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Calcio, Daspo di 7 anni al tifoso che entra in campo per avere la maglia a fine partita

Il desiderio di conquistare la maglietta indossata dai calciatori si paga con cinque anni di obbligo di presentazione e sette anni di esclusione dagli stadi

di Patrizia Maciocchi

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I punti chiave

2' di lettura

Scatta il Daspo per il tifoso che scavalca la recinzione ed entra in campo a fine partita, per chiedere una maglietta indossata dai giocatori della squadra del cuore. L’intento festoso e privo di pericolosità, invocato dalla difesa del supporter, non evita il provvedimento del questore che, oltre al divieto di entrare negli stadi per sette anni, prevede per il sostenitore del club anche l’obbligo di presentarsi all’autorità di pubblica sicurezza per cinque anni. Una punizione severa avallata sia dal Tribunale sia dalla Cassazione.

I giudici chiariscono che è sempre vietato superare lo sbarramento. Non conta dunque che l’arbitro abbia fischiato la fine dell’incontro nè lo scopo dell’invasione del campo che resta comunque interdetto ai non addetti all’area di gioco. Il desiderio di avvicinare i calciatori, per chiedere la maglia indossata per 90 minuti con nome e numero del proprio idolo, non fa eccezione.

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Il fine festoso

Nel caso esaminato alcuni tifosi si erano arrampicati e messi a cavalcioni sulle palizzate alle spalle della porta. Quattro di loro avevano scavalcato per raggiungere i giocatori, e tre, ricorrente compreso, richiamati dagli addetti avevano desistito. Per i giudici però non basta a fronte del fatto che il tifoso, classe ’87, aveva scavalcato la palizzata per un motivo indebito come la consegna della maglietta «integrando la situazione di pericolosità che la norma intende prevenire».
Per queste ragioni la Suprema corte considera non condivisibile la conclusione del procuratore generale che, nella sua requisitoria, aveva chiesto di annullare senza rinvio l’ordinanza di convalida del Daspo, considerando l’assenza «di qualsivoglia risvolto di violenza o minaccia e di pericolosità». Di parere diverso i giudici della terza sezione che al Daspo danno invece il via libera.

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