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le parti sindacali hanno più volte - l’ultima a fine luglio, al tavolo regionale sui cementifici della Bassa Padovana - evidenziato «preoccupazioni in riferimento al clima sociale poco sereno in cui operano i lavoratori a causa delle preoccupazioni di alcune associazioni del territorio sulla compatibilità ambientale delle attività dello stabilimento».
L’incontro aveva l’obiettivo di aggiornare il tavolo di novembre 2022 dal quale era emersa la necessità di approfondire, con riferimento allo stabilimento Buzzi Unicem di Monselice (PD), gli aspetti di sostenibilità produttiva e tutela ambientale.
I sindacati hanno dichiarato di considerare ambiente e lavoro in una prospettiva di sostenibilità che non può che considerare entrambi gli aspetti, auspicando che i dubbi legittimi vengano risolti facendo riferimento a un approccio tecnico obiettivo e a dati ufficiali e rigorosi.
L’azienda da parte sua ha descritto gli investimenti recentemente realizzati in materia di ambiente e sicurezza ponendo l’accento sugli sforzi in questi ambiti posti in essere per migliorare le prestazioni oltre gli obblighi di legge. L’azienda ha anche rappresentato le prospettive relative agli ulteriori investimenti per ridurre l’impatto ambientale e per centrare gli obiettivi comunitari.
L’Arpav ha confermato le conclusioni riportate nella relazione annuale AIA del 2022 che non hanno evidenziato irregolarità.
«Come Regione consideriamo quello dei cementifici un settore con importanti profili di strategicità, le cui produzioni devono necessariamente contemperare la qualità e la sicurezza del prodotto con la sostenibilità ambientale - fa sapere l’assessorato al Lavoro - Abbiamo confermato la conformità dell’attività dello stabilimento di Monselice alla disciplina ambientale obbligatoria e registrato la propensione dell’azienda a migliorare ulteriormente le performance ambientali, una strategia testimoniata da un importante programma di spesa».
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