Fast food

Burger King, dal 16 marzo nel nuovo menù panini e nugget a base vegetale

Nell’offerta due prodotti Plant Based di soia forniti dall’azienda olandese Vegetarian Butcher

di Luisanna Benfatto

Il Plant-Based Whopper di Burger King

3' di lettura

Nell’Italia dei colori, divisa tra zone rosse, arancioni, e un’unica bianca, dove l’offerta di cibo non è mai mancata ma cucinare tra le quattro mura di casa comincia a stancare come i canti dai balconi, c’è chi nella ristorazione veloce rilancia con il verde soia. Burger King, la catena di fast food che conta 220 punti vendita lungo tutto lo stivale, metterà la soia nei panini sotto forma di bistecca.

Parte infatti il 16 marzo la nuova offerta di due prodotti a base vegetale, burger e nugget, che faranno parte del nuovo menù Plant Based. Racconta Alessandro Lazzaroni da pochi mesi general manager e ceo di Burger King Italia, ma con esperienze analoghe a Domino’s Pizza e McDonald’s: «Dopo la fase positiva di test di tre mesi nello scorso anno con il Rebel Whopper, il burger a base vegetale, abbiamo deciso di rendere permanente questa proposta aggiungendo anche i nugget, classicamente preparati con carne di pollo. La fake meat ha consistenza, colore, calorie e prezzo identici a quelli per carnivori. E nei primi giorni del lancio inviteremo i clienti con un gioco a trovare le differenze». Tra i motivi che hanno spinto Burger King ad ampliare e anticipare la gamma di proposte vegetariane – lo sta facendo anche il concorrente Mcdonald’s con il panino McPlant sviluppato con Beyond Meat – c’è la necessità di allargare la clientela includendo quei consumatori che vogliono ridurre il consumo di proteine animali. Per ragioni ambientaliste come profetizzano Bill Gates e Leonardo di Caprio (finanziatori di Beyond Meat) che invitano a mangiare meno carne per limitare le emissioni di gas serra che provengono dagli allevamenti intensivi di bestiame.

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Le proposte per flexitariani e curiosi

«L’identikit di chi sceglie il panino con le alternative vegetali “free meat” è secondo le nostre ricerche il consumatore curioso, il flexitariano (onnivoro che ha una dieta che abbina alle proteine vegetali anche quelle animali ma in percentuale molto ridotta) e il pubblico femminile più propenso alla sperimentazione e all’innovazione», prosegue Lazzaroni. I prodotti che sono un mix di soia, grano, oli, albume d’uovo e spezie, sono stati forniti dall’azienda olandese Vegetarian Butcher, che dal 2018 fa parte del gruppo Unilever. Non sono però adatti per un pubblico strettamente vegano poiché cotti sulla stessa griglia della carne creando una minima contaminazione.

C’è però un’altra esigenza che ha spinto il gruppo a lanciare in piena terza ondata questo menù. Quella di far quadrare i conti dopo un anno duro e un futuro ancora incerto. «Burger King Italia ha chiuso il 2019 con un fatturato di 260 milioni di euro, circa 1 milione e trecentomila a punto vendita. Lo scorso anno, abbiamo salvaguardato il lavoro di 4.500 persone, ma perso almeno il 15% delle vendite» commenta il ceo. Lockdown totale, chiusure ad intermittenza dei ristoranti, minore occupazione per il rispetto delle norme anti covid e la mancanza di turisti e studenti hanno portato a questo risultato.

L’effetto lockdown sulla catena

«A salvare parzialmente i conti sono state le casette drive line e la nostra capacità di riconvertire l’offerta con la consegna a domicilio grazie ad app e piattaforme di delivery che ora pesa circa il 10%-20% del fatturato totale a seconda delle restrizioni. Nonostante ciò abbiamo continuato la nostra politica di espansione aprendo 10 locali. Aperture che intendiamo replicare, anche nella seconda parte del 2021 se i limiti alla circolazione delle persone verranno allentati». A fare di nuovo la differenza anche in un business così rodato e resiliente come il fast food sarà l’efficacia della campagna vaccinale e la libertà di circolare. «Quello che abbiamo notato ad esempio nel ristorante di Cagliari o nelle aree gialle è un’impennata dei consumi dalla colazione al pranzo. Quando la gente si può muovere mangia fuori come e più di prima». L’anno in corso si prefigura però ancora critico.

La svolta green oltre il piatto

«La chiusura delle scuole ha un impatto considerevole sulle entrate dei punti vendita. Consideri poi che l’area giochi e la possibilità di organizzare feste private nei locali è ferma da 12 mesi», aggiunge Lazzaroni. La “piattaforma verde” di Burger King continua ad ampliarsi e non si limita al cibo. Dopo la sostituzione di cannucce e posate con materiali sostenibili e compostabili, poi reintrodotti per una migliore percezione di sicurezza da parte dei clienti a causa della pandemia, la catena annuncia nuovi passi sulla via della sostenibilità lungo tutta la filiera: dalla policy sulle auto per collaboratori e fornitori, d’ora in poi ibride o elettriche, alla maggiore efficienza dal punto di vista ambientale per i ristoranti e la sede.

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