Bus Mestre, le carte sullo stato del cavalcavia erano in Procura già da un anno
Non un’inchiesta vera e propria, ma un atto esplorativo del quale lo stesso Comune non avrebbe però saputo altro
I punti chiave
3' di lettura
Gran parte della documentazione sul pessimo stato del cavalcavia di Mestre in cui è avvenuto l’incidente del pullman, costato la vita a 21 persone, si trovava già in Procura a Venezia da più di un anno. Il materiale - scrive il Gazzettino - era stato acquisito dagli uffici giudiziari in base ad articoli di stampa che riportavano il grave stato del manufatto, e le dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici, Renato Boraso, che richiedeva un intervento urgente sulla struttura stradale. Non si conosce al momento se la Procura, analizzati gli incartamenti, avesse assunto qualche ulteriore iniziativa.
L’atto esplorativo
In base a quanto scrive “La Nuova Venezia”, i magistrati, successivamente, avevano acquisito dal Comune di Venezia tutte le carte relative alla situazione statica del cavalcavia, e ai progetti per il consolidamento e ristrutturazione, compresi quelli sul rifacimento delle protezioni laterali. Non un’inchiesta vera e propria, spiega il quotidiano, ma un atto “esplorativo”, del quale lo stesso Comune non avrebbe però saputo altro.
Il cantiere
«Non sono a conoscenza se dal 2021 vi sia un fascicolo in Procura, ma confermo che le preoccupazioni sullo stato di salute di quel cavalcavia hanno portato gli uffici della Viabilità a lavorare intensamente, finché oggi è palese un cantiere aperto per la messa in sicurezza, dal 4 settembre». È il commento dell’assessore veneziano alla mobilità, Renato Boraso, a proposito delle indiscrezioni sull’acquisizione di informazioni sul cavalcavia di Mestre da parte della magistratura già da un anno.
La burocrazia
«La messa in sicurezza - ha ribadito Boraso all’Ansa - e la posa di un guardrail nuovo è un lavoro complesso: devo avere una banchina a norma, quella esistente va allargata e rinforzata, ed è quello che già si stava facendo, nella prima parte del cavalcavia. Purtroppo, in Italia i passaggi formali sono così tanti che solo con il commissariamento si accelerano le opere pubbliche. Sui temi della sicurezza di ponti, strade, ma anche di edifici pubblici, dobbiamo trovare formule procedurali tali che in un anno si possa appaltare un’opera».
Il Covid
Sulla partenza dei lavori - che erano stati approvati in Giunta nel 2018 - per Boraso «abbiamo avuto anche la sfortuna del Covid, che per mesi ha rallentato tutto. Si faranno tutte le valutazioni tecniche su un’opera di messa a norma della banchina e della massicciata di un cavalcavia che, ricordo, è del 1968. Oggi rispondo io del lavoro dei miei uffici, che governano 1.200 chilometri di strade comunali, ma so anche - ha concluso - che qualcun altro non ha fatto nulla per anni».
Ancora 9 pazienti in terapia intensiva
Sono ancora 9 i pazienti ricoverati in terapia intensiva coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre, di cui otto adulti e un minore. Altri quattro pazienti si trovano nei reparti di chirurgia e uno in pediatria. Intanto un 33enne tedesco è stato dimesso questa mattina dall’ospedale. «Si registra un lieve miglioramento rispetto alla giornata di ieri per il paziente tedesco di 33 anni ricoverato all’ospedale di Treviso le cui condizioni nei giorni sorsi erano risultate critiche» fa sapere il bollettino della Regione. In costante miglioramento anche una paziente ucraina di 33 anni ricoverata in terapia intensiva a Treviso.
Regione Veneto pagherà spese per rimpatrio salme
La Regione del Veneto si farà carico delle spese per l’acquisto delle bare e per il rimpatrio delle salme delle 21 vittime dell’incidente del bus di Mestre. Il presidente regionale Luca Zaia disposto lo stanziamento, con fondi regionali, per le operazioni di chiusura delle bare, in corso all’obitorio dell’ospedale di Mestre
- Argomenti
- Mestre
- cavalcavia
- Veneto
- Venezia
- Treviso
loading...