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Cagliari: ripartono le Saline dei Conti Vecchi

di Davide Madeddu

2' di lettura

Da una parte la “coltivazione del sale” con il rinnovo della concessione, dall’altra i programmi di recupero ambientale per 44 milioni di euro: è un piano ricco di interventi quello che riguarda il futuro delle Saline dei Conti Vecchi (Syndial) a pochi chilometri da Cagliari. La Regione ha espresso, “condizionato a prescrizioni”, un «giudizio positivo sulla compatibilità ambientale al progetto (presentato dalla società Ing. Luigi Conti Vecchi spa) di coltivazione e recupero ambientale per il rinnovo della concessione mineraria per la produzione di sale comune, sali potassici e magnesiaci».

L’intervento che dovrà essere portato avanti riguarda area denominata “Stagno di Cagliari, Saline di Macchiareddu, Laguna di Santa Gilla” inserita nel Sic (sito di importanza comunitaria) e l’area “Stagno di Cagliari” inserito nella Zps, zona di protezione speciale. «La procedura di Valutazione di impatto ambientale ricomprende anche la Valutazione di incidenza – scrive la Regione –. Il progetto di coltivazione e recupero ambientale, relativo al rinnovo della concessione mineraria “Stagno di Santa Gilla”, il cui costo complessivo è pari a 44 milioni di euro, prevede il proseguo dell’attività estrattiva di sale marino. Rispetto alla perimetrazione storica, il progetto di rinnovo prevede una riperimetrazione dei limiti della concessione, con l’esclusione di alcune aree, in particolare nella parte nord occidentale, non utilizzate ai fini produttivi».

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Ambiente, attività estrattiva ma anche cultura e turismo, sono le caratteristiche del sito che si estende per 2.615 ettari e ha un potenziale annuo di 400 mila tonnellate di sale. In parallelo all’attività produttiva c’è quella delle visite guidate che si possono svolgere in virtù dell’accordo firmato da Fondo ambiente italiano e Syndial. Per i visitatori la proiezione di filmati e la consultazione di documenti oltre che la possibilità di visitare stanze e uffici trasformati in un vero e proprio museo e il viaggio, a bordo di un trenino, attraverso le vasche evaporanti dove si possono vedere anche i fenicotteri e gli aironi. «Diamo il via libero al rinnovo di un progetto che rappresenta un modello di sviluppo sostenibile all’interno della zona umida internazionale dello Stagno di Santa Gilla istituita dalla Convenzione di Ramsar – commenta Gabriella Spano, assessora regionale della Difesa dell’Ambiente –.

Quindi, si prosegue l’attività estrattiva di sale marino per scopo industriale e alimentare iniziata negli anni Trenta da Luigi Contivecchi nel contesto di un importante habitat di interesse naturalistico per l’avifauna e in particolare per i fenicotteri».

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