solidarietà e formazione

Bulgari e Save The Children aprono a Ostia una scuola dedicata a bambini e ragazzi

Nel cuore di un quartiere difficile, la ong e la maison di gioielli inaugurano un “Punto Luce” con corsi di formazione di arti e mestieri. Il ceo Babin: «Dal 2009 abbiamo devoluto a Save The Children 80 milioni di euro e arriveremo a 100 entro la fine dell’anno»

di Chiara Beghelli

3' di lettura

Save the children compie 100 anni, dai primi volantini del 1919 a oggi

La pioggia battente su Ostia è un regalo inaspettato: suo il merito, infatti, di mettere ancor più in evidenza i colori intensi del nuovo “Punto Luce delle Arti” inaugurato da Save The Children in via Fasan 58, recuperando l’edificio dell’ex Istituto scolastico Guttuso.

Un progetto realizzato in collaborazione con Bulgari, che ha finanziato il centro di accoglienza riservato a bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni della zona che vivono in condizioni di disagio. E la più recente espressione di una partnership attiva da ben 10 anni, che ha portato il marchio di gioielleria del gruppo Lvmh a devolvere oltre 80 milioni di euro alla ong per progetti di solidarietà e formazione in 34 Paesi del mondo, raggiungendo 2 milioni di minori. Una cifra raggiunta anche grazie alla creazione di speciali gioielli (ai quali quest’anno, per celebrare i 100 anni di Save The Children, si è aggiunto un ciondolo) di cui parte del ricavato va alla ong.

L’interno del Punto Luce delle Arti

Una collaborazione al servizio dei piccoli
«Save the Children e Bulgari hanno fortemente voluto il nuovo Punto Luce delle Arti ad Ostia, perché insieme, in questi anni, abbiamo visto cambiare la vita di migliaia di adolescenti che vivono in contesti privi di opportunità, grazie a un programma di formazione e sviluppo personale studiato apposta per loro - ha detto Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children, all’inaugurazione della struttura -. Questa esperienza, come quella dei 24 Punti Luce già attivi in Italia, (di cui questo è il terzo a Roma dopo Torre Maura e Ponte di Nona, ndr) viene ora messa al servizio dei bambini, dei ragazzi e di tutta la comunità che vive in questo territorio».

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Da sinistra, il presidente di Save The Children Italia Claudio Tesauro, la Sindaca di Roma Virginia Raggi, il ceo Bulgari Jean-Christophe Babin e la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo all’inaugurazione del Punto Luce delle Arti a Ostia (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli / Getty Images for Bulgari)

Dai monumenti al patrimonio umano
Per Bulgari, azienda già impegnata in diverse forme e da tempo in progetti di sostegno alla città dove è stata fondata nel 1884, si tratta di un’iniziativa inedita per Roma e nello stesso tempo «la più importante, perché i giovani, i ragazzi, sono le vere gemme della città», ha spiegato Jean-Christophe Babin, ceo Bulgari: «Il progetto è stato seguito dal nostro reparto di Interior design e pensato come un luogo dove poter dare opportunità a ragazzi con talenti che aspettano solo di essere nutriti e accompagnati in un percorso di educazione al bello».

Il Punto Luce delle Arti a Ostia (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli / Getty Images for Bulgari)

Una Scuola di arti e mestieri
Quaranta fornitori di Bulgari hanno messo a disposizione le loro risorse e il loro lavoro per rinnovare e arredare i 1.200 metri quadri della scuola, dove si ritrova sulle pareti il giallo zafferano, colore emblema di Bulgari, e il pavimento del palco dell’auditorium è realizzato con gli sfridi (le parti non utilizzate) dei parquet recuperati dalle boutique Bulgari. Un legame concreto e simbolico insieme, dunque, che si concretizza anche in un’altra forma: il punto luce di Ostia, infatti, nasce come una Scuola di Arti e Mestieri, che propone agli adolescenti un percorso di conoscenza delle proprie attitudini e talenti e poi di formazione, incentrato sulle professioni del cinema, della fotografia, il social design e le “mani intelligenti”.

Spazio ai talenti anche per le manifatture Bulgari
Un percorso, quest’ultimo, che potrebbe aprire le porte dei più talentuosi anche alle manifatture Bulgari, a Valenza e a Roma: «Abbiamo un progetto molto chiaro e ambizioso di assunzioni nel prossimo futuro e sarebbe bello se alcune venissero anche da qui», prosegue Babin.

Già 100 ragazzi partecipano ai corsi della scuola, aperta da ottobre, ma la piena capacità arriverà a mille. «E stimiamo che l’entità della nostra collaborazione con Save The Children raggiungerà i 100 milioni entro la fine dell’anno», conclude l’ad Bulgari.

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