Buttafuoco, il rosso potente dell’Oltrepo
di Mauro Giacomo Bertolli
7' di lettura
Il Buttafuoco è una denominazione dell'Oltrepo Pavese, che prevede la produzione di un vino rosso, sia fermo che frizzante, ottenuto da uve Barbera, dal 25% al 65%, Croatina, dal 25% al 65%, Uva rara e Ughetta (Vespolina) fino a un massimo del 45%. La zona di produzione delle uve comprende la fascia vitivinicola collinare dell'Oltrepò Pavese per i territori a sud della via Emilia dei seguenti comuni: Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano, Castana, Cigognola, Pietra de' Giorgi. E' ammessa la vinificazione congiunta o disgiunta delle uve. Il nome Buttafuoco si origina dall'antica frase “al buta me al feug” ossia germoglia come il fuoco, con riferimento sia ai vitigni con cui è fatto, sia al suo deciso colore rosso. Il vino Buttafuoco vanta anche dei “meriti” durante la guerre d'indipendenza: si racconta in Oltrepo che un gruppo di marinai della Marina imperiale austroungarica, impegnati come traghettatori sul Po nei pressi di Stradella, entrarono in una cantina e condussero una loro battaglia personale non contro i soldati franco-piemontesi, ma contro le botti di un vino chiamato Buttafuoco!
Il Club del Buttafuoco Storico
Di particolare interesse è il progetto iniziato nel 1996 da un gruppo di viticoltori, per la precisione 11, che hanno fondato il Club del Buttafuoco Storico, con l'intento di collaborare per ottenere e valorizzare un grande vino rosso dell'Oltrepo Pavese, ottenuto con vitigni del territorio. Il Club si è dato regole comuni, per produrre vini fermi da singola vigna con almeno tre anni di invecchiamento, rese limitate e sistemi di autocontrollo. Le loro bottiglie si distinguono per un veliero in rilievo, il “Buttafuoco”, varato dalla marina austriaca verso la metà del XIX secolo. Sono passati ventun'anni dalla creazione del Club, che oggi vanta 13 soci, ha sì perso per strada dei soci fondatori, ma ne ha acquisiti altri, continuando a lavorare per coronare il sogno di un grande vino rosso del territorio, di grande struttura, capace di durare negli anni ed in grado di confrontarsi con i più importanti vini rossi del panorama italiano, e non solo! La strada è sicuramente ancora lunga, ma va nella direzione giusta, come ho potuto verificare personalmente assaggiando ripetutamente negli ultimi anni i vini dei soci del Club: più avanti ne racconto tre, tra cui quello del presidente del Club, Giulio Fiamberti.
Altri due aspetti importanti del Club del Buttafuoco Storico che credo valga la pena citare: innanzitutto il marchio del Club può essere ottenuto dal produttore solo se il suo vino ottiene il punteggio minimo di 80 centesimi da una apposita commissione di tecnici, in sintonia con la scheda dell'Union International des Oenologues. In secondo luogo il progetto “I Vignaioli del Buttafuoco Storico”, ovvero un vino prodotto dal Club, una cuvée di tutti i produttori, da vini che hanno già passato la commissione di degustazione. La cuvée è decisa dall'enologo Aldo Venco. Ho assaggiato l'annata 2012.
Buttafuoco Storico DOC 2012
Si vende solo a enoteche e ristoranti: non è venduto alla sede del Club, dove si promuovono i singoli produttori.
Nel bicchiere è di colore rosso rubino, molto intenso. Nei profumi prevale il frutto rosso. Decisa l'amarena, anche sotto spirito. Lieve note vegetali, marcata la speziatura da pepe nero. Caldo ed equilibrato al sorso.
Prezzo in enoteca: € 15-18
Ed ecco le 3 aziende che vado a raccontare.
Azienda Agricola Giulio Fiamberti – Canneto Pavese (PV)
Fiamberti è sicuramente una delle aziende più antiche dell'Oltrepo Pavese: nel 2014 ha festeggiato i 200 anni dalla sua fondazione, come testimoniato dall'atto di acquisto della vigna Solenga per mano di Giovanni Fiamberti nel 1814.
Nel secondo dopoguerra fu Giuseppe (nonno di Giulio Fiamberti, attuale titolare), a creare il primo marchio aziendale e ad ampliare le dimensioni dell'azienda. Negli anni Sessanta sempre Giuseppe ed il figlio Ambrogio (padre di Giulio) hanno iniziato ad usare come marchio aziendale lo scudo araldico di famiglia, il “leone rosso”. Con gli anni la cantina cresce di dimensioni ed amplia la gamma di vini prodotti, partecipando fin dalla nascita al progetto Buttafuoco Storico.
Dalla fine degli anni Novanta il contributo di Giulio diventa sempre più centrale, fino ad assumere la piena conduzione di una cantina che si rivela essere dinamica e sempre alla ricerca di nuove idee.
Oggi l'azienda vanta 20 ettari di vigneti, una produzione che si avvicina alle 300.000 bottiglie. In cantina Giulio è affiancato da papà Ambrogio, mentre mamma Patrizia continua a seguire la contabilità. Gli enologi sono Beppe Zatti ed Aldo Venco. Giulio ha 2 figlie, troppo piccole per sapere se continueranno la tradizione di famiglia: Letizia ha 4 anni e Vittoria neppure 2. E' vero che sono piccole piccole, però, come racconta con orgoglio Giulio, si divertono già a raccogliere l'uva e a pigiarla ! Giulio è anche il Presidente del Club del Buttafuoco Storico.
Buttafuoco Storico DOC Vigna Sacca del Prete 2011
E' un uvaggio di Croatina al 60 %, Barbera al 30 %, Uva Rara e Ughetta di Canneto al 5 %. La vinificazione è in vasche di cemento a temperatura controllata, a cui segue una maturazione in legno per 3,5 anni e per un ulteriore anno in bottiglia. La produzione è di 3.873 bottiglie, con tenore alcolico del 14,5 %. Sacca del Prete è l'ultima vigna che il nonno di Giulio ha visto finita ed impiantata, realizzata appositamente per fare il Buttafuoco storico, la cui prima annata è il 2007.
Di colore rosso rubino, è un vino di estrema intensità e complessità. Una sottile striatura eterea ben si accompagna al frutto maturo, alle bacche, ad un tocco di vegetale, alle decise note speziate. Al sorso rivela equilibrio, struttura, energia, corpo e persistenza. Lo ritengo adatto ad un lungo invecchiamento.
Prezzo in enoteca: € 18-22
Tenuta La Costa – Castana (PV)
I Calvi sono agricoltori da sempre: l'azienda Tenuta La Costa è stata fondata da Guido Calvi, papà dell'attuale conduttore, nel 1946, quando, al ritorno dalla sua prigionia in Germania, ha iniziato a vendere il vino che produceva. Siamo nel cuore dell'Oltrepo Pavese: la tenuta è collocata sulla vetta di un promontorio collinare dal quale si domina l'intera pianura padana. I vigneti si estendono per 13 ettari, circondando l'azienda. 11 ettari sono in produzione e 2 a riposo per il normale avvicendamento. La produzione annua è di circa 70.000-80.000 bottiglie: rese non troppo alte, indice di ricerca della qualità. Le etichette prodotte sono 14, ben rappresentative del territorio.
L'azienda ora è condotta da Giuseppe, figlio di Guido, formatosi alla scuola enologica di Alba, ma tutta la famiglia ha deciso di dedicarsi alla viticoltura: la moglie Anna è diventata sommelier, mentre i due figli Cristian e Graziano, hanno seguito le orme del papà alla scuola enologica di Alba, per poi laurearsi in viticoltura ed enologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Ho avuto un simpatico e scherzoso siparietto con Giuseppe sul fatto che entrambi i suoi figli abbiano deciso di diventare enologi: “…mio papà mi ha fatto diventare enologo per forza, ed ora, avendo l'azienda, ho cercato di guidare i figli nella scelta di cosa studiare. Fortunatamente è andata bene”. Il loro Buttafuoco Storico è il Vigna Catelotta.
Buttafuoco Storico DOC Vigna Catelotta 2011
Il nome è un toponimo. E' un uvaggio di Croatina al 60 %, Barbera al 25 %, Uva Rara al 10 % e Vespolina al 5 %, provenienti da un vigneto impiantato nel 1980. Dopo la vendemmia manuale, con uve molto mature, la vinificazione avviene in vasche di acciaio inox. La maturazione è in legno, per 24 mesi, a cui seguono altri 12 mesi in acciaio e 6 mesi in bottiglia. La produzione è di circa 2.000 bottiglie, con un tenore alcolico del 15 %.
Nel bicchiere è di colore rosso rubino, un rosso di grandissima intensità. Al naso sono più evidenti i sentori floreali e fruttati, principalmente prugna e frutti rossi. In bocca è deciso, caldo, equilibrato nei tannini, delicato e dotato di una certa eleganza. Buona le persistenza.
Prezzo in enoteca: € 20-24
Una citazione anche per una piccolissima azienda, Colombo Carla, che ha presentato il suo primo Buttafuoco Storico
Azienda Agricola Colombo Carla – Castana (PV)
Carla ed il marito Paparella Fabrizio, chirurgo ortopedico al Policlinico San Matteo di Pavia, decidono a fine anni novanta di lascare Pavia e di trasferirsi in campagna, ed esattamente a Verrua Po (Vrǜa in dialetto oltrepadano), comune italiano di circa 1.300 abitanti in Oltrepo Pavese, sulla riva destra del Po presso la confluenza del torrente Scuropasso. Carla è anche diventata Vicesindaco del paese.
La voglia di campagna, dei profumi e sapori della terra, le amicizie con alcuni vignaioli della zona li portano ad aprire nel 2006 la loro azienda agricola e, con un ettaro di vigneto, a produrre poco più di 3.000 bottiglie, con 4 etichette diverse. Il vigneto si trova a Castana, sul versante di collina di fronte al Castello di Cigognola, esposto al sole dall'alba al tramonto. L'enologo è il noto Mario Maffi. Dal 1 gennaio 2012 sono entrati a far parte del “Club del Buttafuoco Storico”: il vino che vi presento è il loro primo Buttafuoco Storico. Per la vinificazione si appoggiano ad un socio del Club, certo che se la figlia Francesca decidesse di dedicarsi al vino...potrebbero comprare altre vigne e costruire una cantina di vinificazione.
Buttafuoco Storico DOC Vigna di Frach 2012
L'uvaggio è composto da Croatina al 50 %, Barbera al 25 %, per la parte restante Ughetta di Canneto e Uva Rara. Tenore alcolico del 14 %. La vinificazione è in cemento, poi maturazione in legno per circa 30 mesi, a cui segue affinamento in bottiglia. La produzione è veramente ridotta, solo 600 bottiglie, ma mi ha colpito all'assaggio: di colore rosso rubino, gioca tra note di frutta rossa e nera e spezie, pepe e tamarindo soprattutto. Al sorso è vinoso, deciso, adeguato nel corpo e nella struttura, di buona persistenza.
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