Buste paga, Tfr e congedi: in Italia il primo contratto dei piloti Ryanair
di Cristina Casadei
3' di lettura
Per i piloti italiani di Ryanair arriva il primo contratto collettivo nazionale di lavoro che è stato siglato dopo 8 mesi di trattative dalla compagnia e da Anpac, unica sigla riconosciuta. Il testo, redatto in lingua inglese, è già stato votato dai piloti che lo hanno approvato con il 72% di sì. Eddie Wilson, Chief People Officer di Ryanair, nel dare l’annuncio si augura che «questo contratto sia presto seguito da un simile accordo con i nostri piloti irlandesi. Abbiamo invitato il sindacato britannico, tedesco e spagnolo a un incontro nei prossimi giorni per negoziare e, speriamo, concordare Contratti Collettivi di Lavoro simili in questi altri mercati. Gli accordi raggiunti dimostrano i reali progressi compiuti da Ryanair nei negoziati con i suoi piloti e i loro sindacati nei diversi mercati dell’UE».
L’accordo arriva dopo un periodo di forte turbolenza nei rapporti tra la low cost dei cieli e i suoi piloti ed equipaggi in tutta Europa che hanno incrociato le braccia varie volte nell’ultimo anno, causando la cancellazione di molte centinaia di voli e portando il titolo sull’ottovolante.
Il riconoscimento economico
L’Anpac lo considera un accordo storico perché è il primo contratto collettivo di lavoro del personale navigante di Ryanair siglato in Europa. Il primo dato in cui ci si imbatte nella lettura dell’accordo riguarda l’aumento economico e la nuova struttura della busta paga dove entrano voci prima non presenti come il contributo per il fondo di sanità integrativa, Sanivolo e di previdenza complementare, Fondaereo, o il Tfr che sposta quasi il 7,5% del costo del lavoro lordo. Prendendo per esempio la figura di un capitano di prima nomina l’aumento arriva a 8mila euro alla voce basic increase e a 12mila euro per il flight productivity bonus: in tutto parliamo quindi di 20mila euro che fanno lievitare la busta paga a oltre 147mila euro .
I congedi parentali e il riconoscimento della malattia
Il nuovo contratto prevede inoltre l’introduzione della maternità, della paternità e dei congedi parentali. Fino ai 12 anni di età del figlio i genitroi potranno prendere un congedo totale, sommando quello della mamma e del papà, di 10 mesi. I congedi potranno essere fruiti anche in ore, con un preavviso minimo di 8 settimane. Alla nascita di ogni figlio il papà avrà diritto a 4 giornate di paternità. L’accordo rappresenta un grande passo in avanti verso gli istituti di welfare che caratterizzano la contrattazione del nostro paese come dimostra l’adesione a Fondaereo e a Sanivolo. Nella sua nota l’Anpac sottolinea che «dopo il riconoscimento delle rappresentanze sindacali, Ryanair finalmente riconosce ai propri dipendenti quanto previsto dall’ordinamento nazionale italiano in termini di Tfr attraverso l’introduzione di Fondaereo quale fondo previdenziale complementare contrattuale, della contribuzione a Sanivolo quale Cassa di assistenza sanitaria integrativa, del pagamento dei contributi previdenziali e del riconoscimento pieno delle tutele sociali per maternità e paternità». Da sottolineare anche il fatto che viene riconosciuta un’indennità di malattia giornaliera “ponte” di 76 euro fino a quando l’Inps non registrerà il contratto e coprirà la malattia.
L’accordo irlandese
Nell’auspicio del chief people officer di Ryanair l’accordo italiano dovrebbe fare da apripista per il resto d’Europa dove sono in corso negoziati e trattative con i piloti e gli equipaggi, dopo che la low cost ha deciso di riconoscere le rappresentanze sindacali. In Irlanda la scorsa settimana la compagnia aveva siglato con il sindacato irlandese Forsa, dopo negoziati molto complessi, che hanno richiesto l’intervento di un mediatore, un accordo su alcune questioni come i trasferimenti di base in relazione all’anzianità e le regole per il Captain upgrade, accordo su cui è ancora in corso la votazione.
Le prossime tappe
Per Anpac adesso saranno comunque necessarie ulteriori azioni sul piano fiscale che dovranno essere implementate nel breve termine, anche con l’intervento del Governo italiano, attraverso il ministero dell’Economia e di quello dei Trasporti, «per finalizzare il versamento dei prelievi fiscali da parte Ryanair in Italia al contrario di quanto avviene oggi, a causa dell’applicazione dell’accordo bilaterale Italia-Irlanda, che obbliga il vettore guidato da Michael O’Leary al versamento all’Irlanda dei prelievi fiscali
fatti ai dipendenti che operano in Italia». Nei prossimi giorni intanto proseguiranno i negoziati per il contratto collettivo nazionale degli assistenti di volo a cui partecipano insieme ad Anpac, anche Anpav e Fit Cisl.
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