a 22,297 miliardi di euro segnala un «un record storico di volume» per questo tipo di emissione. Il precedente record spettava all'emissione del novembre 2013 quando il BTp Italia raccolse ordini per 22,271 miliardi.

L'importo emesso coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Banca IMI, BNP Paribas, Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le imprese e UniCredit durante il periodo di collocamento iniziato lunedì e conclusosi oggi.

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«In occasione di altre operazioni analoghe - spiega Pietro Bianculli, head of bond Syndacate di UniCredit - il grosso della raccolta dalla clientela retail avveniva nel primo giorno. Stavolta è stato un crescendo giorno dopo giorno. Indubbiamente la notizia del piano franco-tedesco sul Recovery Fund e il netto calo dello spread che ha determinato ha contribuito ad alimentare la fiducia. In tempi di pandemia con tante agenzie ancora chiuse fino a settimana scorsa le condizioni logistiche non sono state delle migliori ma la clientela ha dimostrato di sapersi adattare e gli ordini raccolti tramite homebanking sono cresciuti in maniera esponenziale».

La risposta dei retail è stata oltre ogni aspettativa, «non credo - prosegue Bianculli - che altri Paesi europei possano contare su una simile risorsa. A mio giudizio il fatto che i privati abbiano sottoscritto massicciamente il titolo ha favorito anche il collocamento degli istituzionali ed è significativo notare come circa metà degli ordini sia arrivato dall'estero. In particolare da asset manager e banche di elevato standing. Gli investitori esteri sono i primi a vendere nelle fasi di turbolenza (vedi i 51,5 miliardi di riscatti di marzo ndr.) ma sono anche i primi a tornare quando intravedono un'opportunità di investimento».

Il BTp Italia è uno dei maggiori collocamenti fin qui fatti dal Tesoro il cui fabbisogno è enormemente lievitato a fronte degli stanziamenti del governo per far fronte all’emergenza Covid. Sia nel caso del BTp Italia, sia nel caso di altri collocamenti di sindacato agli istituzionali la domanda del mercato è stata molto solida anche alla luce dei rendimenti offerti che restano abbondantemente superiori a quelli degli altri Paesi dell’Eurozona (Grecia esclusa).

«Riteniamo il BTp Italia un investimento interessante - spiega il professor Giovanni Cuniberti, responsabile consulenza fee only di Gamma Capital Markets - sia in ottica di breve periodo per rivendere e lucrare sul differenziale dei tassi sul mercato secondario, sia per un acquisto a più lungo termine. I titoli di Stato legati all'inflazione possono proteggere in maniera più significativa i patrimoni mentre gli altri titoli di Stato italiani e dell'Europa del Sud (Paesi maggiormente indebitati) sono vincolati alle scelte di politica economica europea che si stanno compiendo, alla nascita dei recovery fund e di una potenziale mutualizzazione del debito».

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