Buy now pay later, il rialzo dei tassi mette ko il business
I pionieri del settore hanno risentito dell’aumento di tassi e dell’inflazione. Klarna, Affirm e Zip hanno subito una drastica (anche oltre il 90%) riduzione della propria valutazione di mercato
di Lucilla Incorvati
3' di lettura
Si allarga il perimetro degli operatori del settore del Bnpl. In Italia l’ultimo ad entrare è Alma, la scale-up fintech europea che ha l'obiettivo di raggiungere 1000 commercianti italiani entro il 2022. Per essere più competitiva la società punta all'eliminazione di qualsiasi interesse di mora sul cliente finale. Anche tra i big cresce la voglia di entrare in questo business. Dopo PayPal arrivato a dicembre, Apple Pay (ApplePay Later) in giugno, Visa e Mastercard sembrano pronti a sbarcare in Italia anche Nexi con servizio avviato in Germania e Revolut con uno attivo in Irlanda.
Il fattore flessibilità
La ragione? Flessibilità e convenienza di questa forma di pagamento piacciono agli italiani, come conferma un recente studio di Trc Market Research per conto di PayPal. Oltre la metà (63%) degli utenti abbandonerebbe il carrello d’acquisto se non fosse presente l’opzione “Buy Now, Pay Later”. Cifra che aumenta (68%) se si tiene conto solo dei millennial e della generazione Z. Anche un’analisi condotta da Crif rivela come il fenomeno del Bnpl faccia registrare tassi di crescita della domanda di credito esponenzialmente maggiori rispetto al credito finalizzato tradizionale, con picchi di incremento del 194% anno su anno.
Secondo Crif è la generazione dei baby boomers a far registrare la crescita maggiore, con un trend medio del 173%, a conferma che seppur il Bnpl è un fenomeno diffuso tra i più giovani, è crescente l'interesse manifestato verso questa forma di finanziamento anche tra le generazioni meno giovani. Un altro fenomeno interessante riguarda la frequenza con cui gli utenti vi ricorrono: oltre il 20% degli utenti possiede più linee di credito Bnpl attive perchè spesso non viene percepito dall'utilizzatore come un credito, ma come un mezzo di pagamento che abilita l'acquisto anche senza budget.
Tutto rose e fiori?
Non sembrerebbe tutto rose e fiori visto che la svedese Klarna, pioniera del Bnpl deve affrontare un forte taglio della sua valutazione di mercato. «Il mercato Bnpl si dimostra in continua evoluzione sulla scia del mondo e-commerce (+5,7 miliardi di euro di transato e-commerce attesi nel 2022 sul 2021 in Italia) - spiega Manuel Pincetti, senior partner di Monitor Deloitte - non possiamo però dire che il settore non stia risentendo del repentino cambiamento del contesto macroeconomico (aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse) che sta causando una riduzione della capacità di spesa del consumatore. Inoltre, se è vero che c’è un innalzamento dell'attrattività del Bnpl rispetto alle soluzioni bancarie tradizionali, aumenta il rischio di ricadute negative in termini di solvibilità». Crif segnala che oltre il 20% del clienti Bnpl possieda più linee di credito attive e siano più rischiosi dei richiedenti prestiti finalizzati small ticket di 1,7 volte.
Il crollo di Klarna
Come spiega l’esperto è inevitabile che i player del settore stiano risentendo del diverso contesto (competizione, pressione dei regulator, consolidamento). «Il modello logica di private equity che ha sostenuto fino ad oggi le elevate valutazioni delle Fintech e la facilità di attrarre nuovi investimenti è stato messo in discussione, evolvendo da multipli di valutazione basati su fattori di crescita (fatturato, #clienti - tipici di un mercato in fermento) a fattori basati sulla profittabilità/solidità (marginalità, solvibilità). Klarna tra tutti ha risentito di questo cambio di modello con una riduzione della propria valutazione di mercato (da 46 miliardi di dollari nel 2021 a 6,5 miliardi nel 2022) e con un taglio del proprio personale (10% dei suoi 7.000 dipendenti) anche a causa dei risultati negativi del primo trimestre 2022 (-254 milioni di dollari di perdite). Allo stesso modo, le valutazioni di Affirm e dell'Australiana Zip presentano flessioni rispettivamente del 90% e del 95% sui massimi del 2021».
Le strategie per crescere
In risposta alle difficoltà delle realtà più innovative del settore, i player Bnpl stanno cercando di accelerare il lancio di nuove iniziative, di rifocalizzare i propri business model per rafforzare il presidio del rischio credito/frodi. «Ad esempio restringendo le maglie sui creditori a parità di perimetro per minimizzare gli impatti/ le perdite - aggiunge Pincetti - su questo fronte il governo britannico ha preannunciato in giugno che entro la fine dell'anno arriverà una proposta per la regolamentazione del settore che preveda l'obbligo di verifica della solvibilità dei clienti. E per tutelare maggiormente i consumatori, i player Bnpl dovranno essere approvati dalla Financial Conduct Authority e gli acquirenti/debitori potranno rivolgersi al Financial Ombudsman Service per rimostranze». Si lavora per estendere la catena del valore servita intorno all'atto di acquisto/ pagamento con nuove soluzioni finanziarie con l’introduzione del servizio “Pay Now” di Klarna, del conto bancario Klarna in Germania, della Klarna card in America per gli acquisti in store - conclude Pincetti - e spingendo l’attrattività delle offerte con nuove soluzioni di marketing».
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