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Cresce nel mondo la voglia di muoversi con l'auto propria, esclusiva, e pure di acquistarne un’altra, preferibilmente nuova. Col ritorno al lavoro in ufficio, la mobilità smette di essere una categoria onirica e torna quella cosa concreta con cui ci spostiamo da qua a là, col massimo confort possibile e come più ci piace.
È quanto riporta lo studio Mobility Consumer Index di EY, società di consulenza, che ha intervistato 15.000 consumatori in 20 Paesi.Tre su quattro prendono l’auto almeno una volta a settimana e sono in aumento. Quelli che usano i mezzi pubblici arrivano a stento al 40% e sono in diminuzione, come gli utenti della mobilità alternativa, car, scooter e bike sharing, che stanno tra il 10 e il 25%.
Oggi la mobilità non è quella di un vettore alternativo agli altri ma insieme agli altri: la multi-modalità. I classici, trasporto pubblico e auto personale, sono utilizzati più frequentemente con il taxi che segue, forse perché il costo screma la popolazione. Lo sharing di auto, bici o scooter è meno usato ma è una forma nuova e sarebbe ingiusto negarle il tempo per affermarsi.
Tornando alle macchine, il loro uso non sembra una sgradevole costrizione, a giudicare dal 44% che afferma di volerne acquistare una nei prossimi 24 mesi. Sappiamo tutti che a malapena un quarto di essi lo farà davvero, stando alle statistiche di vendite mondiali di auto, ma ciò che conta è il desiderio. Inoltre, tre su quattro affermano che l’acquisteranno nuova. Anche qui, si sa che il mercato dell’usato è molto più grande del nuovo, eppure il segnale ha il suo peso. Le auto nuove forse non saranno le più convenienti, ma certo sono le più belle, le più aggiornate e le più cool: piacciono.
Sulle motorizzazioni, le preferenze dei futuri presunti acquirenti vanno per il 55% all’elettrificazione, guidate dalla Cina col 75% e dall’Italia col 70, dato impressionante che ha fatto gioire più di qualcuno. In realtà, si tratta di elettrificazione, non di elettrico. Dentro ci sono anche le ibride col 23% e le plug-in col 12. Le full electric sono indicate da uno su cinque, a conferma che di fermarsi per ricaricare la maggior parte degli automobilisti nemmeno ci pensa. Inoltre, se in cima alle ragioni per una full electric c’è proprio il risparmio sul carburante, l’aumento della bolletta elettrica è diventato il maggiore deterrente alla scelta, specie per gli europei.
In conclusione, ciò che emerge dallo studio è una normale gradualità delle persone a modificare le abitudini. Variazioni brusche possono capitare, come nel lockdown, ma sono reazioni di adattamento e non il segno di quel famigerato niente-sarà-più-come-prima.
I detrattori del sempre più grande partito anti-auto se ne facciano una ragione: l’automobile è qui, per restare.
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