ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl gruppo di Shenzen

Byd realizza il sogno dello sbarco in Europa. Fari accesi su Aiways

Modelli per la Ue

di Giulia Paganoni

BYD Atto 3. Il nuovo suv elettrico del brand cinese offre una versione con batteria da 60,48 kWh dall’autonomia dichiarata di 420 km (ciclo WLTP)

3' di lettura

Sempre più Cina nel settore automobilistico. L’ultimo entrante nel Vecchio Continente, in ordine di tempo, è BYD, marchio tra i più in vista, e forse il più visionario, visto anche il nome, Byd è la sigla di Built Your dreams (costruisci i tuoi sogni) con sede a Shenzhen (Guangdong, Cina) che sta facendo molto parlare di sé per i risultati ottenuti nel mercato domestico: detiene un terzo del mercato delle auto elettriche in Cina. L’incremento delle vendite a 1,86 milioni di vetture, è stato del 209% per le Nev (che comprendono anche le ibride plug-in) e del 184% per le Bev, le auto a batteria. Con queste ultime il gruppo cinese ha superato le 900mila consegne contro 1,4 milioni di Tesla, ma il tasso di crescita del brand orientale è ben superiore (Tesla +40%).

Ora BYD ha annunciato l’assalto ai mercati di tutta Europa: Germania, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito. In Italia i modelli Han, Tang a Atto 3 dovrebbero arrivare nel corso del 2023, ma le date sono da definire. Quanto all’Asia, BYD sta costruendo il suo primo impianto di produzione di veicoli elettrici nel sud-est, in Thailandia, e sta vendendo in Australia, Giappone e Singapore. Ha anche una catena di montaggio in India.

Loading...

Ricordiamo che la spinta verso l’elettrificazione forzata dell’auto imposta dalla Ue ha come conseguenza l’apertura delle porte d’Europa ai cinesi, che oltretutto approfittano dell’assenza di prodotto che le case “tradizionali” hanno evidenziato negli scorsi mesi tra effetti della pandemia e quelli del chip shortage. E, addirittura, le case del Vecchio Continente stanno stringendo partnership con questi, come nel caso di Mercedes che ha fatto una joint venture con Geely cedendo il 50% di smart, il cui nuovo modello verrà costruito proprio in Cina. E per le strade sarà sempre più facile trovare modelli firmati BYD, Aiways o, ancora, MG: l’invasione è testimoniata anche dai numeri. Infatti, le esportazioni di veicoli elettrici dalla Cina sono più che raddoppiate, anno su anno e nel mese di novembre del 2022 hanno raggiunto un record mensile, alimentato principalmente dalle case automobilistiche europee che hanno appaltato là la loro produzione. A novembre scorso, infatti, le case automobilistiche in Cina hanno esportato veicoli elettrici per un valore di 3,2 miliardi di dollari, con un aumento del 165% rispetto all'anno precedente. Si tratta del totale mensile più alto di sempre.

Paesi europei come il Belgio e l’Inghilterra sono stati i maggiori importatori, assorbendo quasi il 70% delle spedizioni. E, di queste, le esportazioni di autovetture elettriche hanno rappresentato oltre la metà di automobili per due mesi consecutivi, con novembre che ha registrato un record di 6 miliardi di dollari.

Solo con il tempo svelerà la portata di questa invasione sotto i profili industriali e occupazionali. Del resto quello che sembra ora una catastrofe annunciata (come sembrava essere lo sbarco dei giapponesi e dei coreani) ha in realtà migliorato il mercato e agevolato l’industria con l’apertura di fabbriche nel vecchio continente. E magari lo stesso accadrà con le case del dragone che potrebbero anche, affamate di immagine, comprare marchi storici europei. Made in China sono anche molte vetture del “teorico” passaporto europeo come Polestar (Gruppo Volvo - Geely), alcune Tesla e, come anticipato, le Smart #1. E ci sono brand come MG che sono inglesi di storia ma cinesi al 100%. E, se pensiamo al marchio DR, questo è molisano ma con auto di passaporto cinese. Inoltre, per comprendere le auto cinesi bisogna anche superare alcuni pregiudizi: non sono tutte brutte, mal costruite e cheap. Gli ultimi modelli sono esteticamente gradevoli, hanno passato a pieni voti i crash test EuroNcap e le ultimissime proposte esibiscono una grande freschezza di idee hi-tech e infotainment, che manca ai molti costruttori europei.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti